Old English
Il termine Old English (in Irlandese: Seanghaill) è il nome dato retrospettivamente ai discendenti dei colonizzatori giunti in Irlanda dal Galles, dalla Normandia e dall' Inghilterra dopo la conquista del paese nel XII secolo. Il nome fu coniato nel tardo XVI secolo e fu utilizzato per designare quella parte della comunità che apparteneva al cuore del dominio Inglese in Irlanda.
Molti degli Old English si assimilarono con la società Irlandese nel corso dei secoli e la loro nobiltà divenne la classe dominante del paese fino al XVI secolo. Il loro predominio decadde a causa dei conflitti politici e religiosi avvenuti in Irlanda nel XVI e XVII secolo, soprattutto a causa della loro fedeltà alla religione Cattolica. I cosiddetti "New English", i nuovi colonizzatori Protestanti, si sostituirono gradualmente loro nel ruolo di governanti e proprietari terrieri in Irlanda dal 1700.
Gli Old English nella storia d'Irlanda
In epoca medioevale
Il termine Old English venne utilizzato dal 1580 per indicare i discendenti Irlandesi dell'ondata di colonizzatori Normanni, Francesi, Gallesi, Inglesi, Bretoni e Fiamminghi giunti in Irlanda per impossessarsi del territorio al seguito dell'invasione Inglese del paese durante il XII secolo. I governi Inglesi incoraggiarono l'insediamento degli "Old English" con lo scopo di consolidare il dominio Inglese in Irlanda, grazie all'uso della lingua Inglese, delle leggi e dei costumi e dei metodi di coltivazione e di allevamento. La realizzazione di questo obiettivo fu effettiva soprattutto nella zona denominata The Pale e nelle città fortificate.
La comunità degli "Old English" in Irlanda non fu mai monolitica. In alcune aree, soprattutto nella zona del Pale intorno a Dublino, nelle contee meridionali di Wexford, Kilkenny, Limerick e Cork, il termine indicava le comuinità relativamente urbanizzate, che parlavano Inglese, (sebbene a volte era una forma dialettale arcaica nota come Yola), usavano leggi Inglesi e avevano uno stile di vita molto simile a quello in uso in Inghilterra. Tuttavia, nella maggior parte del resto d'Irlanda, il termine si riferiva alla esigua classe di proprietari terrieri e di nobili, che dominavano sui contadini e tenutari Gaelici.
Nelle province, gli Old English, o Gaill (stranieri) in lingua Irlandese, erano spesso indistinguibili dai signori e dai nobili Gaelici. Dinastie come quelle dei Fitzgerald, dei Butler e dei Burke adottarono il linguaggio irlandese, il sistema legislativo delle leggi Brehon ed altre usanze irlandesi come l'adozione e il matrimonio misto con gli Irlandesi Gaelici e il mecenatismo nei confronti della musica e della poesia Irlandesi. Queste famiglie vennero considerate come più Irlandesi degli Irlandesi a causa di questo processo di amalgamazione e fusione. Un termine più accurato per indicare questa comunità del tardo medioevo è Hiberno-Normanni, un nome che designa la cultura particolare portata avanti da questo gruppo. Nello sforzo di arrestare questo processo di "Gaelicizzazione" degli Old English, il Parlamento Irlandese emanò lo Statuto di Kilkenny nel 1367, che fra le altre cose, proibiva l'uso della lingua Irlandese, l'abbigliamento alla maniera Irlandese e impediva agli Irlandesi Gaelici di dimorare nelle città fortificate.
Nell'Irlanda prima del XVI secolo non esistevano divisioni religiose, tutti gli abitanti condividevano la comune adesione al Cattolicesimo Romano, persino dopo la Riforma Protestante in Inghilterra.
La crisi del XVI e XVII secolo
Di contro, i New English, l'ondata di colonizzatori giunti in Irlanda in epoca Elisabettiana , mantennero saldamente la loro identità Inglese, così come le loro tradizioni religiose, sociali e culturali diversamente dai Normanni e dagli Old English, e rimasero sempre distinti e separati dal resto d'Irlanda. I nuovi colonizzatori erano orgogliosi delle loro origini Inglesi e professavano la religione Protestante e consideravano l'Irlanda come un territorio di conquista bisognoso di essere "civilizzato" e convertito al Protestantesimo. Il poeta Edmund Spenser fu uno dei principali promotori di questo punto di vista. Egli affermò nel suo scritto "A View on the Present State of Ireland" del (1595), che il fallimento della totale conquista dell'Irlanda aveva portato le precedenti generazioni di colonizzatori a venire corrotti dalla cultura indigena Irlandese. Per i "New English", gran parte degli Old English erano dei "degenerati", che avevano adottato i costumi Irlandesi e avevano aderito alla religione Cattolica. Il filosofo Edward Said afferma che la demonizzazione degli Old English come barbari e diversi da parte dei New English e la costruzione della loro identità come "civilizzati" anticipò gli stereotipi colonialisti e orientalisti sulle popolazioni non Europee nel XIX secolo. Tuttavia, gran parte degli Old English - soprattutto nel Pale, continuarono a considerarsi Inglesi d'Irlanda, fino al XVII secolo.
Fu a causa della loro esclusione dal governo dell'Irlanda nel corso del XVI secolo , motivata dalla loro professione religiosa, che allontanò gli Old English dal loro attaccamento alla patria e li spinse a costruire una identità comune con gli Irlandesi Gaelici in qualità di Cattolici Irlandesi. Il primo scontro tra gli Old English ed il governo Inglese in Irlanda avvenne nella crisi delle tasse del 1556-1583. In questo periodo la comunità del Pale si rifiutò di pagare i tributi per il mantenimento dell'esercito Inglese in Irlanda con lo scopo di promuovere una serie di rivolte denominate Desmond Rebellions (1569-73 e 1579-83). Il termine "Old English" venne coniato proprio in questo periodo, quando la comunità del Pale sottolineò la loro identità Inglese e la loro fedeltà alla corona, rifiutandosi nel contempo di cooperare con le imposizioni del rappresentante Inglese, il Lord Deputy of Ireland. Inizialmente il conflitto si espresse in forma di protesta civile, la comunità del Pale si rifiutò di pagare nuove tasse se prima non venivano approvate da loro stessi tramite il Parlamento Irlandese. Tuttavia, la disputa assunse anche una connotazione religiosa, soprattutto dopo il 1571, quando Elisabetta I d'Inghilterra subì la scomunica da parte del Papa. Ribelli come James Fitzmaurice Fitzgerald (egli stesso proveniente dalla dinastia Hiberno-Normanna dei Desmond) videro la loro ribellione come una sorta di "Guerra Santa" e ricevettero per questo aiuti e truppe dal Papato. Durante la Second Desmond Rebellion (1579-83), un importante Lord del Pale, James Eustace, Visconte di Baltinglass si unì ai ribelli per motivi religiosi. Prima della fine della ribellione, diverse centinaia di Old English vennero impiccati, o in qualità di ribelli o come presunti tali a causa del loro credo religioso. Questo episodio segnò una forte rottura tra il Pale e il governo Inglese come tra gli Old e i New English.
Tuttavia, durante la Guerra dei Nove Anni (1594-1603) il Pale e gli Old English rimasero leali alla corona Inglese durante una nuova ribellione Cattolica. Fu il successivo tentativo di riorganizzazione del governo Inglese in Irlanda secondo le linee dei Protestanti agli inizi del XVII secolo che segnò una rottura del legame tra gli Old English e la madrepatria. Firstly, in 1609, Catholics were banned from serving in public office in Ireland. In 1613, the constituencies of the Irish Parliament were changed so that the New English Protestants would be a majority in it. Thirdly, in the first half of the 17th century, the Old English landowning class faced the prospect of their land being confiscated by the state (see Plantations of Ireland). The political response of the Old Community was to appeal directly to the King of England, first James I and then Charles I for a package of reforms, including religious toleration and civil equality to Catholics in return for increased taxes. However, on several occassions in 1620s and 1630s, they agreed to pay the higher taxes, only for the monarch to defer any concessions. Such Old English writers as Geoffrey Keating were by then arguing, for example in the Irish language Foras Feasa ar Éirinn, that the true identity of the Old English was Catholic and Irish, rather than English.
Dispossesion and defeat
In 1641, many of the Old English community made a decisive break with their past as loyal subjects by joining the Irish Rebellion of 1641. Many factors influenced the decision of the Old English to join the rebellion, among them fear of the rebels and fear of government reprisals against all Catholics. However, the main long term reason was a desire to reverse the anti-Catholic policies that had been prused over the previous 40 years in Ireland. Nevertheless, despite their formation of an Irish government in Confederate Ireland, the Old English identity was still an important division within the Irish Catholic community. During the Irish Confederate Wars (1641-53), the Old English were often accused by the Gaelic Irish of being too ready to sign a treaty with Charles I of England at the expense of the interests of Irish landowners and the Catholic religion. The ensuing Cromwellian conquest of Ireland (1649-53), saw the ultimate defeat of the Catholic cause and the dispossession of the Old English nobility. While this cause was briefly revived in the Williamite war in Ireland (1689-91), by 1700, the Protestant descendants of the New English had become the dominant class in the country.
In the course of the eighteenth century, the old distinction between Old English and Gaelic Irish Catholics faded away, as more of the country became Anglicized and social divisions were defined, against the backdrop of the Penal Laws (Ireland) almost solely in sectarian terms of Catholic and Protestant, rather than ethnic ones.
Collective identity of the Old English
Historians disagree about what to call the Old English community at different times in its existence and how to define this community's sense of collective identity.
Irish historian Edward MacLysaght makes the distinction in his Surnames of Ireland book between 'Hiberno-Norman' and 'Anglo-Norman' surnames. This sums up the fundamental difference between "Queen's English Rebels" and the Loyal Lieges. The Geraldines of Desmond, for instance, could not accurately be described as "Old English" as that was not their political and cultural world. The Butlers of Ormond on the other hand could not accurately be described as 'Hiberno-Norman' in their political outlook and alliances, especially after they married into the English royal family.
Some historians now refer to them as "Cambro-Normans", and Seán Duffy of Trinity College, Dublin invariably uses that term rather than the misleading "Anglo-Norman" (most Normans came via Wales, not England), but after many centuries here and just a century in Wales or England it seems quite odd that their entire history since 1169 is now known by a description, Old English, which only came in the late sixteenth century.
The earliest known reference to the term, "Old English" community is in the 1580s (Nicholas Canny, Irealnd, from Reformation to Restoration). The community of Norman descent prior to then used numerous epithets to describe themselves but it was only as a result of the political crisis of the 1580s that an the Old English community emerged. Some contend it is ahistorical to trace a single "Old English" community back to 1169 as the real Old English community was a product of the late sixteenth century in the Pale. Until then identity was much more fluid; it was the administration's policies which created an oppositional and clearly defined Old English community.
Brendan Bradshaw, in his study of the poetry of late sixteenth century Tír Chónaill, points out that in the Irish the Normans were not called Seanghaill ("Old Foreigners") there but rather they were called Fionnghaill and Dubhghaill. He argued in a lecture to the Mícheál Ó Cléirigh Institute in University College, Dublin that the poets referred to those of Norman stock who were completely hibernicised thus with the purpose of granting them a longer vintage in Ireland that they had (Fionnghaill- Norwegian vikings; Dubhghaill= Danish vikings). This follows on from his earlier arguments that the term Éireannaigh as we currently know it also emerged during this period in the poetry books of the Uí Bhroin of Wicklow as a sign of unity between Gaeil and Gaill; he viewed it as a sign of an emerging Irish nationalism. Breandán Ó Buachalla essentially agreed with him, Tom Dunne and Tom Bartlett were less sure.