Banda Tom

Versione del 23 nov 2011 alle 10:27 di Calabash (discussione | contributi) (tolgo link al sito degli yo yo mundi, non centra niente con la voce)

Agli ordini di Antonio Olearo (Ozzano Monferrato, 1921- Casale Monferrato, 1945) detto Tom (Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria), la Banda Tom costituì a lungo una spina nel fianco di nazisti e fascisti durante la Guerra di Liberazione, le cui azioni furono condotte tra il Monferrato Casalese e l'Astigiano. Viene ricordata, in Provincia di Alessandria insieme alla Banda Lenti ed alla Strage della Benedicta, quali principali eventi resistenziali della zona.

Storia

Antonio Olearo, figlio di Pietro e di Emma Deregibus, faceva il garzone di un fornaio nel quartiere Borgo Ala di Casale Monferrato. All'inizio della Seconda guerra mondiale si arruolò nella Guardia di Frontiera e dopo l'8 settembre si unì ai partigiani in Val di Susa. Nell'inverno del 1943 tornò nel Monferrato casalese, raccolse un gruppo di giovani e fondò una banda da lui stesso capeggiata che si integrò nella Divisione Matteotti e diventò la Settima Brigata, tra le più attive della zona.

Il 14 gennaio 1945 la banda ed il suo comandante si rifugiarono a Casorzo (in provincia di Asti), dove avvenne la cattura. Incatenati l'un con l'altro, seminudi e scalzi, i prigionieri vennero obbligati a marciare nella neve sino al Mulino della Ghenza. Trasportati poi a Casale Monferrato vennero incarcerati ed interrogati con crudeltà. Processati e condannati, il 15 gennaio vennero obbligati a sfilare per le vie cittadine a piedi nudi nella neve tra le percosse e poi condotti alla Cittadella militare, dove vennero trucidati e dove ora una lapide li ricorda. A "Tom" venne anche negato l’abbraccio della madre, rinchiusa in una cella vicina e che era stata vigliaccamente imprigionata proprio per snidare il figlio.

Sul selciato del poligono di tiro, all'interno della Cittadella di Casale, i loro cadaveri rimasero due giorni insepolti nella neve, sorvegliati dai soldati per impedire ai familiari di celebrarne i funerali. Fu negato il permesso di recuperare le salme, sotterrate poi in un luogo anonimo nel cimitero, individuato presto e cosparso di fiori. Il funerale solenne avvenne solo nell'ottobre 1945, dopo la Liberazione, quando i corpi furono riesumati e nuovamente sepolti.

I tredici

  • Antonio Olearo detto Tom, 24 anni, di Casale Monferrato
  • Giuseppe Augino, 22 anni, di Enna
  • Alessio Boccalatte, 20 anni, partigiano della Brigata Garibaldi Piacibello
  • Aldo Cantarello, 19 anni, di San Michele Alessandria
  • Luigi Cassina detto Ginetto o Tarzan, 25 anni, di Casale Monferrato
  • Giovanni Cavoli detto Dinamite, 34 anni, di Solero
  • Albert Harbyohire Harry (ufficiale della RAF), 31 anni
  • Giuseppe Maugeri, 23 anni, di Siracusa
  • Remo Peracchio, 21 anni, di Montemagno
  • Boris Portieri, 17 anni, di Genova
  • Giuseppe Raschio, 21 anni, di San Michele Alessandria
  • Luigi Santambrogio detto Gigi, 17 anni, di Casale Monferrato
  • Carlo Serretta detto Scugnizzo, 17 anni, partigiano della Brigata Garibaldi Piacibello

Il ricordo

Ogni anno la città di Casale Monferrato e i Comuni del Monferrato ricordano quell'avvenimento con una cerimonia ufficiale nella seconda metà del mese di gennaio. Hanno partecipato come oratori ufficiali:

Al termine della cerimonia, in Cittadella, una corona di alloro viene deposta sotto la lapide che ricorda l'eccidio dei 13 partigiani della Banda Tom per rendere omaggio a quei giovani che misero in gioco la propria vita per regalare libertà e democrazia all'Italia in ginocchio a causa della Seconda guerra mondiale.

Riconoscimenti

Il gruppo musicale Yo Yo Mundi ha dedicato a lui e alla sua "Banda" un cd live e un DVD dal titolo Resistenza, tratto dallo spettacolo La Banda Tom e altre storie partigiane.

Collegamenti esterni