Slave (BDSM)

Versione del 29 ago 2012 alle 14:48 di 87.24.175.198 (discussione) (a proprosito di schiavo)

Con il termine slave (in italiano schiavo), nel lessico proprio alla comunità BDSM, ci si riferisce generalmente al soggetto, di sesso maschile o femminile, in condizione di sottomissione fisica e/o psicologica rispetto al soggetto dominante (Dom).

File:Dani gagged and chained in a dungeon (3212).jpg
Una donna slave
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Contrariamente al mondo anglosassone, in Italia è invalso l'uso improprio di denominare come slave chiunque pratichi BDSM come sottomesso, ignorando quasi completamente termini intermedi come sottomesso, sub e altri. In realtà, essere slave è la forma più estrema di sottomissione e consiste nel far dono di sé al soggetto dominante, che in tal caso può essere una Mistress (padrona) o un Master (padrone), rinunciando in modo totale a qualunque forma di parità.

Lo slave si identifica nell'appartenenza al proprio padrone, fermo restando che ciò avviene sempre nell'ambito di rapporti consapevoli e consensuali identificabili come SSC o RACK e che tale "appartenenza" non ha nessun valore legale. Pochissimi, anche in ambito BDSM, sono slave, la qual cosa, in base a quanto detto, si configura come una vera e propria scelta di vita che va ben oltre il gioco occasionale. In modo più specifico, lo/a slave è colui o colei che vive la condizione di sottomissione all'interno di una relazione continuativa (24/7) o comunque prolungata nel tempo e comprendente aspetti sentimentali, relazionali e sessuali, sempre se ciò è voluto dalla parte dominante.

Total Power Exchange

  Lo stesso argomento in dettaglio: Total Power Exchange.

Con la locuzione inglese Total Power Exchange (TPE), letteralmente "scambio totale di potere", ci si riferisce al tipo di rapporto che intercorre tra slave e mistress o master e mette in evidenza l'effettiva, reale non-parità che intercorre tra le parti. È una modalità di rapporto in cui il soggetto dominante prendere controllo di tutta o quasi la vita del soggetto slave. Ciò non significa che quest'ultimo venga privato di potere decisionale, ma che questo dovrà sempre indirizzato verso il benessere del padrone, anche con una buona dose di iniziativa e autonomia. Come detto prima, slave è una parola abusata in cui si identificano in molti. Quindi parlare, per esempio, di rapporto padrona-schiavo fondato sul TPE, significa mettere in chiaro l'effettiva estrema realtà del rapporto. Per cui TPE assume il ruolo di discriminante per capire bene ciò di cui si parla.

Addestramento dello slave

Nella maggior parte dei casi, soprattutto laddove la relazione è continuativa, il partner dominante svolge un vero e proprio addestramento nei confronti del soggetto sottomesso (slave), in modo da renderlo consapevole delle esigenze che deve soddisfare e perfezionare e disciplinare i comportamenti del sottomesso in modo che siano maggiormente di suo gradimento. In alcuni casi questo addestramento può comportare modifiche all'aspetto fisico, alle posture assunte dallo slave, particolari regole per l'alimentazione o l'abbigliamento, e frequenti punizioni necessarie per correggere le imperfezioni nel comportamento dello slave, inizialmente piuttosto ricorrenti.

In particolari tipi di rapporto, l'addestramento dello slave può comportare anche una forma di training speciale, in cui lo slave viene adibito a svolgere in modo continuativo ruoli più specifici, quali ad es. quello di colf, e riceve una formazione specifica in tale senso. In altri casi, l'addestramento può comportare la trasformazione, dal punto di vista comportamentale, del soggetto sottomesso, che viene educato a comportarsi come un vero e proprio animale, quale il cane o il cavallo (si parla in questo caso di dog-training o di pony-training), al fine di degradarlo e accrescerne la sottomissione.

Nota storica

Il termine slave deriva dal latino medievale slavus ed era inizialmente riferito, appunto, alle popolazioni slave. Il latino classico usava altre parole per indicare lo schiavo, come per esempio servus o captivus (prigioniero di guerra). L'uso di considerare slave come sinonimo di schiavo è dovuto alla deportazione di numerose popolazioni slave ad opera di Carlo Magno e che venivano poi rivendute come schiave. Il fenomeno era tale che in Europa occidentale gli slavi erano così diffusi sotto forma di schiavi, che slave ha soppiantato il termine captivus ed è diventato sinonimo di schiavo. In effetti, la definizione di slavus è prigioniero di guerra slavo.

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L'attore di questa descrizione ignora alcuni elementi di storia e anche di trasformazione fonetica riferendosi alla parola slave. E' indubbio che la parola italiana schiavo derivi dall'etnico slavo, ma ciò non perché gli Slavi fossero stati catturati in abbondanza da Carlo Magno e poi venduti come schiavi in tutta Europa, ma perché questa popolazione era stata sottomessa in maniera totale dai Tartari che dominavano in Russia al punto che l'etnico è divenuto sinonimo di sottomesso utilizzandolo come metafora e come tale ha sostituito la parola latina servus che non va confusa con la parola captivus (cioè prigioniero di guerra deverbale dal verbo capere = prendere) che è tutt'altra cosa. L'etnico Slavus viene assunto con significato metaforico dal tardo latino diventanto esclavus per l'impossibilità di pronuncia del suono SL poco consono alla formazione fonetica della lingua latina e di quelle da essa derivate. La lingua anglosassone, lingua primitiva con scarsità di concetti e quindi di lemmi, ha preso la forma antica dell'etnico mutuandolo dal francese nella sua forma originariamente assunta: slave. Quindi Schiavo non è un sinonimo di slave, ma semplicemente la forma italiana dall'etnico slavo che diventa in Italiano sclavo: nel decimosecolo il nesso CL diventa CHI come occhio per oclo, orecchio per oriclo ecc. così schiavo da sclavo. Detto ciò devo aggiungere che nel linguaggio BDSM la parola slave ha lo stesso identico significato di schiavo solo che nell'accezione moderna tale parola ha assunto una connotazione diversa da quella originaria. E' schiavo o schiava quella persona che VOLONTARIAMENTE E CONSAPEVOLMENTE si sottomette ad un'altra per svolgere giochi o pratiche sessuali particolari anche spinte. Tanto che BD significa Bondage, parola francese che significa "legare" ed SM richiamano le teorie di De Sade e di Masoch quelle che ora vanno sotto il nome di sadismo e masochismo Infine una considerazione, per favore, siamo Italia, abbiamo 400.000 parole nel nostro vocabolario il che significa avere 400.000 concetti diversi l'uno dall'altro; smettiamola di usare le parole inglesi, di una lingua cioè primitiva con soli 80.000 vocaboli propri e tantissimi presi da altre lingue perché non ne ha di propri. Sarebbe il caso di dimostrare di non essere dei provincialotti semianalfabeti maniaci di esibizionismo, come se parlare con una lingua diversa uno si sentisse più importante.