Democrazia Europea

partito politico italiano (2001-2002)
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Democrazia Europea (DE) è stato un partito politico italiano, d'ispirazione cattolica e centrista, fondato e guidato da Sergio D'Antoni (già segretario generale del sindacato cattolico CISL dal 1991 al 2000).

Democrazia Europea
LeaderSergio D'Antoni
StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione11 febbraio 2001
Dissoluzione6 dicembre 2002 confluito nell'UDC
IdeologiaCristianesimo democratico, Europeismo, Centrismo
CollocazioneCentro
Coalizionenessuna
Seggi massimi Camera0
Seggi massimi Senato10
(massimo raggiunto nel 2001)
Seggi massimi Europarlamento0

DE è stata fondata sul modello della dissolta Democrazia Cristiana, con l'obiettivo di costituire un "terzo polo" di centro, rispetto a Casa delle Libertà (coalizione politica di centro-destra) ed Ulivo (coalizione politica di centro-sinistra).

La nascita nel febbraio 2001

D'Antoni fonda ufficialmente il partito l'11 febbraio 2001, costituitosi grazie all'unione di

Al Senato viene a costituirsi un proprio gruppo parlamentare con il relativo nome, comprendente dieci senatori: quattro provenienti dal PPI (tra cui Andreotti e Zecchino)[1] e sei dall'APE (tra cui Gnutti, che diventerà presidente del gruppo stesso).

Oltre ad Andreotti, a sostenere DE ci saranno anche l'ex Presidente del Consiglio ed ex ministro Emilio Colombo (anch'egli proveniente dalla DC e dal PPI), l'ex-presidente del Senato Carlo Scognamiglio Pasini e il noto uomo di spettacolo e presentatore Pippo Baudo, la cui moglie Katia Ricciarelli verrà candidata dal partito alla Camera in Umbria e Marche[2]. Vi aderì per un breve periodo anche l'ex-leghista Franco Castellazzi.[3]

Il Terzo Polo alle elezioni del 2001

Alle elezioni politiche del 2001 DE si è presentato al di fuori dei due schieramenti[4] conseguendo il 3,5% (1.310.119 voti) per la Camera nella parte maggioritaria, il 2,4% nel proporzionale e il 3,2% (1.066.908 voti; ma ci sono anche i voti della lista Dem. Eur. - Socialisti Autonomisti, che prende uno 0,2%, con 79.002 voti) al Senato, ottenendo due senatori (eletti con il recupero proporzionale uno in Campania e uno in Sicilia) e nessun deputato.

Lo scioglimento nell'UDC

Il partito, in ogni caso, ha vita molto breve: si scioglie il 6 dicembre 2002, dopo meno di due anni dalla sua costituzione, per partecipare alla fondazione dell'UDC, insieme al CCD e al CDU. L'UDC aderisce alla Casa delle Libertà ed è parte integrante del secondo governo Berlusconi - in seguito anche del terzo- che ha guidato l'Italia dal 2001 fino al 2006, quando la Casa delle Libertà è battuta da L'Unione alle elezioni politiche.

D'Antoni con L'Ulivo

Nel 2004 D'Antoni lascia improvvisamente l'UDC e in vista delle elezioni europee del 2004 partecipa al progetto politico di Uniti nell'Ulivo. Successivamente ufficializza la sua adesione alla Margherita (accolto dal suo presidente Francesco Rutelli) suscitando polemiche tra i suoi ex-compagni di partito. I due senatori DE invece non seguono il leader e rimangono nel gruppo UDC al Senato.

Mentre la maggior parte degli ex dirigenti di DE (tra cui Raffaele Lombardo) confermano di rimanere nell'UDC, la base si divide tra quest'ultimo e La Margherita. Il simbolo di DE rimane comunque, anche se in secondo piano, in quello dell'UDC.

Per quando riguarda i Sen. a vita Giulio Andreotti ed Emilio Colombo invece, non aderiranno all'UDC e si iscriveranno al gruppo misto del Senato.

Nell'ottobre 2004 Sergio D'Antoni è stato eletto deputato nel corso delle elezioni suppletive alla Camera, concorrendo con il simbolo dell'Ulivo.

Note


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