Guido Modiano

tipografo e critico d'arte italiano

Guido Modiano (1899–1943) è stato un tipografo e critico d'arte milanese, protagonista del dibattito sul rinnovamento delle arti grafiche italiane negli anni fra le due guerre.

Biografia

Alla morte del padre Gustavo (avvenuta nel 1916) rilevò lo stabilimento tipografico di famiglia, G. Modiano & Co., specializzandosi nella stampa di edizioni di prestigio e di periodici culturali (come Quadrante, Edilizia Moderna, Le vie d’Italia) oltre che di prodotti grafici d'avanguardia (pubblicazioni per clienti come l'Ufficio Sviluppo e Pubblicità Olivetti, diretto da Renato Zveteremich).

Progettista oltre che stampatore, ebbe un ruolo determinante nell'evoluzione della veste grafica di Casabella inaugurata nel 1933 insieme a Edoardo Persico, condirettore della testata insieme a Giuseppe Pagano. Come critico, nel corso degli anni trenta Modiano pubblicò numerosi articoli sulle principali riviste di settore (da Campo grafico a Graphicus, da Risorgimento grafico a L'industria della stampa) in cui sostenne il positivo apporto dell’astrattismo e dell’architettura razionalista all'evoluzione in senso moderno del linguaggio grafico-pubblicitario. Benché i primi scritti risalgano al 1929[1], nel 1931 Modiano apriva di fatto il dibattito dando avvio a Tipografia, rivista pubblicata per conto della Fonderia Reggiani (di breve durata, con solo 3 numeri) e nello stesso tempo progetta e stampa artefatti grafici secondo i nuovi criteri funzionalisti (come il catalogo Compagnia Continentale Sellerie ciclistiche e affini, 1932).[2]. Nel 1940, in occasione della VII Triennale, fu il principale curatore della Mostra dell’arte grafica, avvalendosi della collaborazione dei migliori progettisti del periodo: Carboni, Dradi/Rossi, Munari, Muratore, Steiner, Veronesi. Nel 1933 realizzò il disegno del carattere Triennale commercializzato dalla fonderia tipografica milanese Reggiani.

Richiamato sotto le armi già nel 1935 e destinato ai servizi di contraerea, durante la guerra prese parte alla disastrosa campagna di Russia, perdendo la vita nell'estate del '43 durante il bombardamento di una caserma in Germania. Nell'agosto dello stesso anno a Milano veniva distrutto anche lo stabilimento tipografico, sito in via Panizza 7.

Note

  1. ^ Guido Modiano, 'Del nuovo stile tipografico' in L'Industria della stampa n.9, settembre 1929: 275–280
  2. ^ Una sintesi delle sue posizioni si trova rielaborata in un lungo scritto pubblicato a puntate su «L’industria della stampa» nel 1941–42.

Bibliografia

  • Carlo Vinti (2005). ‘Modiano e la “Mostra grafica” alla VII Triennale’ in Progetto grafico no.4/5 (febbraio): 50–63.
  • Mauro Chiabrando (2006). ‘L'architetto della pagina. Guido Modiano e la «nuova tipografia» in Italia’ in Charta no.84 (settembre): 64–69. Il testo è ripreso senza sostanziali modifiche come ‘Guido Modiano e la nuova tipografia italiana’ nel catalogo TDM5: Grafica italiana (a cura di Giorgio Camuffo, Mario Piazza, Carlo Vinti). Milano: Triennale Design Museum/Mantova: Corraini, 2012.
  • Claudia Baglione (2008). Casabella 1928–2008. Milano: Mondadori Electa.
  • Giovanni Bonello (2010). Nostalgias of Malta: Images of Modiano from the 1900s. Malta: Midsea Books.