Thor (HSK 4)
La Thor era un incrociatore ausiliario della Kriegsmarine che trovò impiego come nave corsara durante la seconda guerra mondiale. Conosicuta anche come HSK 4 (Hilfskreuzer 4 - incrociatore ausiliario 4), o Schiff10 prese il nome dal dio del tuono e del fulmine norreno e che operò durante la prima parte della seconda guerra mondiale, combattendo in 2 lunghe missioni negli oceani di tutto il mondo.
Thor | |
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Fu una delle più piccole navi corsare tedesche, ma con una struttura moderna, in particolare era dotata di un apparato motore capace di rapide variazioni di velocità. Venne impostata nel 1938 come Santa Cruz nei cantieri Deutsche Werft, per operare come nave da trasporto civile, ma ben presto venne requisita dalla marina tedesca grazie alla sua moderna costruzione e al tipo di motore, ragionevolmente potente e economico. Rappresentava quindi la prima generazione di navi corsare tedesche della seconda guerra mondiale.
L'armamento venne realizzato, come al solito, con una grande flessibilità e varietà della dotazione. Questa era una caratteristica tipica delle navi corsare, al contrario degli incrociatori ausiliari britannici (AMC). La struttura della nave consentiva di installare solo 6 cannoni del calibro principale, in impianti singoli, scudati, ben mascherati i vari punti a prua e poppa. La dotazione comprendeva molte armi contraerei, tra cui la strana arma da 60mm, 1 idrovolante da ricognizione di ottimo livello, l'Arado Ar 96, e se un avversario si fosse fatto troppo vicino, erano disponibili anche 2 tubi lanciasiluri binati da 533mm. Non mancava infine una dotazione di 90 mine, per causare ulteriori danni e problemi al traffico navale.
Impiego: la prima uscita im mare
La Thor prese il mare nel giugno 1940, e operando nel sud Atlantico, alla larga dalle zone più sorvegliate affondò ben sei navi tra il 1 e il 17 luglio. Il suo aspetto da nave normale, con un unico grande fumaiolo, quasi più grande della plancia immediatamente precedente, e con 2 alberi per operazioni di carico e sorveglianza, non destava molte preoccupazioni, ma essa, come si sarebbe visto bene in seguito, tenne bene il nome del possente dio del tuono vichingo che portava.
Il Thor tiene fede al suo nome
Il 28 luglio la Thor aveva a bordo oltre 200 prigionieri, quando incontrò al largo di Rio de Janeiro una grande nave civile. Ma ben presto l'equipaggio tedesco notò che essa si muoveva con troppa decisione e questo diede il sospetto che fosse un incrociatore ausiliario (un mercantile armato): si trattava infatti dell'Alcantara, che era a caccia del Thor, che riuscì a trovare in quel pomeriggio d'estate. Il confronto a fuoco ebbe un esito drammatico: entrambe le navi vennero pesantemente colpite, ma i danni erano più gravi a bordo della nave inglese che restò immobilizzata, mentre la corsara tedesca non le diede il colpo di grazia ma ruppe il contatto e si dileguò.
Dopo circa un mese, vennero ottenuti altri 2 risultati utili: la Thor affondò una grande baleniera e un imponente trasporto frigorifero, entrambi al largo del Brasile.
Il 5 dicembre 1940 il corsaro tedesco venne sorpreso da un altro incrociatore ausiliario, il Carnavon Castle, ma a quest'ultimo incassò ben 20 colpi in rapida successione senza alcuna contropartita e dovette disimpegnarsi, gravemente danneggiato.
Nel marzo 1941 il Thor colse altri 2 successi nell'Atlantico centrale, affondò infatti la Britannia e la Trolleholm ma fu il 4 aprile che si verificò l'ultimo scontro con una omologa nave inglese, la Voltaire.
A quanto pare, i cannonieri di bordo non facevano che migliorare con il tempo, perché stavolta la nave inglese non solo venne sconfitta ma, devastata dai colpi di maglio dei cannoni tedeschi da 149mm, affondò in fiamme. Assieme al Rawalpindi e al Jervis Bay la Voltaire condivise il dubbio onore, tra gli incrociatori ausiliari, di affondare per mano di altre unità di superficie (10 ulteriori incrociatori ausiliari affondarono a causa dei siluri di sommergibili).
Quello stesso mese la Thor ritornò in patria, dopo ben 329 giorni di mare in cui affondò 12 navi per ben 96.000 tonnellate circa.
La seconda e ultima missione
Ma quella non fu la fine della sua attività, perché dopo un periodo di lavori riprese il mare. Aveva imparato a fare buon uso dell'idrovolante di bordo, e ben presto affondò nell'Atlantico 5 navi britanniche. Facendo rotta per il Giappone, all'epoca neutrale, la Thor ne distrusse altre 5 nell'oceano Indiano.
Infine giunse a Yokohama il 10 ottobre, per un totale di 329 giorni di mare e 56.037 tonnellate di naviglio affondato. Non pare che stavolta si ebbero scontri con gli incrociatori ausiliari britannici.
La nave corsara di maggiore successo della Kriegsmarine (l'Atlantis affondo o catturò più navi, ben 22 navi, ma il tonnellaggio fu leggermente inferiore, 145.968 tonnellate) andò perduta in modo anomalo. Infatti era ormeggiata a fianco della nave ausiliaria Uckemark (più nota con il primo nome di Altmark) per un periodo di lavori, che poi l'avrebbero dovuta mettere nelle condizioni di rientrare in patria, quando venne invece investita da una tremenda esplosione a bordo di questa. Il corsaro tedesco andò a fondo poco tempo dopo.
Il Thor, forse anche a causa di questa fine sfortunata e lontana dalla patria, è rimasto offuscato nella fama da altre navi corsare tedesche, venute dopo, ma si è dimostrata la più coriacea e fruttuosa nave corsara della storia moderna, con almeno 2 record imbattuti: vincitore di ben 3 duelli contro navi similari britanniche, e nave corsara con il maggior quantitativo di tonnellate affondate durante la seconda guerra mondiale.
Lista di navi vittime del Thor
Template:Col-begin Template:Col-2 Prima campagna
- Kertosono : cargo olandese
- Delambre : cargo britannico
- Bruges : cargo belga
- Gracefield : cargo britannico
- Wendover : cargo britannico
- Tela : cargo belga
- Alcantara : nave ausiliaria britannica
- Kosmos : petyroliera norvegese
- Natia : nave frigorifera britannica
- Carnarvon Castle : nave ausiliaria britannica
- Britannia : nave trasporto passeggeri britannica
- Trolleholm : cargo svedese
- Voltaire : nave ausiliaria cap-verdien
Template:Col-2 Seconda campagna
- Pagasitikos : cargo greco
- Wellpark : cargo britannico
- Willesden : cargo britannico
- Aust : cargo norvegese
- Kirkpool : cargo britannico
- Nankin : nave trasporto passeggeri australiano
- Olivia : petroliera olandese
- Herborg : petroliera norvegese
- Madrono : petroliera norvegese
- Indus : nave frigorifera britannica
Bibliografia
- Gabriele Zaffiri, Le navi corsare del Terzo Reich, Patti (Me), Nicola Calabria Editore, ISBN 978-8888-010458-106