Gelmini (Template:IPA2)[1] è un cognome italiano di origine bresciana.

Varianti

 
Zona di diffusione del cognome Gelmini: scure le province con più di 100 abitanti con questo cognome (Brescia), intermedie con più di 50 (Milano, Bergamo, Verona, Trento), chiare con più di 10 (Monza e Brianza, Cremona, Padova, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza)

Gelmetti, Gelmi, Gelmo, Gilmozzi, Guelmi, Vielmetti, Vielmi.

Origine e diffusione

Il cognome Gelmini e le sue varianti derivano probabilmente dal nome medievale Gelmino, diminutivo di Gelmo, forma contratta di Guglielmo, a suo volta derivato dal nome germanico Wilhelm che sarebbe un composto di wil (che significa volontà) e helm (che significa elmo) in alto tedesco antico. In Europa molti cognomi condividono la stessa origine.[2]

Gelmini è diffuso soprattutto nelle province di Brescia, Bergamo, Milano, Trento, Verona e Parma. Sembra avere il suo punto di maggiore presenza nella zona montuosa compresa fra Brescia e Trento.[3]

Gelmetti è presente nelle provincie di Verona, Pavia, Milano e Brescia[4]; Gelmi in quelle di Trento, Bergamo, Brescia e Milano[5]; Gelmo in quella di Treviso[6]; Gilmozzi, Guelmi e Vielmetti in quella di Trento[7][8][9]; Vielmi in quella di Brescia[10].

Storia e araldica

Marca della Tipografia Gelmini
 
Blasonatura
Aquila avvinghiata dalle spire di un serpente

Nell'Archivio Storico Araldico Italiano è presente una famiglia trentina decorata con il titolo di nobile.
I Gelmini von Kreutzhof sono spesso annoverati tra le famiglie nobili austriache.[11]

Prime testimonianze

In alcuni documenti del XII secolo a Braone, in Val Camonica, compare il cognome Gelmini.[12]

Dal 1576, è documentata la presenza di Gelmini nella Valle di Saviore.[13]

Stemma dei Gelmini di Salorno
 
Blasonatura
Croce di Sant'Andrea di oro su rosso - Pavone in maestà con coda a ruota al naturale su terrazzo di verde su azzurro[14]

Tipografia

Il 6 marzo 1584, attraverso un documento[15], venne sancita la nascita della prima tipografia stabilmente attiva a Trento, affidata ai fratelli Giacomo (che morì nel 1591 a causa di un'epidemia di peste) e Giovanni Battista Gelmini (già presenti in città dal 1582 su richiesta di Ludovico Madruzzo), provenienti da Sabbio Chiese in Val Trompia, i quali operarono per circa 15 anni in una situazione di monopolio e sotto la supervisione del vescovo. L'attività andò avanti fino al 1619 grazie al figlio di Giovanni Battista, Giovanni Maria.[16] La produzione conta una trentina di edizioni contrassegnate da una marca raffigurante un'aquila avvinghiata dalle spire di un serpente. Gran parte delle opere sono conservate nella Biblioteca comunale di Trento.[17][18] Il 14 gennaio 1627 Maddalena Gelmini, vedova di Giovanni Maria Gelmini, vendette a Santo Zanetti e Antonio Marchi l'attrezzatura della tipografia.[19]

Epigrammi e lodi

Nel 1619, a Mulazzano, nel Lodigiano, Giovanni Gelmini compose un libro di epigrammi e lodi per monsignore Michelangelo Seghizzi.[20]

Spedizioni fluviali

In un documento del 1787 a Borgo Sacco, in Trentino, troviamo scritto:[21]

«A Chiunque.

Noi della Magnifica Comunità di Sacco pubblici Rappresentanti facciamo indubitata fede, che la Famiglia delli Sig. Francesco, Giampietro Fratelli Gelmini è non solo Concittadina di questa nostra Comunità da più di 160 anni, ma che inoltre si è sempre mantenuta, come fa al presente, civilmente e decorosamente, sempre integrate nel Negozio delle Spedizioni, essendo anzi una delle g. Feudatarie che sussistono al presente, ed in segno di tal verità corroboriamo le presenti colle rispettive nostre [...] ed apposizione del pubblico suggello. In Fede. Dato in Sacco il 20 novembre 1787»

 
Castello di Gromo
 
Castello di Urgnano

I due fratelli ottennero quindi la nobiltà e l'aggiunta dell'appellativo Gelmini von Kreutzhof dall'imperatore Giuseppe II del Sacro Romano Impero grazie al trasporto fluviale.[22][23]

Castello Ginami

Nel XIX secolo, il castello di Gromo (Val Seriana) passò alla famiglia Gelmini.[24][25]

Raiffeisen Landesbank

Nel 1890, Max von Gelmini zu Kreuzhof fu uno dei principali fondatori della Cassa Rurale di Salorno, la Raiffeisen Landesbank.[26]

Katakombenschule

Nell'autunno del 1929, a Salorno, durante la repressione fascista delle lingue minori presenti in Italia, Berta von Gelmini fu una delle promotrici delle scuole clandestine di lingua tedesca, le katakombenschule.[27]

Castello di Urgnano

Tra i proprietari del castello di Urgnano viene annoverata la famiglia Gelmini.[28]

Persone

  • Domenico Maria Gelmini (1807-1888), vescovo italiano
  • Oreste Gelmini (1902-2005), politico e partigiano italiano
  • Pierino Gelmini (1925), ex-sacerdote italiano
  • Angelo Gelmini, meglio noto come Padre Eligio (1931), presbitero italiano
  • Hortense von Gelmini (1947), artista italiana
  • Mariastella Gelmini (1973), politica ed ex ministro dell'istruzione, università e ricerca italiana del IV Governo Berlusconi.
  • Florian de Gelmini (1976), compositore tedesco
  • Caspar de Gelmini (1980), compositore tedesco
  • Marcos Paulo Gelmini Gomes (1988), calciatore brasiliano

Curiosità

Note

  1. ^ Gelmini, su dizionario.rai.it. URL consultato il 26 luglio 2011.
  2. ^ (EN) Alan M Stanier, The origin of the name Williams, su privatewww.essex.ac.uk, 6 maggio 2011. URL consultato l'8 settembre 2011.
  3. ^ Gelmini, su cognomix.it. URL consultato il 19 settembre 2011.
  4. ^ Gelmetti, su cognomix.it. URL consultato il 19 settembre 2011.
  5. ^ Gelmi, su cognomix.it. URL consultato il 19 settembre 2011.
  6. ^ Gelmo, su cognomix.it. URL consultato il 19 settembre 2011.
  7. ^ Gilmozzi, su cognomix.it. URL consultato il 19 settembre 2011.
  8. ^ Guelmi, su cognomix.it. URL consultato il 19 settembre 2011.
  9. ^ Vielmetti, su cognomix.it. URL consultato il 19 settembre 2011.
  10. ^ Vielmi, su cognomix.it. URL consultato il 19 settembre 2011.
  11. ^ G - Adelslexikon (GHdA), su coresno.com. URL consultato il 23 luglio 2011.
  12. ^ BRAONE (Braù), su intercam.it. URL consultato il 23 luglio 2011.
  13. ^ Le antiche famiglie della Valsaviore, su francorino.interfree.it. URL consultato il 23 luglio 2011.
  14. ^ Famiglie A-Z, su leonemarinato.it. URL consultato il 23 luglio 2011.
  15. ^ Privilegio concesso dal principe-vescovo Ludovico Madruzzo a Giovanni Battista e Giacomo Gelmini, su esterbib.it. URL consultato il 10 novembre 2011.
  16. ^ Tipografia Gelmini, su esterbib.it. URL consultato il 23 luglio 2011.
  17. ^ Giuseppe Nova, Stampatori, librai ed editori bresciani in Italia nel Cinquecento, Fondazione Civiltà bresciana.
  18. ^ L. Spera, GELMINI, Giovanni Battista e Giacomo, su treccani.it. URL consultato il 7 novembre 2011.
  19. ^ Maddalena Gelmini, vedova di Giovanni Maria Gelmini, vende a Santo Zanetti e Antonio Marchi l'attrezzatura della tipografia per 380 ragnesi, su esterbib.it. URL consultato il 10 novembre 2011.
  20. ^ Cenni storici, su comune.mulazzano.lo.it. URL consultato il 23 luglio 2011.
  21. ^ Documento - Sacco 1787 (JPG), su cognomiitaliani.org. URL consultato il 23 luglio 2011.
  22. ^ AT-OeStA/AVA Adel RAA 139.10 Gelmini, Franz, Johann Peter, Brüder, aus Sacco, Handelsleute, Adelsstand, "von Kreutzhof", 1788.04.12 (Akt (Sammelakt, Grundzl., Konvolut, Dossier, File)), su archivinformationssystem.gv.at. URL consultato il 23 luglio 2011.
  23. ^ origine del cognome italiano Gelmini, su heraldrysinstitute.com. URL consultato il 23 luglio 2011.
  24. ^ Gromo (Lombardia), visita al Borgo medievale, bandiera arancione, su ilturista.info. URL consultato il 23 luglio 2011.
  25. ^ MONUMENTI - Castello Ginami (1246), su gromo.eu. URL consultato il 23 luglio 2011.
  26. ^ Dagli inizi fino al XXI secolo, su raiffeisen.it. URL consultato il 23 luglio 2011.
  27. ^ Le scuole clandestine durante il fascismo, su apritisangia.splinder.com, 27 febbraio 2011. URL consultato il 23 luglio 2011.
  28. ^ Castello Albani Di Urgnano, su icastelli.it. URL consultato il 9 agosto 2011.
  29. ^ aboratori per disabili Residenza Gelmini Salorno, su bzgcc.bz.it. URL consultato il 14 agosto 2011.
  30. ^ ONORIFICENZE, su quirinale.it. URL consultato il 14 agosto 2011.

Collegamenti esterni