Zedaqah
Zadaqah, Tzedakah o Ṣ'daqah (in ebraico צדקה ?; arabo: صدقة) è una parola ebraica che letteralmente significa giustizia ma viene comunemente usata per significare Carità.[1] Si basa sulla parola ebraica צדק, (Tzedeq o ancora zaddiq, Giusto) che significa giustizia di Dio, giustizia sociale o semplicemente giustizia. Nell'ebraismo Zedaqah si riferisce all'obbligo religioso di fare ciò che è bene e giusto, che per l'ebraismo sono parti importanti della vita spirituale. Maimonide asserisce che, mentre la seconda forma più alta di Zedaqah è di fare donazioni anonime a favore di destinatari sconosciuti, la forma veramente più alta è quella di fare donazioni, prestiti o società che rendano i destinatari indipendenti invece di chiedere beneficenza. A differenza della filantropia o carità generica, che sono completamente volontarie, la Zedaqah viene vista come un'obbligazione religiosa che deve essere effettuata indipendentemente dalla situazione finanziaria, anche se si è poveri. La Zadaqah è considerata una delle tre azioni principali che possono annullare un "decreto celeste" sfavorevole, favorisce inoltre la redenzione.
Nella letteratura rabbinica
Nella letteratura rabbinica classica si sosteneva che le regole bibliche sulle rimanenze si applicava solo a campi di grano, frutteti e vigne ma non agli orti; gli scrittori rabbinici classici erano molto più severi in merito a chi poteva ricevere le rimanenze. Si affermava che il contadino non poteva beneficiare delle spigolature e non si permetteva di fare discriminazioni tra i poveri, né tentare di spaventarli con cani o leoni;[2] al fattore non era permesso nemmeno di aiutare i poveri a raccogliere le rimanenze. Si sosteneva però che la legge era applicabile solamente in Canaan,[3], sebbene anche molti scrittori rabbinici classici stabilitisi in Babilonia osservassero tali leggi;[4] si reputava che le regole bibliche si applicassero solo agli indigenti ebrei ma ne beneficiavano anche non ebrei per amor di pace civica[5]
Maimonide elenca i suoi Otto Livelli del Dare, come li descrive nella Mishneh Torah, Hilkhot matanot aniyim ("Leggi sul Dare ai Poveri"), Cap. 10:7-14:
- Dare un prestito ad una persona bisognosa; formare una società con una persona bisognosa; dare una sovvenzione ad una persona bisognosa; trovare un lavoro ad una persona bisognosa; a condizione che prestito, sovvenzione, associazione o lavoro permettano a quella persona di non vivere più dipendendo economicamente unicamente sugli altri.
- Dare Zedaqah anonimamente tramite una persona (o fondo pubblico) che sia affidabile, saggia e possa compiere atti di Zedaqah con il tuo denaro in modo impeccabile.
- Dare Zedaqah anonimamente ad un destinatario conosciuto.
- Dare Zedaqah anonimamente ad un destinatario sconosciuto.
- Dare Zedaqah prima che te la richiedano.
- Dare adeguatamente quando te lo richiedono.
- Dare volontariamente ma inadeguatamente.
- Dare "con tristezza" - si pensa che Maimonide si riferisse al dare con un senso di tristezza/commiserazione per la condizione dei poveri che si presentano (invece di dare perché è un obbligo religioso dare per pietà).
Si suggerisce di non guardare il volto di chi riceve nel momento esatto in cui si offre la propria Zedaqah per evitare di coglierlo in una fase che altrimenti sarebbe disumanizzata.
Secondo l'Halakhah bisogna dare il 10% del guadagno netto, con le spese necessarie già compiute o sottratte dal guadagno netto del complessivo, ma secondo altri il 5%; anche le offerte per i propri figli vengono considerate di Zedaqah. Tra chi offre il 20% considera il 10% aggiunto come Zedakah per parenti e per lo studio effettuato dai propri figli o per studiosi di Torah.
Comunque non vi è limite alla Zedaqah.
Secondo un'opinione la Zedaqah è quella parte offerta ai bisognosi come spettante loro di diritto infatti la parte offerta viene considerata loro appartenente a priori tanto che il donatore può essere considerato tramite della parte loro destinata da Dio, questo pur considerandone grande merito e causa di redenzione.
La Zedaqah viene considerata una tra le Mitzvot più importanti in quanto segno di sostegno degli individui per il proprio prossimo, anche in questo caso quindi non solo materiale; la tradizione ebraica la considera necessaria per i propri fratelli correligionari e sottolinea l'importanza anche di quella fatta per i non-ebrei come motivo di bontà.
Galleria
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Borsa Tzedakah e monete, su imbottitura di finta pelle.
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Raffigurazione di Cassetta Tzedakah su pietra tombale ebraica. Cimitero ebreo di Otwock (Karczew-Anielin).
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Cassetta Tzedakah scolpita su lapide ebraica. Cimitero ebreo di Otwock (Eliezer Ari).
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Cassetta Tzedakah scolpita su lapide ebraica. Cimitero ebreo a Pappenheim.
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Cassette della raccolta FNE. La cassetta blu del Fondo Nazionale Ebraico serviva a raccogliere donazioni per il consolidamento dello Stato di Israele nei primi anni.
Voci correlate
Note
- ^ Rabbi Hayim Halevy Donin; To Be A Jew. Basic Books, New York; 1972, pp. 48.
- ^ Cfr. Hullin 131a, Pe'ah 5:6 - Maimonide, Mishneh Torah, 4:11
- ^ Talmud di Gerusalemme, Pe'ah 2:5
- ^ Hullin 134b. Cfr. Maimonide, Mishneh Torah, 1:14
- ^ Cfr. Gittin 59b.
Bibliografia
- Rabbi Wayne Dossick, Living Judaism: The Complete Guide to Jewish Belief, Tradition, and Practice., pp. 249-251.
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Zedaqah
Collegamenti esterni
- "Tzedakah" online (EN)
- "Tzedakah at Judaism 101" (EN)
- "Examples of a Tzedakah Fund - Mitzvah Heroes Fund - Israel" (EN)
- "Tzedakah - Charity in Judaism" (EN)
- "Examples of a Tzedakah Fund - Hands on Tzedakah - USA and Israel" (EN)
- Paamonim (EN)