Il sistema di punzonatura standardizzato russo, così come lo conosciamo oggi, nasce da una ukaz (decreto) emesso nel 1700 dello zar Pietro il Grande che, durante il processo di riforma del sistema monetario russo, stabilì che la produzione di argentieri poteva essere di quattro purezze standard: 96, 90, 84 e 62 zolotniki.

Nel 1896 un editto dello zar Nicola II riformò questo antico sistema ed introdusse il nuovo punzone che prese il nome di kokoshnik dal tradizionale copricapo raffigurato sulla testa femminile volta a sinistra che appare al suo centro.

Fu utilizzato tra il 1899 ed il 1908 e reca all'interno di un cartiglio circolare o ovale, sulla sinistra la purezza dell'argento espressa in zolotnicki e sulla destra le iniziali del saggiatore in caratteri cirillici. Saggiatori di San Pietroburgo furono: Yakov Lyapimov dal 1899 al 1903; Yakor Lyapunov.

Nel 1908 e fino al 1926 fu introdotto un nuovo punzone recante, all'interno di un cartiglio ovale oblungo, una più dettagliata testa femminile acconciata con la kokoshnik, rivolta verso destra, dove è indicata la purezza dell'argento espressa in zolotnicki, a sinistra è iscritto il simbolo della città/regione.

Oltre al punzone ovale si utilizzava anche una kokoshnik circolare che veniva apposta su oggetti di piccole dimensioni o su quelli facenti parte di un gruppo. L'ufficio del saggiatore veniva indicato con una serie di punti e linee intorno al perimetro del marchio.

Note


Collegamenti esterni

Cheekwood Botanical Garden and Museum of Art
 
Ubicazione
StatoNon hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi il manuale del template che stai usando! (bandiera) Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi il manuale del template che stai usando!
Indirizzo1200 Forrest Park Drive, Nashville, Tennessee 37205, USA
Caratteristiche
TipoArte
Istituzione1960
Sito web

Cheekwood è una tenuta di 220.000 all'estremità occidentale di Nashville, Tennessee che, grazie a finanziamenti da privati, ospita il Cheekwood Botanical Garden and Museum of Art.

Ex residenza della famiglia Cheek di Nashville, il palazzo di 2.800 in stile georgiano, fu aperto come museo nel 1960.

La collezione d'arte del Cheekwood fu fondata nel 1959 con il patrimonio dell'ex Nashville Museum of Art ed è accreditata dalla American Association of Museums. Essa comprende collezioni di arte americana ed arti decorative sia americane che britanniche, oltre ad una collezione d'arte contemporanea costituita soprattutto da sculture per esterni acquisite per il Woodland Sculpture Trail.

La collezione di arte americana del Cheekwood comprende 600 dipinti e 5.000 tra stampe, disegni e fotografie; fu raccolta negli anni 1980 e all'inizio del 1990 grazie ad un lascito multi-milionario, e spazia nella storia dell'arte americana.

La collezione di arti decorative comprende la terza più grande raccolta di porcellana Worcester negli Stati Uniti d'America, e una collezione di 650 pezzi d'argento che abbraccia i secoli dal XVIII al XX

Lo stesso Palazzo Cheek è considerato parte della collezione. Il restauro ha ripristinato gran parte della costruzione originale, rivelando le caratteristiche originali (legno e pavimenti in marmo che erano stati coperti da moquette) e conservando storici motivi architettonici, come ad esempio gli affreschi illusionistici che rivestono il corridoio principale.

La collezione d'Arte contemporanea, ospitata nelle gallerie ricavate in quelli che in origine erano il garage e le stalle della tenuta, è piccola ma di alta qualità, comprende dipinti di Larry Rivers, Andy Warhol, Robert Ryman, Red Grooms e Marylyn Dintenfass.

Il Carrell Woodland Sculpture Trail è una raccolta di quindici sculture di artisti internazionali esposte all'aperto in un contesto naturale.

Giardino botanico

 
Polemonium reptans al Cheekwood Botanical Garden.

L'Orto Botanico, che occupa un'area di 220.000 m², ospita piante di bosso, conifera, mirto crespo, narciso, hemerocallis, sanguinella, felce, erbe, agrifoglio, hosta, ortensia, acero palmato, magnolia, essenze originarie del sud-est degli Stati Uniti, cercis e trilium

Altre attrazioni

Oltre al Museo e all'Orto Botanico, a Cheekwood c'è un negozio di souvenir ed un ristorante chiamato Pineapple Room che si affaccia sul verde del prato occidentale.

Note


Altri progetti

 
Henry Walters nel 1886,
dell'artista francese Paul Adolphe Rajon.

Henry Walters (1848New York, 1931) è stato un dirigente d'azienda e collezionista d'arte statunitense.

Fu presidente della Atlantic Coast Line Railroad fino al suo ritiro nel 1902.[1] Fondò il Walters Art Museum di Baltimora.

Biografia

Suo padre era William Thompson Walters. Si laureò alla Georgetown University nel 1869 e proseguì iscrivendosi alla Lawrence Scientific School della Harvard University dal 1869 al 1872.[2] Nel 1889 si trasferì a Wilmington, nella Carolina del Nord, dove assunse la carica di Direttore Generale della ferrovia di suo padre. Dopo la morte di William' nel 1894, fu eletto presidente della Atlantic Coast Line Company e ne trasferì la sede a New York. Sotto la sua guida la ferrovia crebbe rapidamente fino alla Prima guerra mondiale. Nel 1902 prese il controllo della Louisville and Nashville Railroad.

A New York, Henry visse con Pembroke e Sarah Jones, una coppia che aveva conosciuto a Wilmington. Walters tornò a raramente a Baltimora, tranne che per partecipare alle riunioni del consiglio di amministrazione della Safe Deposit and Trust Company. Tre anni dopo la morte di Pembroke Jones, nel 1919, Henry sposò Sarah, ed essi continuarono a vivere nella casa di Manhattan, circondati dalle loro collezioni d'arte.[3][4]

Collezione d'arte

Quando suo padre morì, nel 1894, lasciò in eredità la sua collezione al figlio Henry, che ampliò notevolmente l'ambito di acquisizioni, tra le quali lo sbalorditivo acquisto degli oltre 1.700 pezzi contenuti in un palazzo a Roma.

Nel settembre 1900, Henry acquistò le tre case nel quartiere di Mount Vernon a Baltimora, adiacenti la proprietà dove suo padre aveva ospitato e messo in mostra la sua collezione. Fece trasformare il sito in un palazzo che aprì al pubblico nel 1909 come The Walters Art Museum.

Morì nel 1931, lasciando l'edificio e il suo contenuto al sindaco e al consiglio municipale di Baltimora "a beneficio del pubblico". )l Walters Art Museum ha aperto le porte come ente pubblico per la prima volta il 3 novembre 1934.

Egli ha donò alla città di Baltimora anche quattro bagni pubblici, uno dei quali, il Walters Bath No. 2, nel 1979 è stato inserito nel National Register of Historic Places.[5][6]

Collection highlights

Henry Walters voleva un museo che potesse svolgere un ruolo educativo all'interno della comunità, ma inizialmente fece solo in modeste aggiunte alla collezione del padre.

Nel 1897, l'acquisto di un Corano de XV secolo, dapprima ritenuto persiano ma ora considerato indiano, potrebbe aver avviato la raccolta di manoscritti.

Nel 1900 Henry acquistò la Madonna dei Candelabri[7] di Raffaello, che era passata per le collezioni delle famiglie Borghese e Bonaparte; lo USPS riprodusse questo dipinto sul francobollo del Natale 2011.

Nel 1902 Henry effettuò un'acquisizione su una scala senza precedenti nella storia del collezionismo americano: comprò il contenuto del Palazzo Accoramboni a Roma. La collezione abbondava in opere di rilevanza, molte di maestri diversi da quelli ai quali erano state attribuite, altre di artisti non di moda in quel momento: in quest'ultima categoria ricade il San Francesco riceve le stimmate dipinto da El Greco.

Tra i tesori archeologici della collezione ci sono sette magnifici sarcofagi provenienti da una camera sepolcrale associata con la famiglia Calpurnii Pisoni. Henry acquistò la collezione per la somma di cinque milioni di franchi francesi o 1.000.000 di dollari.

Egli ampliò le collezioni del XIX secolo con opere come Il fidanzamento di Raffaello di Ingres, acquistato nel 1903. Anche se non trovava di suo gradimento l'Impressionismo francese, nel 1903 decise di acquistarne due esempi da Mary Cassatt, incluso la Donna che legge di Monet.

Henry Walters continuò ad aumentare le sue collezioni, acquistando sia a New York che all'estero. He collected Egyptian, ancient Near Eastern, and Islamic art, as well as a number of key classical and western medieval objects, including a pair of limestone heads of Old Testament rulers that had come from the abbey church of Saint-Denis.

Beginning in 1903, Henry Walters served on the executive committee of the Metropolitan Museum of Art. In 1913 he became second vice president, a position he retained for the rest of his life. His experiences on a number of museum committees may have resulted in a change of direction in his collecting after World War I, at which point Walters was less concerned with acquiring works representative of various fields and more committed to objects of major historical and artistic significance.

Note

  1. ^ (EN) NEW PRESIDENT OF RAILROAD.; Warren G. Elliott Succeeds Henry Walters as Head of Atlantic Coast Line Company of Connecticut., in The New York Times, 16 novembre 1902. URL consultato il 23 agosto 2010.
    «Henry Walters si è oggi dimesso da presidente della Atlantic Coast Line Company del Connecticut, e Warren G. Elliott è stato eletto suo successore. ...»
  2. ^ Sua sorella, Jennie Walters, si diplomò alla Georgetown Academy of the Visitation (oggi Georgetown Visitation Preparatory School).
  3. ^ (EN) Henry Walters, su thewalters.org, The Walters Art Museum, Walters Art Museum. URL consultato il 18 gennaio 2012.
  4. ^ (EN) William R. Johnston, William and Henry Walters, The Reticent Collectors, The Johns Hopkins University Press, 1999, ISBN 0801860407, 9780801860409ISBN non valido (aiuto).
  5. ^ (EN) National Register Information System, in National Register of Historic Places, National Park Service.
  6. ^ (EN) Walters Bath No. 2, su mht.maryland.gov, Maryland Historical Trust, 21 novembre 2008.
  7. ^ Madonna of the Candelabra
 
August Wilhelm Holmström

August Wilhelm Holmström (Helsinki, 18291903) mastro orafo finlandese.

Apprendista del gioielliere Herold, nel 1857 divenne capomastro con un proprio laboratorio e quello stesso anno fu nominato da Gustav Fabergé (il padre di Karl), capo gioielliere della Fabergè, incarico che ricoprì fino alla morte.

La sua bottega produsse una vasta gamma di oggetti preziosi, dai gioielli esclusivi alle uova di Pasqua in miniatura; tra questi, i più famosi sono forse le repliche in miniatura delle regalie imperiali russe, che furono esposte alla Exposition Universelle di Parigi nel 1900 e che ora sono custodite nel Museo statale Ermitage, San Pietroburgo.

Viene ricordato come il creatore dell'Uovo rete di diamanti del 1892.

I discendenti di Holmström continuarono il suo lavoro. Dopo la sua morte il figlio Albert Holmström continuò l'attività utilizzando lo stesso marchio AH. Sua figlia Fanny Florentina (1869 - 1903) lavorò con Fabergé e sposò il mastro orafo finlandese Knut Oskar Pihl ​​(1860 - 1897). La loro figlia Alma Theresia Pihl ​​(1888 - 1976) iniziò dal 1911 come disegnatrice di gioielli al fianco di suo zio Albert Holmström con Fabergé.

Bibliografia

Collegamenti esterni

  • (EN) August Holmström (1829-1903), in Fabergé Imperial Easter Eggs, Mat & Andrej Koymasky, 10 agosto 2005, Koymasky. URL consultato il 30/03/2012.
  Portale Russia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Russia

Alma Theresia Pihl (1888) disegnatrice di gioielli.

figlia di Oskar Woldemar Pihl, the only female and one of the best known designer/workmaster who worked for Fabergé. As a self trained designer she started to work for Fabergé in 1909. She designed the famous Uovo dell'inverno in 1913 and Uovo mosaico in 1914, and also many pieces of fine jewelry of which the most famous is a collection of snowflake jewelry.

[1]

Note


Bibliografia

  • H.C. Bainbridge, Peter Carl Fabergé: Goldsmith and Jeweller to the Russian Imperial Court (1966)
  • Gerard Hill, G.G. Smorodinova and B.L. Ulyanova, Fabergé and the Russian master Goldsmiths (2008)

Collegamenti esterni

  • (EN) 1914 Nobel Ice Egg, in Mieks Fabergé Eggs, 5 novembre 2010, Mieks. URL consultato il 17/08/2011.

Template:Infobox Azienda A la Vieille Russie è una galleria di antiquariato a New York, specializzata in gioielli antichi e opere d'arte russe, in particolare di opere di Fabergé.

Storia

A La Vieille Russie è un'azienda a conduzione familiare sin dalla sua fondazione a Kiev nel 1851, a seguito dei tumulti della Rivoluzione russa, nel 1920 Jacques Zolotnitsky, il nipote del fondatore, con il nipote Léon Grinberg, trasferì l'attività a Parigi.

Con l'inizio della seconda guerra mondiale, la galleria fu trasferita a New York da Alexander Schaffer in America.

Antenati

Tre generazioni di antenati di Francesco I
Francesco I delle Due Sicilie Padre:
Ferdinando I delle Due Sicilie
Nonno paterno:
Carlo III di Spagna
Bisnonno paterno:
Filippo V di Spagna
Bisnonna paterna:
Elisabetta Farnese
Nonna paterna:
Maria Amalia di Sassonia
Bisnonno paterno:
Augusto III di Polonia
Bisnonna paterna:
Maria Giuseppa d'Austria
Madre:
Maria Carolina d'Asburgo-Lorena
Nonno materno:
Francesco I del Sacro Romano Impero
Bisnonno materno:
Leopoldo di Lorena
Bisnonna materna:
Élisabeth Charlotte d'Orléans
Nonna materna:
Maria Teresa d'Asburgo
Bisnonno materno:
Carlo VI del Sacro Romano Impero
Bisnonna materna
Elisabetta Cristina di Braunschweig-Wolfenbüttel

Altri progetti

Collegamenti esterni

Uovo con galletto
File:Uovo con galletto.jpg
Anno1900
Primo proprietarioMarija Fëdorovna Romanova
Attuale proprietario
Istituzione o individuoSvyaz' Vremyon Fund - Collezione Viktor Vekselberg
Acquisizione2004
Fabbricazione
Mastro orafoMichael Perkhin
Marchisul lato della base: iniziali del mastro orafo e Fabergé in cirillico, punzone del saggiatore Yakov Lyapunov (1899-1903), 56 standard per 14 carati.
Caratteristiche
Materialioro, diamanti, perle, rubini.
Altezza20,6 cm
Sorpresa
File:Uovo con galletto - dall'alto.jpg
Non conosciamo i dettagli di quest'uovo, quindi non è certo se il ciondolo ne sia stato la sorpresa o qualche altra caratteristica
Materialioro e piume naturali

L'Uovo con galletto (o Uovo orologio con galletto, per molto tempo chiamato Uovo orologio con cucù) è una delle uova imperiali Fabergé, un uovo di Pasqua gioiello che l'ultimo Zar di Russia, Nicola II donò a sua madre, l'Imperatrice vedova Marija.[1]

Fu fabbricato a San Pietroburgo nel 1900 sotto la supervisione di Michael Perkhin, per conto del gioielliere russo Peter Carl Fabergé,[1] della Fabergè che, vari mesi dopo averlo consegnato, emise la seguente fattura:

«Uovo di Pasqua in smalto viola, con gallo e orologio con un diamante a losanga, 188 diamanti taglio rosetta, 2 rubini. San Pietroburgo, 13 gennaio 1901 - 6500 rubli.[2]»

L'uovo con il Cucù o Galletto è un'interpretazione di Fabergé di orologi con uccelli-carillon del XVIII secolo e XIX secolo, tecnicamente legato agli analoghi carillon prodotti a Ginevra all'inizio del XIX secolo.

Proprietari

Il 5 aprile 1886 il laboratorio della Fabergé inviò l'uovo allo Zar Alessandro III che lo donò alla Zarina il 13 aprile dello stesso anno.

L'uovo fu custodito nel Palazzo Aničkov fino alla rivoluzione del 1917.

Dopo la caduta della dinastia Romanov nel 1917 l'uovo fu confiscato dal Governo Provvisorio Russo e dal Palazzo Aničkov, portato al Palazzo dell'Armeria; nel 1922 fu trasferito, insieme ad altri preziosi, al Sovnarkom; attorno al 1927 fu una delle nove uova vendute dall'Antikvariat ad Emanuel Snowman della gioielleria Wartski.[2]

Nel 1949 il Cuculo fu venduto alla signora Isabella S. Lowe, la quale lo rivendette a Wartski appena quattro anni dopo. Nel 1970 Wartski si liberò definitivamente dell'opera di Fabergé vendendola all'americano Robert H. Smith di Washington, D.C.. Il 20 Novembre del 1973 l'uovo è stato venduto all'asta per suo conto da Christie's di Ginevra, a Bernhard C. Solomon di Los Angeles per 227.700 $ Dopo ben dodici anni, in seguito al divorzo dal signor Salomone, Ginevra Bernard vendette l'uovo a Forbes per la cifra record di 1.760mila dollari. and sold by Solomon at Sotheby's di New York, in 1985 for a record $1,760,000 to Malcolm Forbes.[2]

Il 4 febbraio 2004, la casa d'aste Sotheby's ha annunciato che, senza passare per una pubblica asta, erano stati venduti a Viktor Vekselberg più di 180 opere d'arte Fabergé, la Forbes Magazine Collection, incluse nove delle rare uova imperiali, che dopo circa ottanta anni sono così tornate nel loro paese d'origine, al prezzo di quasi 100 milioni di dollari.[3]

Descrizione

oro multicolore, diamanti, rubini e perle, smalto viola e verde trasparente , lilla opaco, bianco e bianco-ostrica opalescente.

Il guscio smaltato in viola traslucido su fondo guilloché, sorretto da tre snelli pilastri smaltati in bianco-ostrica traslucido, il quadrante smaltato in bianco traslucido con piccole foglie verdi stilizzate, i numeri arabi decorati con diamanti, sono posti al centro di aree circolari smaltate in bianco-ostrica traslucido su fondo a raggiera, il bordo del quadrante è incorniciato con una fila di perle, sopra il quadrante un arco di fogliame decorato con diamanti e perle, al di sotto del quadrante una fascia traforata, decorata con diamanti, alla quale sono appese nappe e festoni di frutta, sulla base a forma circolare sono applicate volute e fogliame d'oro, la parte superiore della base è smaltata in bianco opaco mentre i lati convessi della base sono smaltati in lilla traslucido.

Una fotografia d'archivio mostra una perla goccia che, originariamente era appesa ad un anello sotto il quadrante.

L'uovo è presenta un interessante accostamento di stili, sulla parte anteriore una combinazione di foglie d'acanto, volute e fasce lavorate, foglie di alloro e festoni di frutta di origine incerta; i pilastri angolati hanno applicazioni in stile Régence. L'elaborato arabesco della grata traforata del coperchio e quello sulla parte posteriore del guscio, sono come quelli che spesso si trovano nelle incisioni dei primi del XVII secolo e sugli argenti di Augsburg di questo periodo.

Sorpresa

Premendo un pulsante sulla parte posteriore dell'uovo si apre una griglia circolare d'oro traforato e l'uccello esce cantando su una piattaforma d'oro, muovendo le sue ali ed il becco, alla fine del canto esso ridiscende dentro l'uovo e la griglia si chiude, sulla parte superiore della griglia la data 1900 è inscritta sotto un diamante.

Contesto storico

Her Mayesty's Regiments of

  • the Eleventh Eastern Siberian Sharpshooters
  • the Eleventh Ulan Chuguevskis
  • the Second Pskov Dragoons
  • the Naval Guards
  • the Kirasirki Life Guards
  • the Cavalry Guards

Uovo della perla

L'Uovo della perla è spesso incluso nelle descrizioni dell'Uovo nécessaire a causa della confusione nei documenti d'archivio incompleti.

L'Uovo della perla è stato consegnato ad Alessandro III il 16 marzo 1889 ma non vi è alcuna indicazione che fosse un regalo di Pasqua per sua moglie. É possibile che, a causa di qualche problema con l'Uovo della perla, fu fabbricato l'Uovo nécessaire come dono pasquale per il 1889; questa ipotesi è confermata dal fatto che queste due uova costarono molto meno di quelle fatte prima e dopo il 1889.[4]

Per qualche tempo si è creduto che l'Uovo della resurrezione fosse l'Uovo della perla a causa delle conclusioni tratte da Marina Lopato nell'articolo su Apollo del gennaio 1984.[4] Tuttavia, un esame più attento dimostra che le due uova non possono essere lo stesso in quanto l'Uovo della resurrezione non si apre, e non c'è posto per l'anello con perla descritto nella fattura Fabergé.

Note

  1. ^ a b [Mieks Mieks].
  2. ^ a b c [Treasures Treasures].
  3. ^ [Romanov Romanov].
  4. ^ a b Lowes, pg. 26

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • 24. IL CUCULO, in La collezione, Mondo Fabergè, Mondo Fabergè. URL consultato il 31/03/2012.
  • (EN) 1900 Cockerel Egg, in Mieks Fabergé Eggs, 24 agosto 2010, Mieks. URL consultato il 31/03/2012.
  • (EN) Imperial Cuckoo Egg, in Fabergé Imperial Easter Eggs - Index, Mat & Andrej Koymasky, 13 luglio 2005, Koymasky. URL consultato il 31/03/2012.

Collegamenti esterni

  • (EN) Lilies of the Valley Egg, in ZOOM Fabergé Imperial Eggs, Alexander Palace Time Machine, Alexander Palace. URL consultato il 19/02/20121.


  • (EN) Liana Paredes, Anne e Arend Odom, Twelve Monogram Egg, in A Taste for Splendor: Russian Imperial and European Treasures from the Hillwood Museum, Hillwood Estate, Museum & Gardens, 1998, Hillwood. URL consultato il 27/12/2011.
  • (EN) Gatchina Palace Egg, su art.thewalters.org, The Walters Art Museum, Walters Art Museum. URL consultato il 29/08/2011.


  • (EN) David Park Curry, Faberge, Virginia Museum of Fine Arts, 1995.

Altri progetti

Uova donate da Nicola II a sua moglie Alessandra d'Assia Uova donate da Nicola II a sua madre Dagmar di Danimarca
1895 13 Uovo con rosa appartenente a Viktor Vekselberg, Russia 14 Uovo dei 12 monogrammi Hillwood Museum, Washington, DC
 
Uovo dei gigli (1899).
1896 15 Uovo con miniature Museo delle belle arti della Virginia, Richmond 16 Uovo con ritratti di Alessandro III disperso
1897 17 Uovo dell'incoronazione appartenente a Viktor Vekselberg, Russia 18 Uovo malva disperso
1898 19 Uovo floreale appartenente a Viktor Vekselberg, Russia 20 Uovo del pellicano Museo delle belle arti della Virginia, Richmond
1899 21 Uovo dei gigli Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 22 Uovo delle viole Collezione privata, New Orleans
1900 23 Uovo della Transiberiana Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 24 Uovo con galletto appartenente a Viktor Vekselberg, Russia
1901 25 Uovo con cesto di fiori Royal Collection, Regina Elisabetta II, Regno Unito 26 Uovo del palazzo di Gatchina Walters Art Gallery, Baltimora
1902 27 Uovo di trifoglio Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 28 Uovo di nefrite disperso
1903 29 Uovo di Pietro I il Grande Museo delle belle arti della Virginia, Richmond 30 Uovo reale danese disperso
1906 31 Uovo del Cremlino[1] Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 32 Uovo con cigno Fondazione E. & M. Sandoz, Losanna
1907 33 Uovo delle rose Walters Art Gallery, Baltimora 34 Uovo dei trofei d'amore appartenente a Robert M. Lee, USA
1908 35 Uovo del palazzo di Alessandro Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 36 Uovo con pavone Fondazione E. & M. Sandoz, Losanna
 
Uovo di Alessandro III a cavallo (1910).
1909 37 Uovo dello yacht "Standart" Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 38 Uovo in memoria di Alessandro III disperso
1910 39 Uovo delle colonne Royal Collection, Regina Elisabetta II, Regno Unito 40 Uovo di Alessandro III a cavallo Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca
1911 41 Uovo del quindicesimo anniversario di regno appartenente a Viktor Vekselberg, Russia 42 Uovo con albero appartenente a Viktor Vekselberg, Russia
1912 43 Uovo dello zarevic Alessio Museo delle belle arti della Virginia, Richmond 44 Uovo napoleonico Museo d'arte di New Orleans
1913 45 Uovo del 300º anniversario della dinastia Romanov Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 46 Uovo invernale Collezione privata, Qatar
1914 47 Uovo mosaico Royal Collection, Regina Elisabetta II, Regno Unito 48 Uovo di Caterina II la Grande Hillwood Museum, Washington, DC
1915 49 Uovo della Croce Rossa Cleveland Museum of Art, Cleveland 50 Uovo con ritratti della Croce Rossa Museo delle belle arti della Virginia, Richmond
1916 51 Uovo d'acciaio Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca 52 Uovo dell'Ordine di San Giorgio appartenente a Viktor Vekselberg, Russia
1917 xx Uovo della costellazione[2] Museo Mineralogico Fersman, Mosca xx Uovo di legno di betulla della Carelia[2] Museo nazionale russo, Mosca

Note

  1. ^ In realtà l'Uovo del Cremlino sarebbe dovuto essere regalato alla zarina nel 1904, ma la consegna fu posticipata a causa della Guerra russo-giapponese del 1904-1905 prima, e dall'omicidio del Granduca Sergio, zio di Nicola, nonché marito della sorella di Alessandra Elisabetta, avvenuto proprio all'interno della cittadella moscovita, nel 1905.
  2. ^ a b Quest'ultimo uovo non furono mai consegnato a causa della Rivoluzione di Febbraio e della caduta della monarchia zarista.
 
Uovo della motonave "Memoria di Azov" (1891)
Uova donate da Alessandro III a sua moglie Dagmar di Danimarca
1885 Uovo con gallina appartenente a Viktor Vekselberg, Russia
1886 Uovo con gallina e pendente di zaffiro disperso
1887 Uovo orologio del serpente blu appartenente ad Alberto II di Monaco
1888 Uovo sul cocchio con cherubino disperso
1889 Uovo di perla disperso
1890 Uovo dei palazzi danesi Museo d'arte di New Orleans
1891 Uovo della motonave "Memoria di Azov" Museo dell'Armeria del Cremlino, Mosca
1892 Uovo con graticcio di diamanti Collezione privata, Londra
1893 Uovo del Caucaso Museo d'arte di New Orleans
1894 Uovo della rinascita appartenente a Viktor Vekselberg, Russia

Qualità della vita

Progetto:Geografia/Antropica/Comuni/Descrizione

Anno Qualità della Vita (Sole 24 Ore) Qualità della Vita (Italia Oggi) Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente)
2004 60° (- 13) 75° (- XX) 78° (- XX)
2005 76° (- 16) 89° (- 14) 57° (+ 21)
2006 62° (+ 14) 74° (+ 15) 93° (- 36)

Bandierina

   

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Cavuccio è una frazione del Comune di Teramo, è sita in posizione panoramica, su un colle a circa 7 km. dal capoluogo.

La maggior parte degli abitanti risede nelle contrade Malle, Taverna, Collepiano e Piano Piccolo.

Nella zona si sono trovati resti di un acquedotto romano.

Tabella clima

anno 2007 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temperatura max. media (°C) 14 14 15 20 24 28 32 30 24 17 13 21,2
Temperatura min. media (°C) 5 6 7 10 14 17 21 19 14 11 6 11,9
Piogge (mm) 14 26 67 25 92 62 0 30 30 30 157 551
Venti (dir.-nodi) SW 4.6 SW 4.3 SW 5.0 NE 4.5 WNW 5.2 NE 5.2 NE 6.7 NE 5.2 SW 5.5 W 2.9 W 3.6 --