Pallone di Santa Celestina
Il Pallone di Santa Celestina è una mongolfiera realizzata in carta e alimentata solamente da aria calda che viene lanciata ogni anno l'8 settembre a San Marcello Pistoiese in occasione della ricorrenza di Santa Celestina, patrona della Montagna pistoiese.



Storia di una Mongolfiera Nel 1832 i Fratelli Tommaso e Bartolomeo Cini fanno un viaggio in Francia ed in Svizzera e i quella occasione ad Annonay conoscono il figlio di Jospeh Montgolfier, Elia, da quel momento nasce sia un'amicizia sia un rapporto d'affari. Contraccambiando la visita nel 1835 ospiti della Famiglia Cini Elia Montgolfier donò alla famiglia la formula per la carta per palloni ad aria calda e molto probabilmente anche alcuni disegni di come costruire la Mongolfiera (Pallone di carta ad aria calda) La data del primo Aerostato (pallone di S. Celestina) è stato mandato tra il 1836 e il 1838 data probabile il 1838, perché venne fatta una grande festa in onore alla Famiglia Cini per la medaglia d'oro alla "Prima esposizione dei prodotti delle Manifatture Toscane" e il ripristino della solenne processione che non era più stata fatta dal 1731 e per la prima volta suonava la banda musicale costituita a San Marcello e diretta dal Maestro Giovanni Rettori, i colori erano già tre Verde Bianco e Rosso (non in verticale ma in orizzontale), gli stessi della bandiera della Guardia Civica, di cui Bartolomeo Cini era il Comandante. Già allora nella parte centrale lungo tutta la sua circonferenza il Pallone era guarnito da stelle, simbolo che si trova sopra lo stemma familiare della Famiglia Cini.- La Storia Il primo costruttore, Benigni, capo dei "manifattori" della Cartiera Cini della Lima (PT), dopo di lui, Claudio Salvetti, per circa quarant'anni, poi il figlio Mario. Il Pallone veniva gonfiato dietro il vecchio palazzo Cini-Cartoli, luogo detto il Battuto in antico veniva fatta la battitura del grano della Fattoria Cini (questo palazzo viene demolito nel 1960) lo teneva ancorato, e tenuto penzoloni ad un'altra fune collegata fra i due tetti, una fune che quando l'involucro è gonfiato (con stracci imbevuti di alcol e petrolio) al punto che la carta è tutta tirata, la corda lunga 64 m che era custodita dalla "Compagnia del S.S." veniva tagliata con una roncola dal Fattore della Famiglia Cini.- -1911-non viene mandato il tradizionale Pallone, ma uno di dimensioni molto ridotte. Venne chiamato "Pallone Crumiro", perché era in atto una epidemia di tifo ed era vietata qualsiasi forma di assembramento.-1915 al 1920- il Pallone non viene mandato a causa della guerra e poi dalla grave crisi economica.-1926- Il Pallone quando viene portato al centro dell'piazza prende fuoco ancora prima del lancio (il detto che se il pallone non supera il Campanile porterà disgrazia fu scritto su un giornale negli anni '80 da un giornalista locale). -1939- ultimo lancio prima della guerra, il pallone si inclinò subito dopo lo stacco e prese fuoco quand'era all'altezza dei tetti delle case, sulla piazza molto spavento, ma niente danni. -1953- Il pallone ritorna dopo un'assenza di quattordici anni, costruito per la prima volta da due Sammarcellini "Fenzo Guerrini e Enio Medini".-
Fin dal primo lancio la tradizione dice che se il Pallone supera il campanile sarà un anno fortunato per tutta la Montagna, altrimenti no; più il pallone arriva in alto, migliore sarà l'anno a venire.
Dopo il primo lancio a opera dei fratelli Montgolfier effettuato il 4 giugno 1783, nasce l'idea di lanciare una mongolfiera anche San Marcello incoraggiata, per di più, dal soggiorno dei Montgolfier avvenuto alla fine del '700 presso la famiglia Cini. Entrambe proprietarie di una cartiera, dopo la visita, le due famiglie intensificano gli scambi epistolari e, l'8 settembre 1854, avviene il primo lancio dalla piazza del paese. Il disegno è curato dai Montgolfier, mente la realizzazione avviene ad opera degli operai della cartiera Cini de La Lima.
Nei primi anni è caratterizzato dai colori bianco e turchino e dallo stemma Cini; con l'unità d'Italia diventa tricolore e negli anni del Fascismo assume il fascio littorio. Durante la seconda guerra mondiale il lancio del pallone verrà interrotto; l'ultimo lancio anteguerra nel 1939, avviene in una giornata molto ventosa tanto da farlo incendiare: pessimo presagio. Il lancio del pallone riprese nel 1953: da questo momento, con rare eccezioni, il pallone conserverà la sua foggia tricolore. Dal 2004 il Pallone è lanciato senza fiamma a bordo alimentato soltanto da aria calda.
Caratteristiche tecniche
Il Pallone è costituito da 24 spicchi di carta incollati nei colori bianco, rosso e verde con gale tricolori e azzurre. È alto 15 metri con una circonferenza di 30 metri con un volume totale di 450 m³ e un peso di circa 100 kg. Attualmente è alimentato soltanto da aria calda che viene soffiata nel Pallone prima del lancio. Nel corso della sua storia è stato alimentato prima da stoppacci imbevuti di petrolio e poi da combustibile solido (meta).
Bibliografia
- Claudio Rosati. Feste e gente nel Pistoiese. Pistoia, B&D s.r.l. divisione Etruria Editrice, 2002.