Amanda Lear
Amanda Lear, nome d'arte di Amanda Tapp (Hong Kong, 18 novembre 1939[2][3][4][5]), è una cantautrice, attrice, pittrice e presentatrice televisiva francese. Lear ha intrapreso la sua carriera come modella all'inizio degli anni sessanta ed è stata anche la musa del pittore surrealista spagnolo Salvador Dalí. A livello internazionale, ha attirato l'attenzione del pubblico nel 1973, dopo aver posato come modella fetish sulla copertina dell'album For Your Pleasure dei Roxy Music.
Amanda Lear | |
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Nazionalità | ![]() ![]() ![]() |
Genere | Disco New wave Hi-NRG Pop rock Italo disco Jazz Dance pop |
Periodo di attività musicale | 1975 – in attività |
Etichetta | Ariola Records, Carrere Records, Ricordi International, Chène Music, ZYX Music, Marais Prod., Dance Street, Just Good Music For Your Ears, Little Boom Records[1] |
[Amanda-Lear.com Sito ufficiale] | |
Nel 1975 Lear debuttò come cantante dopo aver firmato un contratto con la Ariola Records. I suoi album hanno avuto successo in Germania, Italia, Scandinavia, Russia, Sud America, Giappone ed altri paesi del mondo. Dopo il successo del periodo disco, dalla metà degli anni ottanta sino al 2011, Lear ha continuato a pubblicare album a singoli, senza però riuscire ad eguagliare i suoi primi successi. Dopo aver partecipato ad alcuni spettacoli televisivi, ha iniziato a prendere parte a programmi televisivi d'intrattenimento in Italia, Francia e Germania. Ha inoltre continuato a dipingere, a scrivere e a dedicarsi alla carriera di attrice.
Dal 2003 Amanda Lear vive a Saint-Étienne-du-Grès vicino ad Avignone nel sud della Francia.[6] Dal marzo del 2009 a febbraio 2011 è in tour in Francia con la commedia teatrale Panique au Ministère. Nel novembre del 2009 e nel gennaio del 2010 ha pubblicato il suo nuovo album Brief Encounters e l'EP Brand New Love Affair.
Durante la sua carriera Amanda Lear ha registrato 15 album di studio, ha pubblicato più di 50 singoli e ha venduto circa 15 milioni di album e 25–30 milioni di singoli nel mondo.[6]
Biografia
Infanzia ed educazione
Gran parte della vita di Amanda Lear è sempre stata misteriosa. Secondo alcune interviste, sarebbe nata da un marinaio britannico in congedo a Hong Kong, e da una madre di origini russo-mongole. Poco dopo la sua nascita, i suoi genitori si sarebbero separati e Amanda sarebbe stata allevata dalla madre a Nizza.[6] La verità sulla sua data di nascita, i nomi e le nazionalità dei suoi genitori, e le città in cui è stata allevata tuttavia, è questione di dibattito in Italia, Francia e Germania fin dai primi anni ottanta.
Per tutta la sua carriera, Amanda Lear ha deliberatamente fornito in più occasioni informazioni contraddittorie sulla sua giovinezza. L'origine di sua madre è stata dichiarata essere di volta in volta inglese, francese, vietnamita, mongola, russa e cinese. Suo padre è stato dichiarato essere inglese, russo, francese e indonesiano, in servizio nella Royal Navy, altre volte arruolato nella legione straniera francese in Indocina. Il suo luogo di nascita è stato localizzato in Svizzera, ad Hanoi, Saigon e Hong Kong, mentre la sua data di nascita è compresa tra il 1939 e il 1948.[5] Oltre ad avere due lingue madri per nascita, francese e inglese, ha mostrato un talento per le lingue in età precoce, imparando presto anche il tedesco, lo spagnolo e l'italiano, lingue che ha sfruttato più tardi nella sua vita professionale. Secondo la sua biografia ufficiale si sarebbe trasferita a Parigi dopo aver terminato la scuola elementare, per studiare presso l'Académie des beaux-arts, prima di entrare alla St. Martins School of Art di Londra nel 1964.[7]
Anni sessanta
Nei primi mesi del 1965, Amanda Lear fu individuata e messa sotto contratto da Catherine Harle, a capo di una delle più famose agenzie per modelle d'Europa. Durante una intervista per Radio Europe 1 nel 2003 la Lear ha parlato della sua giovinezza e della sua successiva scoperta come modella:
Come mezzo per finanziare i suoi studi d'arte, Amanda Lear tornò a Parigi per il suo primo incarico di modella per Paco Rabanne. Proprio come Catherine Harle aveva detto, una ragazza con l'aspetto della Lear era molto richiesta, e subito dopo, si ritrovò a essere fotografata da Helmut Newton, Charles Paul Wilp e Antoine Giacomoni per riviste come Elle, Marie France e Vogue e a partecipare alle sfilate di stilisti come Yves Saint Laurent e Coco Chanel a Parigi e Mary Quant, Ossie Clark e Antony Price a Londra. Dopo qualche tempo, abbandonò la scuola d'arte, e cominciò a fare la modella a tempo pieno e continuò a vivere nella Swinging London degli anni sessanta, con molte celebrità. Amanda Lear si trasformò in una "sostenitrice del demi-monde di Londra",[8] diventando giornalista nel 1978 e scrivendo nella colonna del gossip per il giornale britannico "Ritz".[9]
Mentre era con Brian Jones e il suo fidanzato del tempo Tara Browne, in un locale notturno parigino di nome Le Castel, nel 1965, incontrò l'eccentrico pittore surrealista spagnolo Salvador Dalí, l'auto-proclamato enfant terrible dell'arte. Dalí non fu colpito solo dallo sguardo di Amanda Lear, ma anche dall'affinità spirituale: lei stessa da allora ha descritto il loro stretto rapporto non convenzionale come un "matrimonio spirituale". La Lear successivamente ha accompagnato lui e sua moglie per circa quindici anni, trascorrendo ogni estate con loro. Durante questi viaggi Dalí le mostrava i musei d'Europa, i salotti parigini e la Spagna, mentre lei gli mostrava l'arte, la moda, la fotografia e la musica a Londra. Amanda Lear ha posato per alcune opere di Dalí, come Venus to the Furs e Vogué, ha partecipato a molti dei suoi progetti cinematografici e inoltre stava al suo fianco durante le conferenze stampa e gli incontri con i media, eventi che spesso si trasformavano in spettacoli, spesso con la Lear come figura centrale.
Dal 1967 al 1970 Amanda Lear è apparsa in alcuni film, recitando ruoli minori o facendo delle piccole partecipazioni. Il suo primo ruolo è quello dell'aliena nel film francese Ne jouez pas avec les Martiens, a cui è seguito il film Wonderwall. Nel 1969 ha partecipato in Germania alla settima puntata del telefilm Der Kommissar, per poi terminare con il film sperimentale Double Pisces, Scorpio Rising.
Anni settanta
Nel 1973 viene fotografata per la copertina dell'album For Your Pleasure. Nella foto è rappresentata con un abito nero ed attillato mentre tiene al guinzaglio una pantera nera. La copertina è stata descritta come "famosa come l'album stesso" ed ha introdotto Amanda Lear al rock'n'roll. Il 16 novembre 1973, la Lear apparve in Nord America nella serie televisiva della NBC Midnight Special con David Bowie durante la performance di Sorrow. Nel video Amanda Lear è sopra un'impalcatura con in mano un lungo bastone che usa per spostare su una scacchiera delle pedine viventi; inoltre recita nello spettacolo come la "maestra per le cerimonie". La sua apparizione nel video è considerata come il lancio della sua carriera musicale.
Nel 1974 la Lear registrò insieme a Bowie la sua prima canzone intitolata Star, ma questa non venne mai pubblicata.[10] Dopo questa prima esperienza, Bowie decise di pagare delle lezioni di canto e di danza, per lanciare la sua carriera musicale. Il suo singolo di debutto Trouble non ebbe successo; la Amanda Lear registrò anche una versione francese della canzone che attirò l'attenzione del produttore Antony Monn e dell'etichetta Ariola-Eurodisc, che gli offrì sette anni e sei album di contratto per una somma di denaro che la Lear definì "astronomica". Il suo album di debutto I Am a Photograph venne registrato a Monaco di Baviera e fu un successo in Germania ed in Austria. Anche in Italia riuscì ad arrivare alla Top 10. Dall'album vennero estratti alcuni singoli, tra cui Blood and Honey, Tomorrow e Queen of Chinatown che diventò il suo primo successo a livello europeo.
L'album che seguì I Am a Photograph fu Sweet Revenge, un concept album che contiene un medley continuo nel primo lato. L'album riuscì ad arrivare nella Top 10 di alcuni paesi europei e venne certificato Disco d'oro in Italia, Germania, Francia e Belgio. Dall'album venne poi estratto il suo più grande successo Follow Me e la Top 20 Enigma (Give A Bit Of Mmmh To Me). Per promuovere l'album Amanda Lear cantò tutte le canzoni in varie emittenti televisive in Europa ma anche all'estero. In Italia ed in Germania la promozione fu continua, ad esmpio in Germania le canzoni venivano cantate durante il programma televisivo Musikladen. In Italia invece debuttò in televisione con la serata inaugurale di Antenna 3, una delle prime televisioni commerciali.[11] Poi partecipò al controverso programma Stryx su Rai 2, nella quale interpreta un ambiguo personaggio dal nome Sexy Stryx. Nel 1978 la Lear fece anche un cameo nel film Zio Adolfo in arte Führer cantando Lili Marleen, e nel film di Joe D'Amato Follie di notte.
L'ultimo album della fortunata trilogia Disco è Never Trust a Pretty Face considerato il migliore della sua carriera internazionale, sia dal punto di vista dei fans che dei critici. L'album però non riuscì ad entrare nella Top 20, anche dopo la pubblicazione della hit minore Fashion Pack. L'album venne promosso soprattutto in America, anche se "gli inglesi rimasero immuni all'effetto Amanda Lear".
Anni ottanta
Dopo la Disco Demolition Night, anche Amanda Lear come molte altre cantanti lasciò la musica disco per dedicarsi al rock ed alla new wave. Verso l'inizio del 1980 la Lear pubblicò Diamonds for Breakfast, che fu un successo soprattutto in Norvegia e in Svezia. Con questo album Amanda Lear abbandonò il sound Disco prodotto a Monaco per dedicarsi al rock elettronico in stile new wave. Durante un'intervista dichiarò che non era più interessata al titolo di "White Queen of Disco" (Regina bianca della Disco music), ma voleva assomigliare di più a Tina Turner, la sua rockstar preferita. La Lear trascorse la maggior parte del 1980 in tour promozionali per l'album, dalla Grecia sino alla Finlandia. Inoltre arrivò per la prima volta in Giappone, dove entrambi, il singolo Queen Of Chinatown e Sweet Revenge arrivarono alle prime posizioni e vennero certificati Dischi d'oro.[6]
Dopo questo successo Amanda Lear pubblicò l'ultimo album prodotto da Antony Monn Incognito nel 1981. L'album ebbe un tiepido successo in Europa (Svezia, Norvegia, Austria), ma fu un successo in Sud America. Dall'album vennero estratti alcuni singoli, ma l'unico che ebbe fortuna fu Egal. Poco dopo intraprese un'azione legale contro l'Ariola-Eurodisc per potersi liberarsi dal contratto discografico per motivi di divergenze artistiche, ma perse il processo, e come risultato nel 1983 dovette pubblicare l'ultima canzone influenzata da Monn, Love Your Body. La Lear si concentro ulteriormente in Italia, e pubblicò la sua prima raccolta di grandi successi, Ieri, oggi, seguita da uno speciale televisivo chiamato Ma chi è Amanda?. L'ultimo album di studio di Amanda Lear pubblicato dalla Ariola fu Tam-Tam. Come il precedente singolo Incredibilmente Donna, estratto da Ieri, oggi, Tam-Tam nacque da una collaborazione tra compositori e produttori italiani. L'album venne promosso solo in Italia, e anche l'unico singolo estratto No Regrets venne pubblicato solo in Italia. La promozione dell'album avviene durante la conduzione del programma televisivo Premiatissima su Canale 5, in cui la sigla finale era No Regrets. Amanda Lear rimase alla conduzione per due edizioni, quella del 1982 e del 1983.
Nel 1984 Amanda Lear pubblicò la sua prima biografia ufficiale, My Life With Dalí, pubblicata inizialmente in Francia sotto il titolo di Le Dali D'Amanda.[12] La biografia fornisce delle informazioni sulla vita di Salvador Dalì, e contiene anche dettagli della vita di Amanda Lear. Il libro venne approvato da Dalì, anche se alcuni studiosi di informazioni sulla vita di Dalì considerano inaccurate alcune informazioni e alcune date.
Dopo aver lavorato per quattro anni come intrattenitrice televisiva per Canale 5 e il canale francese La Cinq Amanda Lear ritorna alla musica con l'album Secret Passion, registrato per segnare il suo ritorno non solo nei paesi europei, ma anche in quelli anglosassoni. A causa di un incidente automobilistico, proprio mentre era pronta a pubblicizzare l'album, la Lear dovette rimanere alcuni mesi in convalescenza.[13] Mentre era in ospedale, la Lear cominciò a scrivere la sua prima novella L'Immortelle, un racconto surreale che descrive i tormenti di una donna condannata all'eterna giovinezza e bellezza, a guardare tutti gli altri invecchiare e infine, di perdere tutti i suoi cari, ma pur restando sempre bella, non è in grado di fermare il passaggio del tempo.
Nel 1988 Amanda Lear ritorna nelle classifiche con una cover della canzone Tomorrow, Tomorrow (Voulez vous un rendez vous), in cui duetta con il vocalist della band CCCP Fedeli alla linea, Giovanni Lindo Ferretti. La canzone dopo una forte promozione in Italia riesce ad entrare nella classifica dei singoli, arrivando alla posizione 40.[14] La band inoltre farà da supporto per alcuni concerti della Lear in Italia. Verso la fine degli anni '80, due suoi successi, Follow Me e Gold, vengono remixati dal DJ Hi-NRG britannico Ian Levine e ripubblicati dalla BMG Ariola come singoli. Questi vengono seguiti dalla pubblicazione di alcune raccolte della Ariola, e da due album Pop-rock, Uomini più uomini in Italia e Tant qu'il y aura des hommes in Francia, entrambi pubblicati nel 1989.
Tra il 1988 e il 1989 Amanda Lear apparirà in alcune serie televisive francesi, come Marc et Sophie e Maggy. Nel 1989 inoltre condurrà Ars Amanda, andato in ona su Rai 3. Il programma, uno tra i suoi preferiti, veniva condotto in un letto, in cui la Lear intervista celebrità e politici, sia italiani che internazionali.[15]
Anni novanta
Dopo le poche apparizioni televisive, nel 1993 la Lear appare in due sceneggiati televisivi. Il primo è la serie televisiva Le ragazze di Piazza di Spagna dove interpreta se stessa; successivamente appare nel film per la TV drammatico Une Femme pour Moi diretto da Arnaud Sélignac. Nello sceneggiato interpreta Françoise, casalinga e moglie di Tom Novembre, che sta andando incontro ad una crisi di mezza età. Ma è nel 1998 che torna al cinema dopo la prima esperienza con Joe D'Amato, con Bimboland, film francese dove interpreta Gina.
Quattro anni dopo i due album Pop-rock, la Lear ritorna con due album Eurodance, Cadavrexquis nel 1993 e Alter Ego nel 1995. Entrambi non riscuotono quel successo internazionale tanto sperato, anche con molta promozione televisiva e con alcuni concerti in giro per l'Europa. L'album Alter Ego ad esempio verrà promosso soprattutto in Germania, dove la Lear tra il 1995 e il 1996 conduceva un programma televisivo su RTL II chiamato Peep!, dove la sigla era una canzone contenuta nell'album. Nel 1998, dopo aver tenuto l'Italia tagliata fuori dai progetti musicali, la Lear cerca di ricatturare l'attenzione su di sè con la raccolta di remix e vecchi successi riregistrati Back in Your Arms. L'album comunque a causa di una contesa tra case discografiche verrà rimpiazzato da un'altra raccolta chiamata Follow Me Back in My Arms che porterà l'album originale ad un fallimento finanziario.[10][15]
Negli anni '90 la Lear dopo una lunga pausa dalla moda riappare nelle passerelle di stilisti quali Paco Rabanne, Grés e Thierry Mugler. Nel 1996 inoltre partecipa alla sfilata di Paco Rabanne per l'evento "Life Ball" a Vienna, per raccogliere fondi per supportare le persone malate di AIDS.
Anni duemila
Nel dicembre del 2000 Alain-Philippe Malagnac d'Argens de Villèle, il marito della Lear morì in un incidente, dopo lo scoppio di un incedio scoppiato nella loro casa.[16] Per commemorare la sua morte la Lear registra un anno dopo l'album Heart. Dopo aver collaborato con alcuni DJ come Laurent Wolf e Junior Vasquez, partecipa in alcune raccolte e registra alcune canzoni; tra le quali Paris By Night che otterrà in Italia un modesto successo commerciale. Seguono le due raccolte Forever Glam! e The Sphinx, e l'album With Love; la versione italiana venne distribuita due anni dopo, nel 2008.
Gli anni 2000 per la Lear furono molto importanti, sia per il piccolo schermo che per il cinema. In televisione parteciperà al programma Il brutto anatroccolo su Italia 1 e sulla Rai presentò il programma Cocktail d'Amore. Lo show ebbe particolarmente successo per le interviste a personaggi importanti degli anni '70 e '80, tra cui Patty Pravo, Anna Oxa, Giuni Russo, Loredana Bertè e i Ricchi e Poveri. Nel 2003 conduce assieme a Gene Gnocchi la seconda edizione de La grande notte del lunedì sera su Rai 2. Nel 2005 è entrata a far parte della giuria del programma Ballando con le stelle. Nell'estate del 2008 ha presentato alcuni programmi, tra cui il francese La Folle Histoire du Disco, il tedesco Summer of the '70s e Battaglia fra Sexy Star sul canale francese e italiano E!. Nell'ottobre del 2008 appare con un cameo nella soap italiana Un posto al sole, nel ruolo della Morte. Nel luglio 2009 partecipa a tre episodi della sit-com 7 vite. Per quanto riguarda il cinema ha recitato nella commedia francese Le Défi, un film sulla break dance e nel film drammatico Gigolo. Oltre a essere apparsa in ruoli minori in alcuni film indipententi, nel 2004 doppia la fashion designer Edna Mode nel film Gli incredibili nella versione francese e italiana del film. Oltre a questi ruoli, la Lear ha anche partecipato in alcuni film indipendenti.
A partire dal 1981, la Lear iniziò ad esporre le sue opere in varie mostre quasi tutti gli anni, fino all'anno 2000.[17] Un'esibizione del 2001 venne intitolata Not a. Lear, in riferimento al dipinto Ceci n'est pas un pipe di René Magritte.[18] In seguito, nel 2006, ha presentato ancora una volta le sue opere in una mostra chiamata Never Mind the Bollocks: Here's Amanda Lear!, una parafrasi dell'album dei Sex Pistols Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols, ma anche con qualche riferimento al suo passanto ambiguo, che difatto fu proprio il tema della mostra.[19] Un'altra esposizione si è tenuta in Svizzera a Lugano nel 2007 ed infine nel 2008 Sogni, Miti, Colori.[17]
Nel gennaio 2007 è stata insignita del titolo di "Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres" dal ministro della cultura francese Renaud Donnedieu de Vabres per il suo contributo all'arte.[4]
Anni dieci
Nel Novembre 2008 la Lear ha annunciato in una trasmissione televisiva francese i piani per la registrazione di un nuovo album chiamato Brief Encounters. Il doppio album è stato pubblicato il 16 ottobre del 2009 in Italia, ed è stato anticipato dal singolo Someone Else's Eyes, cantato in coppia con il cantante-produttore italiano Deadstar. L'album è stato successivamente pubblicato in Europa in tre diverse versioni, quella standard, acustica e remixata. La versione remixata chiamata Brief Encounters Reloaded è stata distribuita su iTunes nel 2010. Sempre nel 2009, in Francia è stato pubblicato l'EP Brand New Love Affair, composto da otto tracce Dance. Dall'album sono stati estratti i singoli Brand New Love Affair (In the Mix) e I'm Coming Up. Il secondo è stato distribuito come EP e include remix di Richard Morel, Tommie Sunshine, Sammy Jo e Babydaddy dei Scissor Sisters.
Dal 2009 al 2011 è in tournèe con lo spettacolo teatrale Panique au Ministere, prima a Parigi e poi nel resto della Francia, Belgio e Svizzera, riscuotendo un ottimo successo di pubblico e critica.[20][21]
Dall'aprile al maggio del 2011 è uno dei membri della giuria della terza edizione del varietà di Rai 1 Ciak... si canta!. Sempre in aprile è stata diffusa la notizia che la Lear avrebbe presentato il programma Delitti Rock su RaI 2 in seconda serata,[22] anche se poi la conduzione è stata affidata alla cantante Emma Marrone.
Relazioni
Il 13 marzo, 1979 la Lear sposò l'aristocratico francese Alain-Philippe Malagnac d'Argens de Villèle, segretario dello scrittore Roger Peyrefitte, con una cerimonia a Las Vegas durante il tour promozionale del suo album Sweet Revenge. Salvador Dalì e sua moglie Gala disapprovarono il matrimonio, e tentarono di convincerla ad annullarlo. Come conseguenza i rapporti tra Lear e Dalì cominciarono ad andare alla deriva.[senza fonte] Nel 2000 Malagnac è morto a 51 anni nell'incendio della loro villa in Provenza.[23] La Lear gli dedicherà l'album Heart.
In occasione della lavorazione del programma su Italia 1 Il brutto anatroccolo, la Lear conobbe il modello Manuel Casella, del quale è stata compagna dal 2002 fino al 2008.[24]
Immagine e popolarità
Presunto cambio di sesso
Fin da quando la popolarità di Amanda Lear andava consolidandosi, verso la fine degli anni settanta, iniziarono a diffondersi voci sempre più insistenti che la cantante, prima d'iniziare la carriera d'indossatrice e fotomodella, fosse stata in realtà un ragazzo di nome Alain René Tapp, nato nel 1939, e il cui cambio di sesso a Casablanca risaliva a due operazioni effettuate dal celebre dottor Burou (lo stesso che operò Coccinelle e April Ashley), la prima nel 1963 e la seconda l'anno dopo.[25]
Secondo quelle voci, fino al 1966 avrebbe assunto il nome d'arte di Peki D'Oslo ballando nella celebre compagnia di spogliarelli e burlesque en-travesti al Carousel di Parigi, diretta dalla transsessuale francese Coccinelle. A riprova furono esibiti i programmi di sala originali con le foto di Peki D'Oslo, con o senza travestimento e i molti articoli di riviste che negli anni s'erano occupati di Peki D'Oslo.[26]
Come spogliarellista transessuale s'esibì pure in locali a Berlino al Chez-Nous e al Raymond's Revue Bar, e a Barcellona e Milano (sono restate sue foto d'esibizioni al teatrino Le Maschere). A testimonianza di questa attività sono rimasti pure dei servizi fotografici pubblicate su riviste sexy dell'epoca, soppratutto in America. Secondo ciò che è riportato nella seria biografia "Dalì: A biography", scritta da Meredith Etherington-Smith nel 1992 (tradotta in Italia da Garzanti, 1994), fu proprio nella sua esibizione sado-maso con le fruste che Dalì la vide, e poi conobbe, in un night-club di Barcellona nel Barri Gòtic.
La Lear ha però da sempre smentito le voci di un cambio di sesso, dichiarando che si era trattato solo di un espediente escogitato da lei e Salvador Dalì per suscitare più curiosità e aumentare le vendite dei suoi album agli inizi della carriera. Le voci sulla sua ambigua sessualità infatti furono da lei stessa ampiamente sfruttate per il battage pubblicitario. Nel frattempo la celebre modella transessuale inglese April Ashley, pubblicò nella sua autobiografia tutti i particolari e foto della sua amica Peki D'Oslo, prima e dopo l'operazione.[27] Dopo la comparsa della Lear in un celebre numero di Playboy italiano nel 1978, in cui appariva completamente nuda, le voci sulla sua dubbia sessualità incominciarono a diradarsi.
Discografia
- 1977 - I Am a Photograph (Ariola Records)
- 1978 - Sweet Revenge (Ariola Records)
- 1979 - Never Trust a Pretty Face (Ariola Records)
- 1980 - Diamonds for Breakfast (Ariola Records)
- 1981 - Incognito (Ariola Records)
- 1983 - Tam-Tam (Ariola Records)
- 1987 - Secret Passion (Carrere Records)
- 1989 - Uomini più uomini (Ricordi International)
Filmografia
- Ne jouez pas avec les Martiens, regia di Henry Lanöe (1967)
- Wonder wall - the movie, regia di Joe Massot (1968)
- Fun and Games for Everyone, regia di Serge Bard (1968)
- Double pisces, rising scorpion, regia di Norman Mailer (1970)
- Follie di notte regia di Joe D'Amato (1978)
- Zio Adolfo in arte Führer regia di Castellano e Pipolo (1978)
- Grottenolm, regia di Rainer Kirkberg (1985)
- Tendres Intrus, regia di Roman Baboeuf (1992)
- Bimboland, regia di Ariel Zeitoun (1998)
- Le Dèfi, regia di Blanca Li (2002)
- Gala, regia di Silvia Munt (2003)
- Gli Incredibili, regia di Brad Bird (2004)
- Gigolò, regia di Bastian Schweitzer (2005)
- Starfuckers, regia di Julien War (2006)
- Oliviero's rising, regia di Niki Roseo (2007)
- Les Chasseurs de Dragons, regia di Guillaume Ivernel e Arthur Qwak (2008)
- Encore une nuit de merde dans cette ville pourrie, regia di Edouard Rose (2008)
- 8th Wonderland, regia di Nicolas Alberny e Jean Mach (2009)
- Bloody Flowers, regia di Richard J. Thompson (2009)
- Lacoma, regia di Christopher Roth (2009)
Televisione
- Programmi televisivi
- 1978: Stryx, RAI 2
- 1981: Supersonica, TMC
- 1981/82: Grey Street , TMC
- 1981: El Show de Amanda Lear, RTVE
- 1982: Premiatissima '82, Canale 5
- 1983: Ma chi è Amanda?, Canale 5
- 1983: Premiatissima '83, Canale 5
- 1984/86: W le donne, Rete 4
- 1986: Cherchez la femme, La Cinq
- 1989: Ars Amanda, RAI 3
- 1991/92: Buonasera, Rete 4
- 1992/93: Mefiez-vous des blondes, TF1
- 1995/96: Peep!, RTL2
- 1998/00: Il brutto anatroccolo, Italia 1
- 2002/03: Cocktail d'amore, RAI 2
- 2003: La Grande Notte, RAI 2
- 2003/04: 20/10 h petantes, Canal Plus
- 2003/05: Tendance, Match TV
- 2004: La talpa, RAI 2 (sostituita da Paola Perego)
- 2008: Sfida fra sexy star di Hollywood, E!
- 2008: La folle histoire du disco, France 3
- 2008: La guerre des canons, E!
- 2008: Summer of 70s, ARTE
- 2011: Ciak... si canta!, RAI 1
- Serie televisive
- 1969: Der Kommissar (episodio "Keiner Hörte Den Schuß") (Germania)
- 1988: Marc et Sophie (episodio "Astrochien") (Francia)
- 1989: Maggy (episodio "Doriana Wilding") (Francia)
- 1992: Le ragazze di Piazza di Spagna (Italia)
- 1993: Une femme pour moi (Francia)
- 1996: L'@mour est à réinventer (episodio "Dans la decapotable") (Francia)
- 1998: Les Années Bleues (episodio "Chatoune") (Francia)
- 2000: Un gars, une fille (episodio 174-175) (Francia)
- 2001: Blague a part (episodio 22 - 3ª stagione) (Francia)
- 2003: Sous le soleil (episodio n° 295) (Francia)
- 2007: Un amour de fantome (Francia)
- 2007: Avocats et Associés (episodio "Guacamole") (Francia)
- 2007: 7 vite (Italia)
- 2008: Un posto al sole (Italia)
- 2009: 7 vite (Seconda stagione, episodi n. 30, 31, 32) (Italia)
Libri
- 1979 - Chi ha paura di Amanda Lear?, (A qui fait peur Amanda Lear?), Berengaria
- (FR) 1984 - L'Amant Dalì
- 1987 - La mia vita con Dalí (con Marina Bocconcelli), Costa & Nolan. ISBN 88-7648-052-8
- (FR) 1987 - L'Immortelle, Carrere. ISBN 2-86804-363-1
- (FR) 1994 - L'Amant Dalì , Michel Lafon. ISBN 2-84098-011-8 (2ª edizione)
- (FR) 2004 - Mon Dalì, Michel Lafon. ISBN 2-7499-0111-1
- 2006 - Between Dream And Reality, Books on Demand GmbH. ISBN 3-8334-5185-8
- (FR) 2009 - Je ne suis pas du tout celle que vous croyez..., Hors Collection. ISBN 2-258-08132-7
Onorificenze
Note
- ^ a b (EN) New songs needed for Amanda Lear, in Little Boom Records, 5 ottobre 2010. URL consultato il 18-05-2011.
- ^ (EN) Neuaufnahmen/Geburtstage unserer Mitglieder – 65 Jahre, in GEMA Nachrichten Ausgabe 170, member register entry, 2004.
- ^ Ian Gibson, The Shameful Life of Salvador Dalí, W.W. Norton co., 1997, ISBN 0393046249.
- ^ a b c (FR) Chevalier dans l'Ordre des Arts et des Lettres, in The French Ministry of Culture, luglio 2006. URL consultato il 10-04-2010.
- ^ a b (EN) Jeffrey A. Buehler, I am a Photograph, in Umelec International, maggio 2000. URL consultato il 10-04-2010.
- ^ a b c d e Intervista radiofonica, Confessions Orbitales, Radio Europe 1 (8 marzo, 2003)
- ^ (EN) Sico Carlier, Ben Laloua, Persistence of memory, in Zingmagazine, 2002. URL consultato il 19-05-2011.
- ^ (EN) Andrew Anthony, The bizarre career of Amanda Lear, in The Guardian, 24 dicembre 2000. URL consultato l'11-04-2010.
- ^ (EN) Amanda, Lear, Amanda Lear and Stephen Lavers, in Ritz Newspaper No. 015 (Bailey & Litchfield), 1978.
- ^ a b (EN) Robert Henry Rubin, Amanda Lear for Night, in Night, 2002. URL consultato l'11-04-2010.
- ^ Amanda Lear - 1977, in Antenna3.it, 6 luglio 2005. URL consultato il 12-04-2010.
- ^ (EN) Eddy Murphy will direct, in Star-News, 26 settembre 1985. URL consultato l'11-06-2010.
- ^ Sabato 15 marzo Amanda Lear al Tenax, in Nove da Firenze, 14 marzo 2003. URL consultato l'11-06-2010.
- ^ Indice per Interprete: C, in HitParadeItalia.it. URL consultato l'11-06-2010.
- ^ a b Amanda Lear's Fan Magazine Love Story interview, in Eurodancehits.com, 1997. URL consultato l'11-06-2010.
- ^ (FR) Le mari d'Amanda Lear mort dans l'incendie de leur maison, in Actustar.com, 19 dicembre 2000. URL consultato il 03-06-2011.
- ^ a b Eventi Mostre. Sogni Miti Colori 07-06-2008-30-06-2008 Pietrasanta (LU), Toscana, in Eventiesagre.it. URL consultato il 19-05-2011.
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Collegamenti esterni
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- Database
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- Amanda Lear nel sito All Music Guide
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- Articoli e interviste
- A Gender Variance Who's Who: Amanda Lear
- Eroismo Erotismo i dipinti di Amanda Lear in mostra alla Galleria del Palazzo a Firenze e Pietrasanta su Exhibitions.it
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