«...piu' che per le avventure con le donnine, la baronessa Jenny von Westphalen soffriva per il legame del marito con l' altro padre del comunismo...[1]»

Helene Demuth (Sankt Wendel, 31 dicembre 1820 - Londra, 4 novembre 1890) fu la governante di Jenny e Karl Marx.

Helene Demuth nel 1850

Jenny von Westphalen in occasione del matrimonio nel 1843 con Karl Marx, aveva ricevuto in dote dalla madre una domestica che si chiamava Helene Demuth, soprannominata "Lenchen" [2], che già aveva servito, quando aveva appena 14 anni, nella casa paterna del consigliere ministeriale Johann Ludwig von Westphalen.

Helene era una donna capace ed attiva, «sapeva fare di tutto: cucinava, lavava, spazzava, infornava il pane e produceva perfino una birra casalinga.» [3] e fu nella casa di Marx non solo governante, ma anche amica e compagna di lotta politica. [4].

Helene veniva trattata come appartenente alla famiglia e per la notte le era stato assegnato un lettuccio che, per la modestia e l'angustia della casa di Marx a Londra, era stato posto nella stessa stanza dove il filosofo lavorava sino a tarda notte. [5]

Il 23 giugno 1851, al numero 28 di Dean Street, nella parrocchia di St. Anne, Helene mise al mondo un bambino di nome Henry Frederic Demuth senza notificare chi fosse il padre. L'infante fu affidato a una famiglia di Londra affinché lo allevasse. Marx pregò insistentemente l'amico Engels di dire che era lui il padre per evitare lo scandalo che ne poteva nascere. Engels generosamente accettò e conservò il segreto.[6]

Dopo la morte di Marx, Helene andò ad abitare nella casa di Engels dove, pur continuando nella sua attività domestica con l'aiuto di altri servi, poté godere di quegli agi che i Marx non si potevano permettere e spesso, considerata come se fosse un membro della famiglia, poté viaggiare con Engels che la portò con sé anche nelle sue vacanze al mare.


Il 4 novembre del 1890 Helene morì lasciando al figlio, in un testamento firmato con una croce, un'eredità di 95 sterline. Helene fu sepolta nella tomba della famiglia Marx. In questa occasione il giornale People's Press le dedicò un articolo:

«Al suo funerale Engels ha dichiarato che Marx chiedeva consigli a Helene Demuth, non solo riguardo a difficili e intricate questioni di partito, ma anche in relazione ai suoi scritti economici. "Lo stesso vale per me -disse Engels- il lavoro che sono stato capace di compiere dopo la morte di Marx è largamente dovuto al sostegno e alla luminosità della sua presenza in casa". [7]»


Il figlio di Marx, che nel frattempo aveva cambiato il suo nome in Frederich Lewis Demuth, trovò lavoro come apprendista di un meccanico. Si era sposato e nel 1888 era stato assunto come operaio presso la King's Cross Branch. La figlia di Marx, Eleanor divenne sua amica e lo aiutò economicamente. [8]

Note

  1. ^ Francoise Giroud, Jenny Marx o la moglie del diavolo, Rizzoli, 1993
  2. ^ La forma del nome in tedesco di Elena (Helene) è Helenchen abbreviato in Lenchen.
  3. ^ Piero Melograni in Coriere della Sera, 1 giugno 1992, p.5
  4. ^ « Marx’s ‘Illegitimate Son’ ... or Gresham’s Law in the World of Scholarship », par Terrell Carver de l'université de Bristol.
  5. ^ P. Melograni, Op. cit.
  6. ^ Cfr. Francoise Giroud " Jenny Marx o la moglie del diavolo " Rizzoli 1993
  7. ^ In Giuseppe Marcenaro, Cimiteri. Storie di rimpianti e di follie, Bruno Mondadori, 2012
  8. ^ G. Mercenaro, Op. cit.
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