Gergo

varietà di lingua che vengono utilizzata da specifici gruppi di persone
Versione del 6 dic 2006 alle 01:26 di LucaLuca (discussione | contributi) (caratteristiche dei gerghi (vedi Berruto, bibliografia))

Gergo (analogo a slang, in inglese) è un termine usato comunemente per definire una una varietà di lingua che è utilizzata da specifici gruppi di persone e che si è sensibilmente allontanata dalla lingua standard o dal dialetto parlato normalmente in zona.

Generalmente ogni generazione o gruppo sociale sviluppa delle sue varietà di linguaggio, per il semplice fatto che i vari componenti parlano più spesso "tra loro" che "con gli altri", oppure perché essi deliberatamente intendono non farsi capire da chi non fa parte del gruppo. Un esempio di linguaggio tendenzialmente gergale è la lingua dei giovani: il fenomeno è interessante per il fatto che spesso gli anziani non comprendono molte delle parole usate dai giovani (e, al contrario, questi ultimi o non comprendono o considerano "all'antica" molte parole usate dai primi). Questo fenomeno è di portata talmente chiara che non può essere semplicemente spiegato con il graduale mutamento della lingua, ma ha delle ragioni anche e soprattutto sociali.

Un esempio classico di gergo è quello dei Cockney londinesi chiamato en:rhyming slang, in cui alle parole o frasi vengono sostituite altre parole o frasi che fanno rima con esse (ad esempio apples and pears al posto di stairs); nel gergo francese verlan, le parole vengono pronunciate all'inverso, anagrammando singole lettere o sillabe: lo stesso nome di questo gergo transalpino non è altro che l'inverso dell'espressione francese l'invers.

Se i gerghi hanno normalmente breve durata, è altrettanto vero che talvolta alcune parole nate in un gergo possono sopravvivere per poi passare alla lingua standard: è ad esempio il caso del termine cosa nostra, parola che proviene dal gergo della mafia.

Caratteristiche dei gerghi

Le caratteristiche fondamentali di un gergo sono, secondo Berruto:

  • L’uso di una lingua base come può essere il dialetto del posto o la lingua ufficiale: il gergo non ha infatti una sua base indipendente (come invece si riscontra nel caso di un dialetto o dell’idioma di una minoranza linguistica). Senza l’appoggio di questa lingua, il gergo non può svilupparsi.
  • Una notevole differenza rispetto alla lingua originale.
  • La segretezza: il gergo in senso stretto ha infatti come scopo quello di impedire la comprensione da parte di parlanti estranei al gruppo sociale. Questa particolarità si chiama funzione criptica. L’uso di alcune parole speciali da parte di un gruppo di studenti, ad esempio, non ha necessariamente ha lo scopo di rendere segreto un linguaggio e non costituisce un fenomeno gergale in senso stretto.

In ogni caso, l’uso di un gergo o di un semplice linguaggio giovanile contribuisce notevolmente alla formazione di un’identità di gruppo.

La brevità della vita di molte espressioni è inevitabile quando un gruppo sociale ha una lunga vita e vuole mantenere intatta la segretezza delle sue creazioni.

Bibliografia

  • Berruto, G., Sociolinguistica dell'italiano contemporaneo, Roma, Carocci, 2002.
  • Coveri, L., Prospettive per una definizione del linguaggio giovanile in Italia, in Varietätenlinguistik des Italienischen, a c. di G. Holtus ed E. Radtke, Tubinga, Narr, 1983, pp. 134-141.
  • Ferrero, E., Dizionario storico dei gerghi italiani. Dal Quattrocento a oggi, Mondadori, Milano 1991.
  • Forconi, A., La mala lingua. Dizionario dello 'slang' italiano. I termini e le espressioni gergali, popolari, colloquiali, Sugarco, Milano 1988.
  • Massariello G., La lessicografia, Zanichelli,. Bologna 1982.

Curiosità su internet

Dal 2001 sul sito internet de L'espresso è presente la sezione Slangopedia, un vocabolario on-line di espressioni gergali e giovanili della lingua italiana curato da Maria Simonetti ed aggiornato ogni due settimane con le nuove segnalazioni inviate dai lettori alla redazione.