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--Klaudio (parla) 19:07, 7 ott 2011 (CEST)Rispondi

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La pagina di discussione serve a tenere i contatti con gli altri utenti, quindi ho spostato il tuo lavoro in una sandbox (segui il redirect qui sotto)--Klaudio (parla) 19:07, 7 ott 2011 (CEST)Rispondi

  1. RINVIA Utente:Cimy/sandbox


 

Gentile Cimy, la modifica che hai effettuato alla voce Akua Kuenyehia non soddisfa i criteri minimi di enciclopedicità.

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--Dr ζimbu (msg) 10:17, 8 ott 2011 (CEST)Rispondi

File senza licenza

Grazie per aver caricato File:Allme.jpg. Ho notato però che nella pagina di descrizione del file non hai specificato la licenza d'uso utilizzando un template di licenza come richiesto dalle regole di Wikipedia. Tieni presente che i file senza chiare informazioni sulla loro provenienza e sullo status del copyright saranno cancellate entro una settimana dal momento della segnalazione. Se hai caricato altri file, per favore controllali per assicurarti di aver fornito sufficienti informazioni. Per maggiori informazioni, vedi Wikipedia:Copyright immagini o visita le FAQ. Questo è un messaggio automatico di Nikbot. --Filnik 20:09, 2 nov 2011 (CET)Rispondi

Andrea De Stefano

  Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Andrea De Stefano (disambigua).
Andrea De Stefano
Altezza188[1] cm
Peso78[1] kg
Calcio  
RuoloAllenatore (ex portiere)
SquadraBresso Calcio
Termine carriera2010
Carriera
Carriera da allenatore
Template:Bresso Calcio
2010Audacia MonzaVice
2011Audacia Monza
2011-S.R.L Bresso
Palmarès

Coppa Italia Promozione Brianza

1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.

Andrea De Stefano (Muggiò, 12 Maggio 1993) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo portiere, attualmente alla guida tecnica del Bresso Calcio SRL.

Carriera

Giocatore

Club

Da giovanissima promessa inizia immediatamente la sua carriera nella scuola calcio del Monza, passando poi nel 2003 alle giovanili vere e proprie ottenendo discreti successi. Ritenuto il portiere più promettente del gruppo gli è più volte offerta la posizione in prima squadra, militante in Lega Pro. A causa dei continui rifiuti sarà ben presto isolato dal gruppo e finirà come seconda scelta. Durante la sua esperienza da giocatore frequenta la squadra del suo liceo con la quale ottiene vari trofei regionali ed esteri (Austria e Svizzera) giocando sempre con scuole di altri licei. Dopo molto tempo passato come portiere decide di cambiare ruolo spostandosi a prima punta. Malgrado le grandi doti balistiche non riuscirà mai a trovare spazio in questo ruolo a causa dell'elevata altezza, della esile costituzione e della concorrenza che ne comprometteranno ben presto la carriera. Dotato di buone doti tecniche il più delle volte si trova a dirigere i suoi compagni dal campo, proprio per tale motivo riveste più volte il ruolo di capitano della squadra anche se con scarsi esiti. Termina il suo contorto periodo calcistico nel 2010 dopo aver subito un infortunio di media entità. Nel Monza è rimasto imbattuto come portiere le 22 partite consecutive e da punta ha segnato 17 gol in due anni, circa la metà fatti su punizione o da fuori area.


Carriera

Allenatore

Audacia Monza

Essendo molto legato alla società De Stefano richiede alle giovanili del Monza di poter acquisire il titolo di allenatore in seconda. La società però rifiuterà la sua offerta più volte, scartandolo per la scarsa esperienza e per una visione del gioco estremamente fallimentare. Non essendosi rassegnato richiede la panchina in seconda di un settore giovanile del Monza ovvero l'Audacia. Dapprima rifiutato ancora ottiene poi la fiduca del mister Colle che gli offre il posto di Vice. Occupandosi prevalentemente dello studio della tattica De Stefano apprende i primi schemi base e propone all'allenatore i suoi moduli, ritenuti anche questi fallimentari. In seguito ad un infortunio di Colle che lo costringerà ad un periodo di out dal campo De Stefano prenderà il posto di allenatore fino al ritorno del suo principale. Alla guida dell'Audacia da libero sfogo alla sua tattica che il più delle volte si rivela essere tutt'altro che fallimentare così come era stata etichettata. De Stefano ottiene la fiducia del suo tifo mantenendo la squadra in alta classifica sino al ritorno del mister, in seguito, però, malgrado tutti i ringraziamenti deciderà di abbandonare la società ritenuta da lui un totale disastro.

SRL Bresso

«Il Bresso è una squadra nata per perdere e io sto solo continuando questo ciclo. Vi sembra giusto che io mi prenda i cocomeri in panchina quando potrei essere alla guida del Chelsea?»

Nello stesso anno decide di occupare il posto di allenatore in prima del Bresso Calcio, militante in lega promozione Brianzola. Da allenatore dei biancoblù riceve probabilmente quelle che sono le più grandi critiche della sua carriera. Non essendo abituato ai campionati licenziati De Stefano propone gli stessi moduli dell'Audacia Monza che ben presto si rivelano un vero e proprio suicidio tattico. Con la sua guida il Bresso raggiunge un'ultima posizione in campionato e delle clamorose sconfitte per 34-0 22-0 12-0. Viene ritenuto dal tifo l'allenatore peggiore mai visto nella Promozione Brianzola ed è più volte soggetto al lancio di oggetti in campo e di cori offensivi. Malgrado ciò porta il Bresso a vincere la Coppa Italia Promozione Brianza per un clamoroso 4-3 sul favoritissimo Brera. A causa di alcune esultanze troppo scellerate da parte sua viene richiamato da parte della società a cui subito dopo darà il ben servito, ammettendo di avere obiettivi più ambiziosi.

Le critiche e la condotta

De Stefano non è di certo un maestro del self control, è infatti il più delle volte criticato per la cattiva condotta che lo accomuna ai suoi tifosi, coi quali è in continua lotta. E' infatti comune il lancio di oggetti o ortaggi sulla sua area tecnica da parte degli spettatori sugli spalti. Nell'Audacia Monza fu ardentemente criticato perchè dopo essersi dimesso sparò a zero sui giocatori, ritenendoli degli incompetenti non adatti al calcio giocato. Tuttavia è al bresso che raggiunge il culmine, essendo preso di mira dai tifosi molto spesso è solito inviare insulti gratuiti dalla panchina verso di essi alimentando ulteriormente l'odio. Inoltre ha spesso criticato aspramente il presidente della squadra ritenendolo un "cornuto". In seguito alla finale di coppa vinta sul Brera è stato esposto dai tifosi un piccolo striscione che citava "Grazie Andrea" al quale il mister di Muggiò ha risposto rivolgendo il dito medio. E' stato squalificato tre volte: la prima nella partita col Trezzano persa per 34-0 nella quale ha calciato violentamente la gamba di un giocatore avversario intento a battere una rimessa laterale, rischiando di infortunarlo. La seconda per aver calciato una bottiglia d'acqua su un suo stesso giocatore in un istante di ira e per aver tirato un calcio all'arbitro intento ad espellerlo. La terza ed ultima sua espulsione è stata dovuta all'aver indossato per un'intera partita una mascherina da notte, giustificando l'atto dicendo che vedere i suoi uomini giocare era come vedere 11 pinguini; in realtà l'espulsione non è stata dovuta all'atto in se, bensì all'entrata in campo con un motorino.

Metodo di allenamento

IL suo metodo di allenamento prevede l'utilizzo di moduli e schemi estremamente offensivi, che vanno dal 3-2-5 al 3-0-7. Questi il più delle volte non fruttano, essendo gli stessi difensori chiamati ad impostare ogni azione. Inoltre i suoi giocatori sono molto spesso soggetti ad infortuni dovuti al troppo spreco di energia. I moduli di questo allenatore sono prevalentemente dei suicidi tattici che conseguono imbarcate clamorose di gol, citiamo il 34-0 contro il Trezzano. De Stefano è un noto ammiratore del Chelsea FC che ritiene il modello perfetto per una squadra di calcio. Molte volte infatti è solito fare dei paragoni prendendo come termine principale la squadra londinese. E' un amante della cultura olandese e della velocità estrema di gioco, non è affatto un motivatore, tende invece ad insultare pesantemente i propri giocatori e il più delle volte è soggetto alle invasioni in campo o sugli spalti, abbandonando così quella che è la sua area tecnica. Esige continuamente velocità dai suoi giocatori, è da notare infatti che nella sua carriera non ha mai effettuato un cambio difensivo, neppure di terzini. E' stato addirittura capace di lasciare un giocatore infortunato alla caviglia steso in campo durante Audacia Monza - Cologno (1-1), senza fare nulla per sostituirlo e concedergli riposo. Il suo allenamento è alquanto lavativo e consiste nell'effettuare per cinquanta volte gli scaloni degli spalti in corsa consecutiva, in modo da accellerare le pulsioni aerobiche sino all'estremo, incrementando notevolmente gli infortuni. Nella sua carriera ha fatto si che 11 giocatori si infortunassero (in campo e in allenamento) o provassero un'enorme stanchezza. Pone molta fiducia nei giovani stranieri, ha infatti portato al bresso il primo giocatore asiatico della sua storia, questo però ha disputato solo due partite prima di infortunarsi gravemente al crociato a causa di un allenamento troppo duro. E' uno specialista nell'istruire i giovani a tirare in porta, i suoi giocatori sono infatti dotati di capacità balistiche impressionanti e di un gran dribbling, che sui campi della serie che ospita la sua squadra sono molto esposti al rischio infortunio. E' ritenuto dal suo tifo l'anticalcio per eccellenza e il killer di giocatori.

Consigli

Scusa, ma questa non è :

  1. la tua pagina personale
  2. non dovrebbe esserci una biografia
  3. Se desideri salvare il contenuto di quell'allenatore, mettilo pure in sandbox, Utente:Cimy/Sandbox.--Petrik Schleck 16:42, 24 feb 2012 (CET)Rispondi
  1. ^ a b Antonio Conte, in Worldfootball.net. URL consultato il 5 febbraio 2012.