Pomerio

confine sacro della città di Roma

Il Pomerio o in latino Pomerium era il confine sacro della città di Roma.

Secondo l’etimologia, incerta, proposta dagli antichi romani, pomerium ' deriverebbe da post-moerium dove moerus varrebbe murus.

Origine e Mito

La fondazione di una città, sia latina che etrusca, seguiva uno scrupoloso e meticoloso insieme di riti. Innanzitutto veniva identificato quello che sarebbe diventato il centro della città e che prendeva il nome di "mondus" (trad. mondo nel senso di non contaminato, pulito) e solo dopo veniva tracciato un solco di confine che delimitava il territorio della città. Successivamente venivano interrati nel "mondus" simboli religiosi che avrebbero dovuto assicurare alla futura città benessere, prosperità, pace e giustizia. I riti proseguivano per diversi giorni per poter estendere i benefici propri del 'mondus' all'intero territorio della città rendendolo in tal modo consacrato agli dèi prescelti. Poiché non era possibile costruire subito le mura di difesa sul primo tracciato, veniva realizzato un secondo solco, parallelo al primo, questa striscia di terra compresa tra il primo e il secondo era il "pomerius" vero e proprio. In questo territorio i sacerdoti confinavano gli spettri, i fantasmi, le larve, i demoni delle malattie e gli spiriti della guerra, della fame, delle pestilenze e tutto ciò che poteva essere ricondotto a situazioni negative per la città e per i suoi abitanti.

Nella leggenda di Romolo e Remo della fondazione di Roma Remo viene ucciso da Romolo perché oltrepassa il solco che questi stava tracciando. Solo in alcune leggende tramandate si trova la descrizione del dettaglio che giustifica questa 'esecuzione': Remo oltrepassa il solco armato. Quasi certamente il solco che Romolo stava tracciando era il secondo e Remo deve aver oltrepassato il primo macchiandosi quindi di una colpa gravissima che era la profanazione del territorio della città. Conoscendo il valore simbolico e il significato del pomerio questa uccisione, generalmente percepita come smodata rispetto alla causa, assume valenza di esecuzione capitale e giustifica il permanere di questo cruento fatto di sangue legato alla fondazione di una città come Roma. Il messaggio, forte e rassicurante per gli abitanti della città: 'sarà punito chiunque attenti alla città ed ai suoi abitanti' diventa un monito potente per i nemici.

Tracce dell'antica esistenza di un pomerio rimangono nell'attuale toponomastica di alcune città italiane come ad esempio Prato in Toscana - di origini etrusche e poi romane - dove la via esterna che corre lungo le mura si chiama appunto Via Pomèria. Anche l'uso di fossati intorno ai castelli e fortezze, sia riempiti d'acqua o meno, sono riconducibili alla funzione dell'antico pomerio.

epoca storica

Dal punto di vista legale, Roma esisteva solo all'interno del pomerium; tutto ciò che stava oltre era semplicemente territorio appartenente a Roma, che veniva detto Campo Martio (extra pomerium). La tradizione vuole che questo confine fosse inaugurato da Servio Tullio, ma non seguiva la linea delle Mura Serviane, ed è improbabile che abbia realmente stabilito i confini sacri, che non cambiarono fino alla dittatura di Lucio Cornelio Silla.

Non si trattava di mura, ma piuttosto di un confine legale e religioso, marcato da pietre bianche chiamate cippi, e non comprendeva tutta l'area metropolitana (il Palatino era all'interno del pomerium, ma il Campidoglio e l'Aventino non lo erano). La Curia Hostilia e la fonte dei Comitia, nel Foro Romano; due luoghi estremamente importanti nel governo della città-stato e del suo Impero, erano situate dentro il pomerium. Il Tempio di Bellona era oltre il pomerium.

Costrizioni politiche e religiose vietavano ad ogni sovrano consacrato di entrare nel pomerium. Come risultato, le visite di stato risultavano in qualche modo scomode; Cleopatra, ad esempio, non entrò mai nella città di Roma, quando venne a fare visita a Gaio Giulio Cesare.

Inoltre, a promagistrati e generali era vietato andare oltre questo confine, e cedevano il loro imperium immediatamente se lo oltrepassavano.Come risultato, un generale in attesa di celebrare il trionfo, era obbligato ad attendere fuori dal pomerium fino al momento della celebrazione. In oltre, per questo motivo, ne deriva il fatto che littori non portavano le scuri nei fasci quando si trovavano nel pomerio.

Solo il dittatore poteva detenere l' imperium.

I Comitia Centuriata, l'assemblea dei cittadini divisi secondo le classi militari, erano tenuti nel Campo Marzio fuori dal pomerium.


Il Teatro di Pompeo, dove Giulio Cesare venne assassinato, era fuori dal pomerium e comprendeva una camera senatoriale, dove il Senato poteva riunirsi con la partecipazione di singoli senatori ai quali era vietato attraversare il pomerium e che quindi non avrebbero potuto recarsi alla Curia Hostilia.

Un' estensione del pomerium ordinata da Claudio nel 49 è provata dalla testimonianza storica certa di Tacito negli Annales libro XII cap.24 e dalla scoperta di cippi che la confermano.

Rispettato anche da Costantino I che, nella creazione delle chiese edificate dopo l' Editto di Milano (313) si mantenne sempre lontano dal centro della città, lontano dal pomerium dove eresse solo costruzioni civili.