Gilbert Romme
Charles Gilbert Romme (Riom, 26 marzo 1750 – Parigi, 17 giugno 1795) è stato un politico e matematico francese che sviluppò il calendario repubblicano francese.

Biografia
Dopo aver compiuto gli studi in medicina e matematica, trascorse cinque anni a Parigi da dove si recò in Russia per diventare il tutore di Paolo Stroganoff.[1] Tornato a Parigi nel 1788 entrò nella vita politica partecipando agli eventi della Rivoluzione francese. Nel gennaio 1790 Romme fondò a Parigi, insieme a Théroigne de Méricourt, di cui frequentava il salotto, il "Club degli amici della legge" [2] che gli diede una certa popolarità che gli permise di essere eletto alla Assemblea Legislativa (1791), dove inizialmente condivise il programma politico moderato dei Girondini per poi schierarsi, dopo la sua elezione il 6 settembre 1792 alla Convenzione Nazionale per il dipartimento del Puy-de-Dome, con i radicali Montagnardi [3] [4] votando con loro nel gennaio 1793 per la condanna a morte del re Luigi XVI.
Durante la sua permanenza nella Convenzione Nazionale, dal 21 novembre al 6 dicembre 1793, Romme partecipò al Comité de l'instruction publique (Comitato per la Pubblica Istruzione), dove fu presidente di una commissione scientifica alla quale parteciparono Joseph-Louis Lagrange, Gaspard Monge, Joseph Jerôme de Lalande, Pierre Simon Laplace ed altri per la progettazione e lo sviluppo del nuovo calendario repubblicano che fu approvato il 5 ottobre 1793. [5]
L'estremizzazione della repressione giacobina durante il Terrore [6], segnata dall'approvazione della maggioranza dei membri del Comitato di salute pubblica della Legge del 22 Pratile anno II (10 giugno 1794), (Loi de Prairial - Legge del Pratile) che sanciva la privazione per gli accusati del diritto di difesa e di ricorso in appello nel Tribunale rivoluzionario, fu all'origine del colpo di stato del 9 termidoro dell'anno II (27 Luglio 1794), che portò alla caduta di Robespierre e al ritorno dei Girondini.
Quando i sanculotti, che chiedevano pane e il ripristino della costituzione giacobina, occuparono con la forza la Convenzione il mese di Pratile dell'anno III (20 maggio 1795), Romme si schierò a favore delle loro richieste e per questo fu arrestato assieme ad altri deputati Montagnardi.[7] In attesa che si tenesse il loro processo, gli imputati decisero di suicidarsi nel caso fossero stati condannati a morte.
Il 29 Pratile dell'anno III (17 giugno 1795) Romme e altri cinque montagnardi furono condannati alla ghigliottina. Con un coltello nascosto da Jean-Marie Goujon , Romme si pugnalò ripetutamente e morì esclamando: «Io muoio per la repubblica».[8]
Note
- ^ B. Croce, La Critica, Vol.34, p.445
- ^ Cfr. Alessandro Galante Garrone, Gilbert Romme, ed. G. Einaudi, 1959 p.262 e sgg.
- ^ Lo storico Marc Vissac nel suo libro Romme Le Montagnard(Editore: Kessinger Publishing 2010)(1833), lo descrisse come basso di statura, goffo e impacciato con un colorito malato e come un oratore noioso, ma anche come piacevole e istruttivo nella conversazione.
- ^ A. Galante Garrone, Op.cit. p.16
- ^ A. Galante Garrone, Op.cit. p.405
- ^ Del periodo del Terrore, rimase vittima anche Fabre d'Églantine, il letterato ideatore dei nomi dei mesi e dei giorni del nuovo calendario che sopravvisse sino all'inizio del 1806 quando venne soppresso da Napoleone, che ripristinò il Calendario Gregoriano. Il calendario rivoluzionario tornò temporaneamente ad essere adottato durante la Comune di Parigi per datare i decreti emanati a partire dal 5 maggio/15 Florile .
- ^ Storia moderna, Donzelli Editore, 1998 p.573
- ^ Mara De Paulis, Gilbert: nascita e morte di un rivoluzionario, ed. Shakespeare Florentina, 1993, p.246
Bibliografia
- Alessandro Galante Garrone, Gilbert Romme, ed. G. Einaudi, 1959
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