{{Infobox unità militare |Nome= 52°Reggimento artiglieria terrestre "Torino"|

|Immagine=

Stemma 52° Reggimento Artiglieria

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|Didascalia= Stemma araldico del Reggimento| |Attiva= 1° luglio 1916 - oggi |Nazione= [[File:Italia (bandiera) Italia |Alleanza= N.A.T.O. |Servizio= Regio esercito
30px Esercito Italiano |Tipo= artiglieria |Ruolo= |Dimensione= Reggimento |Guarnigione= Vercelli |Descrizione_guarnigione= Caserma "M.O.V.M. Ten. Aldo Maria SCALISE" |Reparti_dipendenti=

  • Comando di reggimento,
  • 1 batteria di supporto logistico,
  • 1 batteria di acquisizione obiettivi,
  • 1 gruppo semoventi,
  • alimentato da volontari in ferma breve e in servizio permanente.

|Equipaggiamento= Land Rover AR 90, M577, M548, M109L da 155/39 mm

|Equipaggiamento= Obici semoventi M109L da 155/39 mm |Descrizione_equipaggiamento= |Patrono= Santa Barbara |Motto= "Domino e domo" |Colori= Blu e giallo, colori reggimentali - Giallo e nero, colori dell'arma di artiglieria - Azzurro "carta da zucchero" |Descrizione_colori= |Marcia= "Inno del 52° Reggimento", composta da M° Mario Saccagno |Battaglie= Prima guerra mondiale, Italia, 1916-1917-1918; Seconda guerra mondiale, Italia, Russia, 1941-1942-1943; Missioni di pace, Operazione SFOR Bosnia 2003-2004; Operazione ISAF, Afghanistan 2011, Operazione Domino 2002-2006, Operazione Strade sicure 2008-2011; |Anniversari= 1° luglio data della costituzione del reggimento e festa reggimentale |Decorazioni= una Medaglia d'Oro al Valor Militare, una Medaglia di Bronzo al Valor Militare |Onori_di_battaglia= X e XI Battaglia dell'Isonzo - Belpoggio - Vittorio Veneto 1916-1918; Fronte Francese 1940; Fronte Jugoslavo 1941; Fiume Dnjepr - Gorlowko - Dicembre 1941; Arbusow Dicembre 1942;}} |Comandante_corrente= Col.Antonio SGOBBA 64° Comandante di Reggimento |Descrizione_comandante_corrente= |Capo_cerimoniale= 1°Mar.Lgt. Michele MONTERISI |Descrizione_capo_cerimoniale= |Colonel_in_Chief= |Descrizione_Colonel_in_Chief= |Comandanti_degni_di_nota= M.O.V.M.Nicola Russo; M.A.V.M. Ulisse Rosati

|Simbolo= |Descrizione_simbolo= Stemma storico del 52° Artiglieria |Simbolo2= |Descrizione_simbolo2= Fregio artiglieria semovente: granata, cannoni incrociati, semovente}}

Il 52° Reggimento artiglieria è un reparto dell'Esercito Italiano
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Storia

Costituito il 1° luglio 1916 a Padova il 52° Reggimento di Artiglieria è erede di gloriose tradizioni che risalgono al 1916, anno della sua costituzione in Padova. Durante la 1^ Guerra Mondiale, inquadrato nella 48^ Divisione della 3^ Armata, nell’agosto 1916 ebbe il battesimo del fuoco nella battaglia di Gorizia. Successivamente partecipò alla X^ e XI^ battaglia dell’ Isonzo per la conquista di Belpoggio. Dopo gli eventi di Caporetto, il Reggimento partecipa nel giugno 1918 alla battaglia di arresto sul Piave e sul Montello, per poi prendere parte alla battaglia Vittorio Veneto, ultimo atto di guerra, il primo novembre 1918. Sciolto al termine della guerra, fu ricostituito a Roma il 1° ottobre 1938 ed assegnato alla Divisione Fanteria “Torino”. Dopo aver partecipato, nel giugno 1940,alla campagna sul fronte occidentale e nella primavera 1941 alla conquista della Jugoslavia, il Reggimento, al seguito della Divisione “Torino”, entra a far parte del “Corpo di Spedizione Italiano in Russia” (CSIR) ove, a partire dal luglio dello stesso anno, viene trasferito. Tra il 1941 e 1942 partecipa al forzamento del fiume DNJEPR, alla conquista di GORLOWKO, alla battaglia dei dieci giorni ed a quella di Natale, guadagnando alla Bandiera una Medaglia di Bronzo. Nell’inverno del 1942, il 52° rgt. subisce la grande offensiva russa sul fiume Don. In questa lotta disperata, nel tristemente famoso “vallone della morte” o “alcazar degli italiani” di ARBUSOW, trova eroica morte il Comandante del Reggimento Colonnello Ulisse ROSATI che perisce, colpito dal fuoco dei mortai e dei lanciarazzi nemici, insieme allo Stendardo del reggimento. Dopo una tragica ritirata, combattendo a fianco dei Fanti della Divisione, il 31 maggio del 1943, un centinaio di artiglieri rientrano in Gorizia, unici superstiti dei duemilatrecento partiti per la Russia. Per tali fatti la Bandiera del 52° Reggimento fu decorata della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Ricostituito nel 1947 in Acqui, dopo numerosi provvedimenti ordinativi, il 1° agosto 1992 assume la denominazione di 52° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente “Torino” con sede in Brescia e dall’11 ottobre 1995 si trasferisce a Vercelli, alle dipendenze della Brigata Meccanizzata “Centauro” fino al 31.12.2001. A seguito di nuovi provvedimenti ordinativi, dal 1° gennaio 2002 al 31 dicembre 2004 passa alle dipendenze della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, dal 1° gennaio 2005 passa alle dipendenze della Brigata di Artiglieria Terrestre e, infine dal 1° ottobre 2010 passa alle dipendenze del Comando Artiglieria.

Onorificenze

La Bandiera di Guerra del 52° Reggimento Artiglieria è decorata di una Medaglia d'oro al valor militare e una Medaglia di bronzo al valor militare.

Al 52° Reggimento Artiglieria della Divisione "TORINO":

«Già decorato di medaglia di bronzo per le azioni compiute sul fronte orientale durante il primo anno di campagna di Russia, sfolgorava vittorioso nella rapida avanzata dal Bulawin al Don nel luglio 1942. Dalle salde posizioni raggiunte sul Don il 52° Reggimento Artiglieria portava più volte le sue batterie a sostenere anche altri settori, concorrendo efficacemente a rafforzare anche reparti alleati. Sopraggiunto il duro inverno russo e con esso una poderosa offensiva del nemico a largo raggio, il 52° Reggimento Artiglieria, gareggiando in disciplina e valore con gli altri reparti della Divisione, battendo continuamente il nemico in una prima azione di ripiegamento, portava in salvo i suoi mezzi nonostante la scarsezza della sua scorta di carburante. Avendo dovuto cedere tutta la benzina rimasta ai carri armati alleati che scortavano la Divisione, trasforma tutti i suoi artiglieri in fanti, dopo aver sacrificato ad uno ad uno i suoi pezzi non senza prima averli resi inefficienti. Assediato una prima volta in una zona fortemente battuta, lanciava i superstiti all’assalto alla baionetta, riuscendo a rompere il cerchio. Dopo lunghissima marcia durata oltre 36 ore a digiuno, fra i mortali tormenti di una bassissima temperatura, gli artiglieri superstiti, combattendo sempre come fanti tra i fanti, raggiungevano un altro più arretrato caposaldo entro cui, nuovamente accerchiati, tenevano fronte al nemico per ben ventiquattro giorni. Rotto infine anche questo secondo accerchiamento, i resti del Reggimento, ridotti appena al 10% degli effettivi, riuscivano con altra epica marcia a ricongiungersi coi resti della propria Armata. Il glorioso Stendardo, colpito più volte col proprio Colonnello comandante dal fuoco delle artiglierie e mortai nemici, bruciava entro l’autovettura frantumata, sparendo così nella mischia come il simbolo di un mitico eroe trasumanato dal fuoco.»
— Fronte Russo Malo e Nowo Orlowka - Bogutschar - Wiatschenkawa - Monastyrschina - Peseka - Merkulow - Demidow - Ssuow - Arbusow - Tscherkow, luglio 1942 - gennaio 1943
«nel corso delle successive battagllie offensive e poi nella protezione delle proprie fanterie divisionali schierate su importanti posizioni difensive, assumendo il rischio delle linee più avanzate e amalgamando all'ardimento dei battaglioni il valore dei propri gruppi, ha opposto alla rabbiosa pervicacia di nemico agguerrito e soverchiante la fermezza d'animo e l'abilità dei capi e gregari, ai suoi sacrifici dappertutto è stato premio il successo.»
— Fronte Russo: agosto 1941 - maggio 1942

Riconoscimenti

Personaggi legati al Reggimento

  • Tenente Colonnello Nicola RUSSO,medaglia d'oro al valor militare con la seguente motivazione: «Comandante di gruppo di artiglieria particolarmente impegnato ed esposto, con l’esempio e l’ascendente personale fece della propria unità un forte ed agguerrito strumento di lotta che, anche nel logorio di un lungo, estenuante ripiegamento, conservò, per suo merito e nonostante quotidiane sanguinose perdite, intatta la coesione disciplinare e la capacità operativa. Catturato e sottoposto, per la fierezza del carattere e l’inflessibile attaccamento al dovere ed all’onore militare, a inenarrabili patimenti e privazioni, per oltre undici anni di prigionia seppe opporre alle più allettanti lusinghe ed alle più crudeli minacce e sevizie la dirittura del contegno, la cosciente indifferenza al sacrificio dalla vita, la completa dedizione di tutto se stesso alla Patria lontana ed alle sue istituzioni. Col suo fiero contegno fu per i compagni di prigionia simbolo delle più elette virtù di uomo e di soldato e per gli stessi nemici esempio di incorruttibile rettitudine e di fulgido valore. – Russia, 1942 – 1954».

Note


Voci correlate

File multimediali

Collegamenti esterni

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