Arte partecipata
L'Arte partecipata (o partecipativa) usa un approccio al fare arte che coinvolge direttamente il pubblico nel processo creativo, autorizzandolo a divenire co-autore, editor e osservatore dell'opera medesima. Questa forma d'arte risulta incompleta quando non comprenda una interazione fisica degli spettatori. Il suo intento è sfidare quella modalità dominante di fare arte, tipica dell'occidente, per la quale una piccola classe di artisti crea mentre il pubblico recita il ruolo passivo di osservatore o consumatore, acquirente - nel supermercato dell'arte - dell'opera dei professionisti. Alcune opere su commissione, che hanno reso nota l'arte partecipativa, sono il Teatro dell'oppresso di Augusto Boal e gli happening di Allan Kaprow. Un lavoro artistico, che sia interattivo e partecipato, può essere definito di arte partecipativa e può anche essere categorizzato con termini quali arte relazionale, pratica sociale,
Template:CategorizzareDaBot e nuova forma d'arte pubblica.
L'arte tradizionale e l'arte tribale sono in qualche modo considerate forme d'arte partecipativa, nel senso che - alla loro creazione - hanno preso parte molti o tutti i membri della società. Come scrisse l'etno-musicologo Bruno Nett, il gruppo tribale "non ha specializzazione o professionalità; la sua divisione di compiti dipende quasi esclusivamente dal sesso o - occasionalmente - dall'età e soltanto raramente vengono inclusi individui abili in misura distintiva in qualche tecnica… le stesse composizioni musicali sono note a tutti i membri del gruppo e esiste una bassa specializzazione nella composizione, nell'esecuzione o nella creazione degli strumenti musicali".[1]
Nell'edizione Autunno/Inverno dell'Oregon Humanities Magazine, lo scrittore Eric Gold descrive "una tradizione artistica chiamata social practice, che fa riferimento ad opere d'arte nella quali l'artista, il pubblico e le loro reciproche interazioni sono il medium. Mentre un pittore usa pigmenti e tele e uno scultore adopera legno o metallo, l'artista d'arte sociale è solito creare scenari nei quali il pubblico viene invitato a partecipare. Sebbene i risultati possano essere documentati tramite fotografie, video o simili, il lavoro artistico consiste pienamente nelle interazioni che sorgono dal coinvolgimento del pubblico con l'artista e con il contesto".
Note
- ^ Nettl, Bruno, Music in Primitive Culture, Cambridge, Harvard 1956, p. 10.
Collegamenti esterni
- What Is a Participatory Practice? by David Goldenberg and Patricia Reed (interview)
- Participatory Arts: The Stranger Brings a Gift by Pia Moriarty (essay)
- Participatory Art: A Paradigm Shift from Objects to Subjects by Suzana Milevska (essay)
- Bryant College Community/Performance Conference (2004)
- Oregon Humanities magazine, Fall/Winter 2008. (Discusses participatory art by Portland, Oregon artists including Harrell Fletcher, Julie Keefe, Sam Gould, Tiffany Lee Brown, M. K. Guth, Gary Wiseman, and M.O.S.T.)
- Art Alienated: An Essay on the Decline of Participatory Art
- Examples: Flickr tags "participatory_art" - (may need Flickr account) community_art