Cicloide
In geometria, la cicloide (dal greco kykloeidés, kýklos 'cerchio' e -oeidés 'forma', cioè che è fatto da un cerchio) è una curva piana appartenente alla categoria delle rullette. Essa è la curva tracciata da un punto fisso su una circonferenza che rotola lungo una retta; in pratica il disegno composto da un punto su una ruota di bicicletta in movimento.

La cicloide fu studiata per la prima volta da Nicola Cusano e ricevette il suo nome nel 1599 da Galileo. Si dedicarono allo studio di questa curva anche (tra i più celebri) Torricelli, Fermat, Cartesio, Huygens, Bernoulli e Isaac Newton.
Proprietà geometriche
- L'evoluta e l'involuta della cicloide sono a loro volta due cicloidi identiche.
- È la curva che risolve il problema della tautocrona ovvero le oscillazioni su di un arco di cicloide sono esattamente isocrone (e non solo approssimativamente come in un pendolo semplice).
- Risolve il problema della brachistocrona ovvero la curva su cui una massa che scivola impiega meno tempo per percorrere il tragitto fra due punti dati è un arco di cicloide.
Relazioni con la circonferenza
le dimensioni di una cicloide sono strettamente legate a quella della circonferenza generatrice:
- L'altezza massima dell'arco è pari al suo diametro
- La lunghezza di un arco di cicloide è 4 volte il diametro[1], ovvero l'altezza 4h
- La base sottostante l'arco è pari alla circonferenza[2], ovvero πh
- L'area compresa fra un arco di cicloide e la base è 3 volte l'area del cerchio
Area
L'area sottostante la cicloide è pari a 3 volte l'area del cerchio generatore; tale equivalenza era già sospettata da Galileo, il quale la riscontrò, non riuscendo a misurare per via teorica l'area, per via fisica, pesando materialmente dei pezzi di metallo ritagliati secondo la sagoma della curva e della circonferenza generatrice[3]. Galileo dedusse, così, per via empirica che il rapporto doveva essere prossimo a 3:1, ma rifiutò la sua prima intuizione forse ritenendo tale rapporto troppo semplice[4], e anzi si convinse persino dell'erroneità della sua prima impressione dopo un serie di errori accidentali in successivi studi e misurazioni.
L'esattezza della relazione tra le due aree fu invece dimostrata, dopo la sua morte, dall'allievo Torricelli e, quasi contemporaneamente da altri matematici, tra cui Roberval. È possibile offrire la facile dimostrazione data da Torricelli attraverso il metodo degli infinitesimi
Forma matematica
In rappresentazione parametrica la cicloide passante per l'origine generata da un cerchio di raggio r è data da:
- .
La cicloide è una funzione continua ed è differenziabile ovunque tranne sulle cuspidi. Dove è differenziabile soddisfa l'equazione differenziale
- .
È anche possibile scrivere l'equazione parametrica della cicloide non ordinaria, descritta da un punto rigidamente collegato al cerchio ma non necessariamente collocato sulla circonferenza. Se il raggio del cerchio è r e la distanza dal centro del punto considerato è d avremo:
- .
Infatti se si ottiene l'equazione della cicloide, che ne costituisce un caso particolare. La cicloide con (punto esterno al cerchio) è detta allungata, mentre quella con (punto interno) è detta accorciata.
L'equazione cartesiana di una cicloide è data da:
Area
L'elemento infinitesimale di area è pari a:
da cui, l'area sotto un solo arco è:
Baricentro
Il baricentro della figura racchiusa tra il primo arco di cicloide e l'asse delle x, ha ascissa pari a . L'ordinata del baricentro può essere calcolata usando la formula:
che possiamo riscrivere nella forma:
L'integrale al denominatore restituisce l'area della figura calcolata al punto precedente. Effettuando i calcoli troviamo
Il baricentro della figura sottesa dal primo arco della cicloide ha quindi baricentro in .
Proprietà
La lunghezza della cicloide è pari a:
quindi la lunghezza del primo arco è
La curvatura è:
Cicloide VS Trocoide
Quando la circonferenza mobile rotola su di una retta si parla sempre di cicloide (ordinaria, allungata o accorciata a seconda che il punto solidale alla circonferenza mobile disti dal centro di detta circonferenza una distanza pari, maggiore o minore del raggio). La cicloide ordinaria ha delle cuspidi, quella allungata ha delle asole, quella accorciata si presenta come una curva ondulata.
Le trocoidi rappresentano una generalizzazione delle epi- e delle ipocicloidi ottenute facendo rotolare una circonferenza mobile all'esterno o all'interno di una circonferenza fissa.
Note
- ^ Questa proprietà fu dimostrata da Christopher Wren nel 1658, consecutivamente ad una sfida lanciata dal Pascal agli altri matematici dell'epoca
- ^ Questa semplice e forse banale proprietà fu la prima formalizzata da padre Mersenne
- ^ Premessa di La cicloide, la bella Elena della matematica
- ^ Benché allora non fosse ancora nota la trascendenza del π, erano già largamente note le difficoltà circa la sua approssimazione e anche quelle riguardanti la quadratura del cerchio; non devono quindi stupire le perplessità del matematico pisano posto dinanzi a un numero così "tondo"
Voci correlate
Collegamenti esterni
(EN) la cicloide su MathWorld Cicloidi, epicicloidi, ipocicloidi, trocoidi