Tu chiamami Peter

film del 2004 diretto da Stephen Hopkins

Tu chiamami Peter (The Life and Death of Peter Sellers) è un film americano del 2004 diretto da Stephen Hopkins sulla travagliata vita dell'attore Peter Sellers, tratto dal libro The Life and Death of Peter Sellers di Roger Lewis.

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Paese di produzioneStati Uniti
Durata122 min
Generebiografico, drammatico
RegiaStephen Hopkins
SoggettoRoger Lewis (libro)
SceneggiaturaChristopher Markus, Stephen McFeely
FotografiaPeter Levy
MontaggioJohn Smith
MusicheRay Davies, Richard Hartley
ScenografiaNorman Garwood
CostumiJill Taylor
TruccoVeronica Brebner
Interpreti e personaggi

È stato presentato in concorso al 57º Festival di Cannes.[1]

Il film è spietato, al limite del cinismo, e "viola" il privato di uno degli attori più versatili della storia del cinema, ma anche uno dei più tormentati al di fuori del set, quasi si trattasse di una "vendetta postuma" di Hollywood nei confronti di un uomo non allineato, fuori dalle regole; il tentativo del film è quello di cercare di togliere la maschera al protagonista, spogliandolo dei suoi poliedrici travestimenti.

A Geoffrey Rush spetta l'ingrato e difficilissimo compito di interpretare non solo l'uomo Sellers, ma anche alcuni dei suoi più memorabili personaggi.

Trama

Il giovane Peter Sellers, unico figlio d'arte di una madre, per così dire, ingombrante, è divorato dal sacro fuoco dell'arte e un'insana ambizione lo porterà da uno show radiofonico, seppur molto popolare nel Regno Unito, e dopo una serie di provini poco fortunati, al grande salto nel cinema.

Ben presto la sua inquietudine si manifesta anche nei confronti della famiglia (la moglie Anne e i due figli Michael e Sarah) e, dopo il successo raggiunto ed i continui cambiamenti, tra infatuazioni per le belle donne (corrisposte o meno), le auto sportive e le magioni di lusso, i coniugi Sellers giungono al divorzio.

L'incontro con Britt Ekland (sua seconda moglie) sembra essere l'approdo ad una definitiva armonia interiore e a un beneficio per la sua carriera, finché lei non annuncia la sua gravidanza e nasce Victoria: durante le riprese di un film, Peter arriva al punto di allontanare in malo modo dal set la moglie, rea di turbare il suo lavoro nell'accudire la neonata.

Il trasformismo di Sellers ed il suo perfezionismo maniacale lo portano, in un vorticoso crescendo, a frequenti contrasti con i colleghi sul piano professionale e alla fuga da tutto ciò che sembra amare di più, compresa la madre in punto di morte e successivamente Britt. Ormai solo, cerca rifugio in una vita effimera, fatta di droga, alcol, donne fatali, carriera: si affida persino alle cure di un sedicente operatore esoterico, considerato suo stretto consigliere di vita privata e professionale.

Anche l'amicizia con il regista Blake Edwards si incrina: durante una serata glamour a celebrazione del film La Pantera Rosa sfida l'ispettore Clouseau, Sellers, visibilmente ubriaco, appella spietatamente Blake, colpevole di assoluta mancanza di talento. Così, dopo un radicale cambiamento di scelta professionale (volendosi lasciare alle spalle il passato da attore comico), gira a fine carriera il film Oltre il giardino, che gli frutta una nomination al premio Oscar.

Nella scena finale, durante una gelida nevicata notturna, Peter si reca in un bar per incontrare il vecchio "amico" Blake e per discutere con lui i dettagli di un possibile nuovo episodio de La Pantera Rosa, ma all'ultimo rinuncia ad entrare e rimane con lo sguardo perso, quasi una statua di ghiaccio, all'esterno del locale. Edwards lo nota da una finestra e corre fuori, ma lui non risponde: ha già abbandonato la realtà.

Gravemente cardiopatico, dopo diversi anni di esistenza vissuta "al limite", Sellers muore nel 1980, durante le riprese di un ultimo film di ambizione comica dove interpreta, come meglio sapeva fare, svariati personaggi, ma stavolta senza successo, lo stesso successo che non gli arrise nell'affrontare il ruolo di marito modello e padre irreprensibile.

Curiosità

Nell'inquadratura di Peter Sellers appena arrivato a Cinecittà per girare La Pantera Rosa appare un'anacronistica Y10 oltre che persone abbigliate in modo troppo moderno.

Produzione

Alcune delle ___location del film sono Asheville (Carolina del Nord) (USA), il Surrey e Middlesex, in Inghilterra[2].

Note

  1. ^ (EN) Official Selection 2004, su festival-cannes.fr. URL consultato il 9 luglio 2011.
  2. ^ Scheda dal sito italiano aggiornato su Charlize Theron

Collegamenti esterni

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