Nauru

stato insulare dell'Oceania

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Nauru
Prima il volere di Dio
Nauru - Localizzazione
Nauru - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica di Nauru
Nome ufficialeRepublik Naoero
Lingue ufficialiinglese, nauruano
Capitalenessuna (Yaren sede del governo)
Politica
Forma di governoRepubblica
Capo di StatoSprent Dabwido
Indipendenza31 gennaio 1968
Ingresso nell'ONU1999
Superficie
Totale21 km² (192º)
% delle acquetrascurabile
Popolazione
Totale10.210 ab. (2007) (191º)
Densità644 ab./km²
Nome degli abitantinauruani
Geografia
ContinenteOceania
Fuso orarioUTC +12
Economia
ValutaDollaro australiano
Varie
Codici ISO 3166NR, NRU, 520
TLD.nr
Prefisso tel.+674
Sigla autom.NAU
Lato di guidaSinistra (↑↓)
Inno nazionaleNauru Bwiema
Nauru - Mappa
Nauru - Mappa
1 Nauru è l'unico stato al mondo a non avere una capitale ufficiale; il governo ha sede a Yaren.

Nauru è uno stato insulare dell'Oceania indipendente dal 1968, composto da una sola isola di 21,4 km² con 10.000 abitanti.[1]

Nauru è considerata la repubblica indipendente più piccola del mondo sia per abitanti che come superficie (esistono altri stati più piccoli: il Vaticano e il Principato di Monaco, che però non hanno istituzioni repubblicane). È il più piccolo paese non europeo in termini di superficie. Nauru non ha una città capitale; il centro maggiore è Yaren, dove ha sede il governo.

Nome

L'origine della parola "Nauru" non è nota. Oggi l'isola in lingua locale è chiamata "Naoero". Il tedesco Paul Hambruch, che rimase sull'isola dal maggio 1909 fino al novembre del 1910, pensava che la parola Naoero fosse la combinazione delle parole "nuau-aa-ororo" (in lingua corrente: "A arourõ bis nuaw"), che significherebbe "Io vado al mare". Alois Kayser, che abitò a Nauru per 30 anni e studiò il nauruano, respinse la spiegazione di Hambruch dichiarando che le basi sulle quali aveva enunciato la tesi erano carenti. L'isola ha avuto molti nomi: i coloni inglesi che l'avevano scoperta prima nel 1888, la chiamarono Pleasant Island o Gambo Island, mentre sotto la dominazione tedesca venne chiamata Nawodo o Onawero. La parola "Nauru" è stata coniata più tardi dalla parola "Naoero" in modo che gli inglesi potessero pronunciare correttamente il nome dell'isola.

Bandiera

  Lo stesso argomento in dettaglio: Bandiera di Nauru.

La bandiera di Nauru è su un campo blu separato orizzontalmente da una striscia gialla. Appena sotto di essa, sul lato del pennone, è presente una stella bianca a 12 punte.

Geografia

L'isola di Nauru ha una superficie complessiva di 21 km². È prevalentemente pianeggiante con alcuni rilievi di piccola entità nell'interno. Per quanto riguarda l'idrografia, di rilievo c'è soltanto la Laguna di Buada. L'isola è circondata dell'Oceano Pacifico Meridionale.

Anni e anni di sfruttamento intenso e sconsiderato delle miniere di fosfati hanno reso l'isola, una volta lussureggiante, una miniera a cielo aperto; ne hanno risentito flora e fauna. Il clima tropicale, a causa della distruzione della vegetazione per far posto alle miniere, è mutato e si manifestano frequentemente periodi di siccità.

Popolazione

La popolazione, composta da circa 10000 abitanti, è autoctona e presenta caratteri a metà tra quelli polinesiani e quelli melanesiani ma è percentualmente scarsa per via dell'immigrazione di cinesi, filippini, abitanti di altre isole del Pacifico ed europei, tutti giunti sull'isola per l'estrazione dei fosfati. Gli stranieri costituiscono il 42% della popolazione.

  • Struttura della popolazione
    • 0-14 anni: 39,6% (M 2515, F 2366)
    • 15-64 anni: 58,7% (M 3578, F 3656)
    • 65+: 1,7% (M 108, F 106)
  • Distribuzione per sesso (maschi/femmine)
    • alla nascita: 1,05
    • sotto i 15 anni: 1,06
    • 15 – 64 anni: 0,98
    • 65+: 1,02
    • totale popolazione: 1,01
  • Gruppi etnici
    • Naurani: 58%
    • Altre etnie del Pacifico: 26%
    • Cinesi: 8%
    • Europei: 8%
  • Dinamica demografica
    • Tasso di crescita della popolazione: 1,78%
    • Tasso di nascita: 26,6 nascite/1000 abitanti
    • Tasso di morte: 7,06 morti/1000 abitanti
    • Tasso di migrazione netta: 0 migranti/1000 abitanti
    • Mortalità alla nascita: 10,52 morti/1000 nati vivi
    • Aspettativa di vita alla nascita: 63,4 anni (M 59,9, F 67,2)
    • Tasso di fertilità: 3,5 figli nati/donna

Istruzione e sanità

Istruzione

 
Nauru, immagine satellitare

Non si hanno stime ufficiali, ma si ritiene che il livello di alfabetizzazione sia molto alto, certamente oltre il 90%. Nella piccola repubblica dell'Oceano Pacifico è presente un Campus Universitario dell'Università del Pacifico del Sud (University of the South Pacific), aperto nell'ottobre del 1987 nel Distretto di Aiwo. Le materie insegnate sono: Accounting (ovvero Contabilità), Management, Bachelor of Education (Primary) (ovvero Baccellierato per l'educazione primaria), Early childhood education (Educazione della prima Infanzia), English and library and informational studies.

Sanità

L'apparato sanitario è discreto, lo dimostrano i buoni dati sociali sulla popolazione: i tassi di morte, nascita e crescita sono abbastanza vicini a quelli dei paesi sviluppati, la mortalità infantile è molto bassa. La durata media della vita è ancora modesta, 62 anni per le donne e 58 per gli uomini. Grave la situazione del diabete: il 40 % dei nauruani soffre di diabete tipo 2. (http://www.elicriso.it/it/stragi_compiute_uomo/nauru/) Secondo la rivista Forbes, la percentuale di persone in sovrappeso a Nauru è del 94,5%, la più alta al mondo.[2], tanto da aver fatto entrare il piccolo Stato nel Guinness dei primati.

Lingua

Il nauruano è la lingua ufficiale. L'inglese è ampiamente compreso, parlato ed utilizzato negli atti ufficiali e negli scambi commerciali.

Religione

Cristiana (due terzi protestanti, un terzo cattolici).

Economia

I giacimenti di fosfati che hanno fatto la fortuna dell'isola[3] (con una produzione di 2 milioni di tonnellate l'anno) sono ormai quasi esauriti e non sembra ci siano altre possibilità di entrate per l'economia locale vista la scarsità di materie prime e di terreno coltivabile. Nauru deve importare gli alimenti e dispone di un solo impianto di dissalazione per ricavare acqua potabile. Di conseguenza il debito estero è cresciuto oltre le capacità produttive.

In previsione dell'esaurimento delle miniere, quote rilevanti dei proventi dalle esportazioni di fosfati e dalla cessione dei diritti di pesca nelle acque territoriali sono stati investiti in fondi di investimento internazionali. Un'ulteriore fonte di reddito era rappresentata dagli affitti della Nauru House, uno dei più alti edifici di Melbourne, costruito con i profitti dei fosfati. Nel 2004 la Nauru House è stata venduta assieme ad altre proprietà pubbliche per oltre 150 milioni di dollari per rimborsare alcuni creditori.

Al fine di ridurre la spesa pubblica, il governo ha bloccato i salari pubblici, ha ridotto gli organici, ha privatizzato numerose agenzie e ha chiuso alcuni consolati. Risulta particolarmente difficile reperire le risorse per il pagamento dei dipendenti pubblici, per continuare a finanziare il welfare state progettato nel periodo florido dei fosfati, per il recupero ambientale delle miniere. Considerando che gli abitanti non pagano tasse, il livello dell'indebitamento anche verso creditori privati internazionali è molto forte.

Il governo ha cercato di rendere il paese un paradiso fiscale, incoraggiando la registrazione di imprese e banche in regime di offshore[1]; ciò ha consentito l'afflusso di decine di miliardi di dollari sui conti bancari, prevalentemente dalla Russia. Gli USA hanno chiesto di sopprimere il regime di paradiso fiscale in cambio di un intervento finalizzato a modernizzare le infrastrutture del paese. L'accordo richiedeva anche l'apertura di un'ambasciata di Nauru in Cina. Il Governo ha attuato una riforma della legge bancaria, tuttavia gli USA hanno disconosciuto l'accordo. È stata interessata una Corte di giustizia australiana della questione, che ha dato una prima sentenza a favore di Nauru. Unitamente alle Filippine, Isole Cook, Liberia, Belize, Montserrat, Isole Marshall, Niue, Panama, Vanatu, Brunei, Costa Rica, Guatemala e Uruguay, fa parte delle 14 giurisdizioni che, in base all'ultimo Rapporto del giugno 2010 dell'Organizzazione con sede a Parigi, ancora figurano nella cosiddetta lista grigia dell'Ocse sotto la voce tax haven e centri finanziari[4]. Anche il sistema fiscale italiano, col Decreto Ministeriale 04/05/1999, l'ha inserita tra gli Stati o Territori aventi un regime fiscale privilegiato, cosiddetta Black List o lista nera, ponendo quindi limitazioni fiscali ai rapporti economico commerciali che si intrattengono tra le aziende italiane ed i soggetti ubicati in tale territorio.

L'Australia si è fatta carico di amministrare le dissestate finanze di Nauru che comunque rischia di perdere la propria indipendenza. Negli ultimi anni alla crisi economica si è accompagnata una crisi politica con un conseguente aumento di instabilità.

La riconversione delle miniere e l'identificazione di nuove fonti di reddito in grado di sostituire quelli dei fosfati sono seri problemi di lungo periodo. Già nel 1964 gli abitanti rifiutarono la proposta di trasferirsi su un'isola australiana ma è ormai evidente che la fine dell'industria estrattiva renderà a breve impossibile mantenere una densità di popolazione elevata. Altre tipologie di attività come l'agricoltura e il turismo non sono in grado di mantenere il paese a causa dell'impoverimento dell'ecosistema in seguito all'eccessivo sfruttamento delle miniere di fosfati. La moneta utilizzata è il dollaro australiano.

  • Statistiche
    • PIL pro-capite a parità di potere d'acquisto: US$ 5.000 (2001, stima)
    • Tasso di inflazione: 3,6% (1993)
    • Debito estero: US$ 33,3 milioni
    • Export: US$ 25,3 milioni (1991). Principalmente fosfati verso Nuova Zelanda, Australia, Sud Corea (2000).
    • Import: US$ 21,1 milioni (1991). Principalmente cibo, combustibili, materiali per costruzioni, macchinari, da Australia, USA, Regno Unito, Indonesia, India (2000).
    • Tasso di disoccupazione: 90 % (da: https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/nr.html)
    • Principali settori economici: estrazione dei fosfati, pubblica amministrazione, trasporti, produzione di noci di cocco.
    • Elettricità: produzione (combustibili fossili) e consumo intorno a 30 GWh (2000)

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Nauru.

I primi abitanti di Nauru furono Polinesiani e Melanesiani, organizzati in 12 tribù con a capo un sovrano fino alla scoperta europea. Gli europei scoprirono l'isola nel 1798 e la occuparono nel corso del XIX secolo. L'isola entra a far parte della Nuova Guinea Tedesca a partire dal 1888 in base alla Convezione Anglo-Tedesca del 1886. Nel 1899 vennero scoperti i giacimenti di fosfati. Nel 1914 l'Australia prende il controllo di Nauru. Nel 1920 la Società delle Nazioni assegna il territorio in mandato fiduciario al Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. Ai British Phosphate Commissioners (BPC) vengono assegnati i diritti di sfruttamento delle miniere.[3]

Nel 1940 la marina nazista affonda cinque navi mercantili e bombarda l'isola danneggiando le miniere. Nel 1942 l'Impero giapponese occupa l'isola, commettendo violenze sulla popolazione: circa 1200 abitanti vengono deportati come schiavi nell'isola di Chuuk (oggi nella Micronesia); i circa 800 superstiti vengono rimpatriati alla fine della guerra.

Dopo la guerra, l'isola viene amministrata dall'Australia come Territorio in Amministrazione Fiduciaria delle Nazioni Unite. L'indipendenza viene ottenuta il 31 gennaio 1968, sotto la presidenza di Hammer DeRoburt. I diritti sulle miniere di fosfato vengono acquistati dalla Gran Bretagna nel 1970: il pagamento del diritto consente a Nauru uno degli standard di vita più elevati del Pacifico.[3]

Nel 2001 l'isola ha accolto dei profughi, che l'Australia non voleva ospitare, in cambio del pagamento di dieci milioni di dollari dal governo di Canberra.[3]

Cronologia

Il campo d'accoglienza australiano

Dal 2001 una fonte di incassi per il governo locale è il campo d'accoglienza che l'Australia ha installato sull'isola per portarvi gli immigrati clandestini che raggiungono l'Australia senza permesso via mare. L'operazione si inserisce nell'ambito del programma detto Pacific Solution per bloccare l'immigrazione clandestina.

Nel 2001 il cargo norvegese MV Tampa è stato al centro di una disputa diplomatica tra Australia, Norvegia e Indonesia che ha coinvolto l'isola. Alla nave, che trasportava clandestini Afgani e Iracheni che cercavano asilo politico, è stato impedito di raggiungere l'Australia e sono stati fatti sbarcare a Nauru. Subito dopo, le autorità dell'isola hanno chiuso le frontiere agli stranieri, al fine di evitare il monitoraggio delle condizioni di vita dei rifugiati. Nel dicembre 2003 diverse dozzine di rifugiati iniziarono uno sciopero della fame in protesta per le condizioni di detenzione; lo sciopero venne concluso nel gennaio 2004 quando un'equipe medica australiana visitò i rifugiati. Preoccupazione è stata espressa dal Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati e ripetute segnalazioni sono state fatte da Amnesty International per le condizioni di disagio e precarietà all'interno del centro. Cento rifugiati sono ancora in attesa di essere accolti in Australia.

Inno

L'inno nazionale è Nauru Bwiema.

Ordinamento

 
Il Parlamento di Nauru

Indipendente dal 1968, Nauru è una repubblica presidenziale. È membro del Commonwealth e dal 1999 dell'ONU.

Il Parlamento è composto da 18 membri, eletti ogni tre anni. Il voto è obbligatorio per i cittadini con almeno 20 anni. Il Parlamento elegge al proprio interno un Presidente che designa un gabinetto di cinque o sei membri. Il Presidente è allo stesso tempo Capo di Stato e Capo del governo.

Nonostante le sue dimensioni molto ristrette, Nauru negli ultimi tempi ha conosciuto una notevolissima vivacizzazione della scena politica, sempre molto attiva: la fine degli anni novanta è infatti stata contrassegnata dall'avvicendamento di più capi dell'esecutivo, senza che quasi nessuno riuscisse a mantenere la propria carica per più di qualche mese. L' isola vive in condizioni politiche instabili e tese, a causa della preoccupazione che regna sul futuro ambientale ed economico, e grava quindi sulla classe di governo.

Vige un sistema multipartitico, tuttavia con poche differenze tra i partiti. I principali partiti sono il Partito Democratico e il Partito Riformista.

Tra il 1999 e il 2004 una serie di voti di sfiducia al governo hanno condotto a elezioni che hanno portato ad alternarsi alla presidenza René Harris e Bernard Dowiyogo. Dowiyogo morì in carica il 18 marzo 2003 durante un intervento cardiochirurgico a Washington. Nelle elezioni del 29 maggio 2003, è stato eletto Ludwig Scotty, al quale è stata ritirata e successivamente riconcessa la fiducia.

Scotty il 1º ottobre 2004 dichiarò lo stato d'emergenza e sciolse il Parlamento che aveva rifiutato di approvare la legge finanziaria. Le elezioni anticipate del 24 ottobre favorirono il suo Partito Riformista che ottenne un'ampia maggioranza.

L'ordinamento giudiziario è basato sulla common law britannica e sulle leggi del Parlamento. Le decisioni vengono prese dalla Corte Suprema.

Divisione amministrativa

Nauru è diviso in 14 distretti amministrativi che sono raggruppati in 8 collegi elettorali. I distretti sono:

Nauru è l'unico Stato del mondo a non avere una capitale ufficiale, ma il centro più importante è sicuramente Yaren, dove risiede il Governo.

Altre città importanti sono Aiwo e Denigomodu.

Comunicazioni

Per raggiungere l'isola di Nauru è attivo un servizio Settimanale che unisce l'isola con Tarawa (Kiribati), Honiara (Isole Salomone), Brisbane (Australia) e Majuro (Isole Marshall). La compagnia di bandiera di Nauru è Our Airline, più comunemente chiamata Air Nauru.

Trasporti

Una strada corre lungo il perimetro dell'isola, ed è presente un aeroporto dotato di una singola pista a Yaren.[5] Per muoversi all'interno dell'isola sono disponibili due taxi. Dal 1907 al 1995 è stata in esercizio anche una linea ferroviaria ad uso minerario.

Hotel

Sull'isola sono presenti due hotel, OD-N-Aiwo Hotel nel distretto di Aiwo e il Menen Hotel nel distretto di Anibare. L'hotel più costoso è il Menen Hotel che ospita 119 camere e al suo interno si trovano ristoranti thailandesi e cinesi, Nell'hotel si trova l'unica discoteca di Nauru.

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Scheda di Nauru dal sito Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
  • CIA World Factbook
  • Costituzione [collegamento interrotto]
  • Profilo del Paese, di BBC News
  • CenPacNet, Internet service provider del Paese

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