Montelukast

farmaco
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Il montelukast è un farmaco antiasmatico che agisce bloccando i recettori per i leucotrieni[1].

Avvertenze

Attacchi d’asma: il montelukast non è indicato per il trattamento dell’attacco acuto asmatico e non è indicato per ridurre le dosi di corticosteroidi orali. Il paziente asmatico deve sempre poter disporre di un farmaco da utilizzare “al bisogno” (agonista beta adrenergico a breve durata d’azione), in caso di crisi asmatica acuta [2].

Tossicità centrale (SNC): il montelukast è stato associato a comparsa di effetti collaterali di natura neuropsichiatrica. Monitorare con attenzione eventuali alterazioni/cambiamenti d’umore, insonnia/sonnolenza, pensieri e/o comportamenti volti al suicidio. La comparsa di tali sintomi richiede la sospensione del montelukast [2].

Eosinofilia sistemica: il montelukast è stato associato, raramente, a comparsa di eosinofilia sistemica con caratteristiche analoghe alla sindrome di Churg-Strauss, vasculite con necrosi dei vasi di piccolo e medio calibro. Monitorare con attenzione la comparsa di sintomi quali eosinofilia, rash vasculitico, aggravamento dei sintomi polmonari, complicanze cardiache e neuropatia [2].

Fenilchetonuria: le formulazioni pediatriche del montelukast possono contenere aspartame, dolcificante formato da due aminoacidi, l’acido aspartico e la fenilalanina. Le persone che soffrono di fenilchetonuria non riescono a metabolizzare la fenilalanina, che quindi si accumula nell’organismo con effetti tossici a livello di cute e sistema nervoso [2].

Pazienti pediatrici: la somministrazione di montelukast per periodi prolungati non altera il profilo di crescita lineare del bambino [3].

Gravidanza: la FDA ha inserito il montelukast in classe B per l’uso in gravidanza. In questa classe sono inseriti i farmaci i cui studi riproduttivi sugli animali non hanno mostrato un rischio per il feto e per i quali non esistono studi controllati sull'uomo e i farmaci i cui studi sugli animali hanno mostrato un effetto dannoso (oltre a un decremento della fertilità) che non è stato confermato con studi controllati in donne nel I trimestre (e non c'è evidenza di danno nelle fasi avanzate della gravidanza) [2].

Allattamento: non è noto se il montelukast sia escreto nel latte materno. Valutare con attenzione il rapporto rischio/beneficio [2].

Rispetto allo zafirlukast, il montelukast presenta una più estesa metabolizzazione epatica[4]; tale reperto è compatibile con un'emivita minore (dalle 3 alle 6 ore) e con un ampio coinvolgimento dei citocromi CYP3A4 e CYP2C9. La biodisponibilità varia dal 63% al 73% e mostra un tenace legame con le proteine plasmatiche[5].

Montelukast è un inibitore dei recettori dei leucotrieni, in particolare per il recettore dell'LTD4. I leucotrieni infatti, una volta legati ai loro specifici recettori, causano la contrazione della muscolatura liscia bronchiale e sono quindi uno dei fattori responsabili dell'attacco asmatico[1]. Il montelukast, e molecole simili come lo zafirlukast, sono antagoniste di tali recettori, funzionando cioè attraverso un meccanismo di saturazione recettoriale. Ciò significa che, legandosi ai recettori, non evocano alcuna risposta, ma impediscono meccanicamente ai ligandi fisiologici di interagirvi. I leucotrieni perciò, trovando i recettori occupati, non possono attivare la trasduzione del segnale che induce la broncocostrizione. Inoltre, montelukast risulta essere un inibitore più potente ed efficace rispetto a zafirlukast[6].

Profilo clinico

Il montelukast viene sovente assunto con una posologia di 20 mg per due volte al giorno[7]. Al contrario dei Beta 2 agonisti selettivo, non serve a far passare l'attacco di asma in corso, ma trova invece la propria applicazione nella prevenzione e nell'inibizione dell'insorgenza dell'asma[8], benché comunque meno efficienti dei corticosteroidi assunti per via inalatoria[9]. Tuttavia l'elevata compliance dell'assunzione orale di compresse, rende questi farmaci particolarmente adatti ai bambini e a soggetti che non tollerano l'insufflazione del preparato farmacologico[1]. Un ulteriore utilizzo si ha nei soggetti particolarmente sensibili all'azione broncocostrittrice dell'aspirina e di altri FANS[6]. Montelukast, rispetto a zafirlukast, è maggiormente indicato nei bambini tra i 2 e i 5 anni (compresse masticabili da 4 mg) e ne bambini dai 4 ai 6 mesi come granulato da (4 mg)[1].

Controindicazioni

La sospensione del corticosteroide a favore dell'inibitore recettoriale per i leucotrieni dovrebbe essere evitata in soggetti con notevole eosinofilia[6], poiché tali farmaci non sono in grado di deprimere le reazioni sistemiche sostenute dagli eosinofili.

Effetti collaterali

In soggetti che fanno uso degli antagonisti recettoriali dei leucotrieni è stata segnalato un minimo aumento dell'incidenza della sindrome di Churg-Strauss[9], evento che può derivare dallo smascheramento di tale fenomeno autoimmune dopo la sospensione dei farmaci corticosteroidei. Gli effetti collaterali tipici di montelukast sono: nausea, vomito, diarrea, aumento del tempo di protrombina e disturbi del sonno[4].

Nel gennaio 2009, la Food and Drug Administration ha pubblicato uno studio dove viene mostrato che, benché non si siano ancora dati concernenti ulteriori problemi psichiatrici, non vi è correlazione tra assunzione di montelukast e tendenza al suicidio[10].

Successivamente, nel giugno del 2009, sempre la Food and Drug Administration (FDA) emette un box warning [1], per tutti gli antileucotrienici, sulla scorta delle analisi di Farmacovigilanza. Il testo tradotto recita:

Tra gli eventi neuropsichiatrici segnalati, nei casi di sorveglianza post-marketing, vi sono agitazione, aggressività, ansia, alterazioni dei sogni e allucinazioni, depressione, insonnia, irritabilità, irrequietezza, pensieri e comportamenti suicidari (compreso il suicidio) e tremore.

Note

  1. ^ a b c d Bertram G. Katzung, Farmacologia generale e clinica, Padova, Piccin, 2006, ISBN 88-299-1804-0.
  2. ^ a b c d e f Pharmamedix: Montelukast http://www.pharmamedix.com/principiovoce.php?pa=Montelukast&vo=Avvertenze
  3. ^ Becker A.B. et al., Ann. Allergy Asthma Immunol., 2006, 96 (6), 800
  4. ^ a b Malmstrom K et al: Oral montelukast, inhaled beclomethasone, and placebo for chronic asthma. A randomized, controlled trial. Montelukast/Beclomethasone Study Group. Ann Intern Med 1999;130:487
  5. ^ Krawiec ME, Wenzel SE: Leukotriene inhibitors and non-steroidal therapies in the treatment of asthma. Exp Opin Invest Drugs 2001;2.47
  6. ^ a b c Holgate ST, Bradding P, Sampson AP: Leukotriene antagonists and synthesis inhibitors: New directions in asthma therapy. J Allergy Clin Immunol 1996;98:1.
  7. ^ Harrison, Principi di Medicina Interna (16ª edizione), New York - Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 88-386-2459-3.
  8. ^ Krawiec ME, Wenzel SE: Leukotriene inhibitors and non-steroidal therapies in the treatment of asthma. Exp Opin Invest Drugs 2001;2.47
  9. ^ a b Brunton, Lazo, Parker, Goodman & Gilman - Le basi farmacologiche della terapia 11/ed, McGraw Hill, 2006, ISBN 788838639111.
  10. ^ http://www.reuters.com/article/marketsNews/idINN1328042020090113?rpc=44

Bibliografia

  • Brunton, Lazo, Parker, Goodman & Gilman - Le basi farmacologiche della terapia 11/ed, McGraw Hill, 2006, ISBN 788838639111.
  • Bertram G. Katzung, Farmacologia generale e clinica, Padova, Piccin, 2006, ISBN 88-299-1804-0.
  • British National Formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, Agenzia Italiana del Farmaco, 2007.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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