Periandro

tiranno di Corinto

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Periandro
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In caricaCorinto
Investitura627 a.C.
PredecessoreCipselo
Busto di Periandro, copia romana da un originale greco del IV secolo a.C., Musei Vaticani

Periandro (greco: Περίανδρος; ... – ...) è stato il secondo tiranno di Corinto, figlio del primo tiranno Cipselo, al quale successe nel 627 a.C..

A lui si deve l'ammodernamento del porto della città, con la costruzione del Diolkos, una rampa che permetteva alle navi il passaggio dell'istmo di Corinto, evitando il periplo del Peloponneso. Grazie agli introiti derivati dal pedaggio Periandro abolì il pagamento delle tasse.

Strinse alleanze con gli altri tiranni per evitare possibili ripristini dei precedenti regimi oligarchici. Inoltre mercenari al faraone Psammetico. Proprio suo nipote fu chiamato con il nome di questo faraone.

Proseguì la politica del padre e, dopo aver governato per quaranta anni, lasciò il potere al nipote Psammetico.

Fu uno dei Sette sapienti greci.

Gli viene attribuito il celebre detto «μελέτα τὸ πᾶν», letteralmente "abbi cura del tutto", oggetto nel 1941 di un importante corso di lezioni del filosofo tedesco Martin Heidegger, il quale sviluppò, attraverso la riflessione su questo detto, la tematica della differenza ontologica fra l'essere e l'ente: "aver cura dell'ente nella sua totalità" (così Heidegger intende e traduce il detto di Periandro), significa quindi distogliersi dall'occupazione rivolta a questo o quell'altro ente e volgersi invece a ciò che, in ciascun ente così come nell'ente inteso nel suo insieme, manifesta la sua pienezza: ovvero l'essere.

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