Villa Gerini
Villa Gerini o Villa di Colonnata, come era chiamata fino a circa il 1860, si trova in via XX Settembre, 259 nella località di Colonnata a Sesto Fiorentino (FI).
La villa, circondata da un ampio parco, risulta documentata come residenza extraurbana fin dal XIV secolo, quando ne era proprietaria la famiglia fiorentina dei Cappelli. Precedentemente il luogo aveva nome di Corte, toponimo di chiara origine longobarda. Della famiglia Cappelli è rimasto uno stemma oggi murato sul soffitto della grotta che unisce i due isolotti nel lago del parco, stemma recuperato durante i grandi lavori di ristrutturazione della villa ad opera di Carlo Gerini.
Verso la metà del Seicento passò ai Capponi, che la lasciarono in eredità alla famiglia Del Benino, le cui tombe si troverebbero nella cappella all'interno della villa. Nella seconda metà dell'Ottocento diviene proprietario il marchese Carlo Gerini, a cui si devono l'aspetto e la denominazione odierna della villa. L'edificio è stato oggetto di continue e rielaborazioni lungo l'arco dei secoli; l'aspetto severo e le monumentali dimensioni odierne derivano in gran parte dagli interventi condotti dalla famiglia Gerini.
Il parco risalente al XIX secolo, a seguito di una trasformazione di orti e poderi circostanti, è composto da un boschetto di lecci tagliato da vialetti, da un parterre a prato con ornamenti e vasche in pietra e da un lago artificiale nel mezzo del quale affiorano due isolotti che ospitano un padiglione destinato a sala da tè.Il parco era arricchito da una serie di piante rare che il tempo ha inevitabilmente fatto sparire. Resistono in ottime condizioni un secolare Tasso, un Cedro del Nepal, e alcune Sequoie nane. Nel parco si trova ancora l'albero che ispirò Carlo Lorenzini, detto il Collodi, per l'ambientazione del Campo dei Miracoli, mentre la grotta nel laghetto è sicuramente la bocca della balena che inghiottì Geppetto e Pinocchio.
La villa è ricordata per aver ospitato il cardinale Eugenio Maria Pacelli prima della sua elezione al pontificato con il nome di Pio XII. Durante la guerra, nel 1943, nell'edificio di servizio dove si trovavano le ex scuderie vennero ospitati, grazie alla nobildonna marchesa Maria Teresa Pacelli Gerini (cugina di papa Pio XII) alcuni piccoli di famiglie indigenti in quei tempi calamitosi. La cura del Collegino di San Pietro di Sesto Fiorentino era stata affidata alla Congregazione di Don Orione ed il sostentamento dei giovani ospiti era assicurato, oltre che dalla marchesa Pacelli Gerini, da altri benefattori locali. La mattina dell'8 febbraio 1944, poco prima delle undici, suonò l'allarme aereo e mentre il gruppetto di bambini si trovava lungo il muro di cinta della vecchia sede della Richard-Ginori, in quella che oggi è via delle Porcellane, una squadriglia di aerei alleati sganciò alcune bombe, le cui esplosioni centrarono in pieno i bambini ed il chierico in fuga. La deflagrazione fu talmente violenta da essere vista ed udita persino da Campi Bisenzio. Le vittime furono 24.
Esiste un'altra Villa Gerini presso Barberino di Mugello, chiamata anche Villa Le Maschere.
Fonti
- Sito della Regione Toscana da cui è tratta la versione originale della voce in licenza GFDL (vedi autorizzazione).