Questa volta parliamo di uomini
Questa volta parliamo di uomini è un film del 1965 diretto da Lina Wertmüller, il cui titolo fa esplicitamente riferimento a quello del film "Se permettete parliamo di donne", diretto l'anno precedente da Ettore Scola.
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Paese di produzione | Italia |
Durata | 91 min |
Genere | commedia |
Regia | Lina Wertmüller |
Soggetto | Lina Wertmüller |
Sceneggiatura | Lina Wertmüller |
Produttore | Pietro Notarianni |
Fotografia | Ennio Guarnieri |
Montaggio | Ruggero Mastroianni |
Musiche | Luis Enríquez Bacalov |
Scenografia | Ferdinando Giovannoni, Giorgio Hermann, Paolo Tommasi |
Interpreti e personaggi | |
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Trama
In un palazzo di appartamenti un uomo (interpretato da Nino Manfredi, protagonista maschile di tutti gli episodi del film) si spoglia e, mentre si prepara ad entrare nella vasca da bagno, sente bussare alla porta. Dallo spioncino non vede nessuno, apre quindi la porta e si sporge sul pianerottolo, ma un colpo di vento muove la porta che si richiude alle sue spalle lasciandolo sulle scale completamente nudo. Le sue peripezie faranno dai filo conduttore ai quattro episodi in cui si articola il film:
"Un uomo d'onore": Un industriale sull'orlo del fallimento incoraggia la moglie (interpretata da Margaret Lee) a rubare per continuare a mantenere il loro tenore di vita;
"Un uomo superiore": Un professore universitario spinge la moglie (interpretata da Luciana Paluzzi) a tentare di ucciderlo per eccitarsi sessualmente;
"Il lanciatore di coltelli": Un artista da circo, piuttosto in la con gli anni e con problemi di vista, si esercita usando la moglie (interpretata da Milena Vukotic) come bersaglio, prendendosela con lei quando un lancio finisce male;
"Un brav'uomo": Un bracciante ciociaro non fa nulla tutto il giorno, salvo che bere con gli amici e prendere a male parole la moglie (interpretata da Patrizia De Clara) che invece si uccide di lavoro dall'alba al tramonto.