Billy Name
William "Billy" Linich maggiormente conosciuto con lo pseudonimo Billy Name (Poughkeepsie, New York, 22 febbraio 1940) è un fotografo e regista statunitense, noto per essere stato l'archivista della Factory di Andy Warhol durante gli anni sessanta[1][2].

La sua breve relazione sentimentale e successiva amicizia con Warhol, lo portò a collaborare frequentemente con lo stesso artista nei suoi molteplici campi di interesse, inclusi film, musica, dipinti e sculture. Nell'entourage delle "superstar" di Warhol, Linich divenne noto con il soprannome di "Billy Name". Egli fu responsabile della colorazione argentata dello studio newyorchese di Warhol, la The Factory, dove anch'egli visse fino al 1970. Le sue fotografie della scena artistica newyorchese dell'epoca scattate alla Factory e i suoi ritratti dello stesso Andy Warhol, sono importanti documenti dell'era della Pop art.[3]
Nel 2001, il Servizio postale degli Stati Uniti d'America utilizzò uno degli scatti di Billy Name raffigurante Warhol per pubblicare un francobollo commemorativo dell'artista.[4]
Carriera teatrale
Linich iniziò la sua carriera teatrale in qualità di tecnico delle luci e designer nel 1960, mentre in contemporanea lavorava come cameriere nel locale "Serendipity 3".[5] Il primo riconoscimento gli giunse lavorando con Nick Cernovich, che aveva vinto un Obie Award per la miglior illuminazione. Attivo in diverse discipline artistiche, Linich suonò anche per qualche tempo nel Theatre of Eternal Music di La Monte Young.[6]
Collaborazione con Andy Warhol
Quando Andy Warhol divenne troppo impegnato a dirigire film per continuare a svolgere anche l'attività di fotografo alla Factory, diede l'incarico al giovane Linich, che aveva da poco conosciuto, venendo prontamente ribattezzato "Billy Name".
Name visse e lavorò nella Factory, avendo preso residenza in un appartamento sul retro dello studio al 231 East 47th Street, vivendo a stretto contatto con i bizzarri individui che circolavano nella cerchia di Warhol. Name conobbe ed ebbe una relazione sessuale con Lou Reed, il cantante dei Velvet Underground, e una sua fotografia della band venne usata per la copertina del terzo album del gruppo. Warhol gli regalò una camera 35 mm reflex Honeywell Pentax, con la quale Name potè immortalare la scena artistica della Factory (e non solo) dal 1963 al 1970. Name trasformò uno dei bagni della Factory in una camera oscura, dove si specializzò nello sperimentare il montaggio e lo stampaggio di film.
Bibliografia
- All Tomorrow's Parties: Billy Name's Photographs of Andy Warhol's Factory, by Billy Name, Dave Hickey, and Collier Schorr; ISBN 1-881616-84-3 Distributed Art Publishers (DAP) (August 1997)
- Billy Name: Stills from the Warhol Films by Debra Miller; ISBN 3-7913-1367-3 Prestel Pub (March 1994)
- Scherman, Tony & Dalton, David, POP: The Genius of Andy Warhol, HarperCollins, New York, N.Y. 2009
- Steven Watson, Factory Made: Warhol and the Sixties (2003) Pantheon, New York
Note
- ^ Randy Kennedy, In Search of an Archive of Warhol’s Era, in New York Times, January 8, 2010. URL consultato il 10 gennaio 2010.
- ^ Celebrity Portraits from the Warhol Factory Years, exhibition and catalog from the Irvine Contemporary gallery, Washington, DC.
- ^ Steven Watson, Factory Made: Warhol and the Sixties (2003) Pantheon, New York
- ^ USPS Warhol stamp announcement
- ^ Steve Watson, Factory Made: Warhol and the Sixties (Pantheon Books, 2003).
- ^ Scherman, Tony & Dalton, David, POP: The Genius of Andy Warhol, HarperCollins, New York, N.Y. 2009, p. 188