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Versione del 1 dic 2011 alle 15:44 di Eleonoramuscio (discussione | contributi) (Giuseppe Muscio -pittore italiano)

La nascita Artistica e Pittorica di Giuseppe Muscio, prende luce sotto una piccola stella solitaria, al di fuori di ogni regola e costellazione Artistica. Nato a Orta Nova, cittadina in terra Pugliese, culla di storia e cultura, Muscio cominciò a muovere i suoi primi passi nella vigna di suo nonno.Ben presto i suoi occhi venivano catturati dalla natura che regnava sovrana attorno a lui. Iniziò da subito a riprodurre su fogli da disegno (che il suo nonno gli procurava), quello che vedeva attorno. Il destino lo portò ben presto con la sua famiglia a Milano, lasciando alle spalle i suoi origini e i suoi affetti. Autodidatta ma ferreo cultore della vera pittura, ha studiato le tecniche dei più grandi Maestri della pittura del 500,600,700, sperimentando ogni procedimento tecnico e pittorico con metodi talora scientifici. Ha conosciuto grandi Maestri quali Giorgio De Chirico, Domenico Cantatore , Renato Guttuso, frequentando i loro studi ha appreso nuove tecniche e nuove idee, tramite i loro insegnamenti ha arricchito il suo bagaglio pittorico culturale. Quando vede le opere antiche, non si sofferma solo su quello che gli occhi percepiscono, ma cercs di entrare nello stato d’animo del momento topico che l’Artista ha voluto imprimere sulla tela. Poesia e sensibilità, questo è quello che vuole sentire quando guarda i suoi lavori, solo cosi’ può essere appagato e gratificato. I suoi soggetti sono i nudi femminili e il mondo delle cose, rappresentato da oggetti di vario genere quali bottiglie, calici, frutti, riposanti tra le ombre di angoli silenti, sui vecchi tavoli. Il mondo delle cose esercita una misteriosa forza di attrazione, un fascinoso richiamo, un invito alla sosta, di enigmatica comunicatività.

In modo particolare, dinnanzi a tali richiami di oggetti immobili, cerca di comprenderne Il fremito lirico, immedesimandosi nella muta rivelazione, che volge ad un nuovo criterio nel considerare gli oggetti stessi, quali suscitatori di impensate emotività. Il segreto fascino delle cose, non è tanto un casuale aspetto, di un determinato momento, quando la loro qualità invita a definirne i contorni e le immagini in completa armonia. Ne deriva un realismo caldo, oltre alla riproduzione, mira a porre in evidenza l’atmosfera, con senso poetico, talora magico.

Stimolano molto la sua Arte anche i nudi Artistici e, come Hegel, ritiene che per esprimere il sentimento e la passione, l’Artista non abbia a disposizione che il viso e le attitudini del corpo.Nel nudo rappresento il vero principio del gusto della poesia eterna della Donna, in una rappresentazione più spirituale che corporea. L’Altro suo Grande Amore è la musica, il jazz lo appassiona particolarmente. Una sera nella Milano bene, vide suonare al vecchio Motta un quartetto di jazz, fu subito Amore, parlottò con il batterista Maestro Poggi ( timpanista della RAI ) gli chiesi di darmi delle lezioni, con assenso l’ invitò nel suo Studio. Andò all’appuntamento e, con fare simpatico gli disse: "sù fammi vedere cosa sai fare..." Alla fine della sua esibizione mi disse: "ragazzino ti te sé un muster ! Fai girare le bacchette tra le dita meglio di un circense e suoni come un Americano...Và là,và là, ti tè sé già mò prunt !"Morale della storia, decise che non aveva bisogno di lezioni. In un secondo tempo, frequentando il Capolinea conobbe Tullio Depiscopo e, il Grande batterista Enrico Lucchini. Il Capolinea di Milano a quel tempo era il Tempio di musicisti di fama internazionale ! Studiò con loro qualche anno e, poi cominciò a fare la professione di turnista e come Batterista. Questa passione per la musica non è morta ma lo accompagna anche nel suo lavoro pittorico.