Strictly Personal

album di Captain Beefheart del 1968

Strictly Personal è il secondo album di Captain Beefheart & His Magic Band. Venne pubblicato nell'ottobre del 1968, quasi un anno dopo l'ingresso in studio della band per registrare il successore di Safe as Milk. Il prodotto finale fu oggetto di controversie, soprattutto a causa del produttore Bob Krasnow, che aggiunse, senza l'assenso di alcun membro del gruppo, degli effetti a molte canzoni e una produzione che richiamava il rock psichedelico (molto in voga al tempo).

Strictly Personal
album in studio
ArtistaCaptain Beefheart, and His Magic Band
Pubblicazioneottobre 1968
Durata38 min : 54 s
Dischi1
Tracce8
GenereRock
Rock alternativo
EtichettaBlue Thumb
ProduttoreBob Krasnow
RegistrazioneSunset Sound 25 aprile-2 maggio 1968
Captain Beefheart - cronologia
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Storia

L'intenzione originale, a quanto pare, era quella di registrare per la Buddah Records un disco intitolato It Comes to You in a Plain Brown Wrapper, che doveva essere composto in parte in studio ed in parte col cosiddetto metodo del live in studio. Una buona parte del materiale venne registrato tra l'ottobre ed il novembre del 1967. Ma, come scritto sul libretto di The Mirror Man Sessions (1999), quelle canzoni vennero bloccate dalla Buddah. Strictly Personal venne allora pubblicato dall'etichetta di Bob Krasnow, la Blue Thumb, che l'anno dopo comprò i diritti per ri-registrare molte delle canzoni. In questa versione l'album conteneva versioni ampiamente rimaneggiate delle canzoni registrate nel 1967, con l'aggiunta di numerosi effetti psichedelici ad opera di Krasnow, che li aggiunse senza chiedere il consenso alla band mentre il gruppo era in tour. Beefheart dichiarò sempre di detestare tali effetti, affermando che all'epoca non fu in grado di opporsi alle manomissioni di Krasnow, per paura di non trovare poi più nessuno disposto a pubblicare le sue opere, visti i cattivi trascorsi con la A&M e la Buddah Records.

La parte registrata dal vivo venne invece pubblicata, insieme con una prima versione di Kandy Korn, col nome Mirror Man nel 1971. Altro materiale proveniente dalle sessioni del 1967 è stato in seguito pubblicato sulla compilation I May Be Hungry But I Sure Ain't Weird (1992) che contiene undici delle tracce originali del master. Questa raccolta è andata rapidamente fuori catalogo, ma tutti e undici i brani in essa contenuti sono disponibili attualmente nei dischi The Mirror Man Sessions e come bonus track della versione in CD di Safe as Milk. Alcune delle tracce sono state anche usate per un album in vinile dal titolo It Comes to You in a Plain Brown Wrapper pubblicato dall'etichetta Sundazed nel 2008, ma che, nonostante il titolo, non restituisce il concept originario o la sequenza delle canzoni dell'abortito album del 1967.

La canzone Beatle Bones 'n' Smokin' Stones è una parodia del rock psichedelico di band come i Beatles e i Rolling Stones. In particolare viene presa di mira e fatta oggetto di scherno la celebre canzone dei Beatles Strawberry Fields Forever (scritta in particolare da Lennon); il brano di Beefheart contiene infatti il sardonico ritornello: «strawberry fields, strawberry fields forever» su un tappeto di chitarre pseudo-psichedeliche. È stato anche fatto notare che "strawberry fields" possa essere un contorto e ambiguo riferimento ad una qualità di LSD che circolava ai tempi. Van Vliet continuò inoltre a parlare male di Lennon (anche se in realtà, almeno nei primi tempi, il Beatle fosse un suo grande ammiratore) dopo che non ricevette nessuna risposta ad un telegramma di sostegno che aveva inviato a lui e alla moglie Yoko Ono durante il loro "Bed-In per la pace" del 1969. Beatle Bones 'n' Smokin' Stones è stata fatta oggetto di cover dal gruppo The Fall nel 1996.

Tracce

Tutte le canzoni scritte da Don Van Vliet

Lato A

  1. Ah Feel Like Ahcid - 3:05
  2. Safe as Milk - 5:27
  3. Trust Us - 8:09
  4. Son of Mirror Man - Mere Man - 5:20

Lato B

  1. On Tomorrow - 3:26
  2. Beatle Bones 'n' Smokin' Stones - 3:17
  3. Gimme Dat Harp Boy - 5:04
  4. Kandy Korn - 5:06

Formazione

Collegamenti esterni


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