Achille Occhetto
Template:Membro delle istituzioni italiane Template:Membro delle istituzioni italiane Achille Occhetto (Torino, 3 marzo 1936) è un politico italiano. È stato l'ultimo segretario del Partito Comunista Italiano (dal 1988) e il primo segretario del Partito Democratico della Sinistra (fino al 1994); è stato co-fondatore e vicepresidente del Partito del Socialismo Europeo nel 1990, deputato e presidente della Commissione Affari esteri della Camera (dal 1996 al 2001); membro del Consiglio d'Europa dal 2002 al 2006.
Achille Occhetto | |
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Segretario generale del Partito Comunista Italiano | |
Durata mandato | 21 giugno 1988 – 3 febbraio 1991 |
Predecessore | Alessandro Natta |
Successore | nessuno; il PCI si scioglie e viene creato il PDS |
Segretario nazionale del Partito Democratico della Sinistra | |
Durata mandato | 8 febbraio 1991 – 13 giugno 1994 |
Predecessore | carica non istituita |
Successore | Massimo D'Alema |
Dati generali | |
Partito politico | Sinistra Ecologia Libertà (dal 2009) Precedenti: PCI (fino al 1991) PDS (1991-1998) DS (1998-2007) SD (2007-2009) |
Titolo di studio | Diploma di liceo classico |
Professione | Pubblicista, politico |
Biografia
All'anagrafe il padre avrebbe voluto chiamarlo Akel, in onore di uno scopritore danese del Mare Glaciale Artico, ma la burocrazia di regime vigente nell'Italia degli anni trenta del Novecento impose un più italiano "Achille". Ha conseguito la maturità classica nel 1953.
Iscritto alla FGCI (Federazione Giovanile Comunista Italiana) nel 1953, dà vita al Circolo Universitario Antonio Banfi, al quale nel 1956 farà approvare un documento di protesta per l’intervento sovietico in Ungheria. Nei primi anni sessanta, nei quali a Milano è eletto Segretario provinciale della FGCI e ricopre incarichi di responsabilità nell’UGI (Unione Goliardica Italiana) celebra il suo primo matrimonio con la giovane architetta Nina Ravelli.
Nel 1961 si trasferisce a Roma dove, prima di diventare Segretario Generale della FGCI, assume la direzione nazionale degli universitari comunisti e diventa Direttore del settimanale Nuova generazione. Conduce attraverso questo strumento le prime battaglie per il distacco dalla politica di Mosca, per la riabilitazione di Trotzky, Bucharin, Rosa Luxemburg e per la democratizzazione dei paesi socialisti.
In seguito al deludente XXI congresso del PCUS fa uscire un numero speciale di Nuova generazione, fortemente critico nei confronti dell’URSS per non avere dato seguito alle aspettative di rinnovamento annunciate nel XX congresso, con la clamorosa denuncia dei delitti di Stalin da parte di Kruscev. Fu quella l’occasione del suo primo rilevante incontro con la grande politica e con una forte personalità come Palmiro Togliatti. Infatti, avendogli inviato il numero speciale di Nuova generazione, Occhetto aveva chiesto al Segretario del PCI un incontro per riceverne un giudizio; con sua grande sorpresa si trovò per la prima volta a distanza ravvicinata davanti a un Togliatti paterno e quasi cospirativo che con fare di intesa gli disse che quella pubblicazione era buona, aggiungendo: ”Diffondetela, ma diffondetela soprattutto nel partito e non solo tra i giovani.” Questo incontro gli fece capire che la politica non era solo militanza, ma anche senso delle opportunità e che Togliatti aveva piacere che si facessero sapere e si dicessero cose che lui, con la sua responsabilità, non poteva ancora dire.
Fu segretario della FGCI dal 1963 al 1966, ed in seguito ebbe l'incarico di segretario regionale del PCI in Sicilia, venendo eletto consigliere comunale di Palermo nel 1971. In questo periodo si distinse nella sua lotta contro la mafia. In Sicilia ebbe anche due figli con Elisa Kadigia Bove, Massimiliano e Malcolm.
Nell’estate del 1964 pronuncia a Piazza San Giovanni, davanti a più di un milione di persone, una delle orazioni funebri al funerale di Togliatti, prendendo la parola subito prima dell’eroina della guerra civile spagnola Dolores Ibarruri.
Nel 1965 viene inviato da Luigi Longo, assieme a Giancarlo Pajetta, ad una una missione attraverso tutti i paesi del blocco sovietico per valutare le varie posizioni sulla guerra del Vietnam.
A Pechino incontra Mao Ze Dong e Deng Xiao Ping. In quella occasione la delegazione italiana rompe con i cinesi sulla questione della “coesistenza pacifica”. Il viaggio culmina con gli incontri ad Hanoi con Ho Chi Minh e Giap. Nel corso di un seminario con i massimi dirigenti vietnamiti e alla presenza dello stesso Ho Chi Minh Occhetto tiene una relazione sul tema: “Coesistenza pacifica e movimento di liberazione dei popoli”. Il viaggio termina con la consegna, nottetempo, di una bandiera dei partigiani italiani ai combattenti vietnamiti che si trovano al fronte. Di ritorno in Italia, Occhetto lancia una campagna di manifestazioni che dalla FGCI si stenderà all’insieme del movimento studentesco e che animerà quella che verrà chiamata “la generazione del Vietnam”.
Dal 1966 al 1969 è responsabile della Sezione centrale di Stampa e propaganda, e fa parte del ristretto Ufficio di segreteria, dal quale appoggia attivamente, assieme a Luigi Longo, il movimento del Sessantotto.
Eletto Coordinatore nazionale del PCI nel 1986, due anni dopo ne divenne Segretario Generale subentrando ad Alessandro Natta. Durante la sua segreteria il partito assistette al crollo del muro di Berlino e alla dissoluzione dell'Unione Sovietica, e diede vita al Governo ombra del PCI. Considerata finita l'esperienza del comunismo, egli decise di sciogliere il partito per fondare un nuovo movimento all'interno della sinistra italiana di posizioni più verso la socialdemocrazia, chiamandolo Partito Democratico della Sinistra (dopo aver a lungo meditato di chiamarlo Comunità e Libertà[1]).
La svolta dal PCI al PDS, detta "della Bolognina", non fu accettata da circa un terzo dei militanti comunisti che diedero vita al Partito della Rifondazione Comunista.
Alle elezioni politiche del 1994 venne indicato come leader della coalizione di sinistra, denominata Alleanza dei Progressisti, che si contrappose al raggruppamento centrista dell'ex Democrazia Cristiana (il Patto per l'Italia) e al nascente centro-destra (Polo delle Libertà) di Silvio Berlusconi. Il risultato elettorale deludente e la vittoria del centro-destra lo spinsero a lasciare la segreteria del partito.
Negli anni successivi Occhetto ha continuato a occuparsi di politica, seppur senza ricoprire ruoli dirigenziali all'interno del PDS prima e dei Democratici di Sinistra dopo.
Si è definitivamente allontanato dal partito nel 2004, quando decide di aderire ad un progetto unitario con Antonio Di Pietro, dando vita alla lista Di Pietro-Occhetto che si presenta alle elezioni europee del 2004 e raccoglie il 2,1% dei consensi. Anche in questo caso il risultato non è incoraggiante, in quanto il solo movimento di Di Pietro, l'Italia dei Valori, precedentemente aveva raggiunto risultati maggiori.
Occhetto, candidato in tutte le circoscrizioni, sebbene eletto deputato europeo, lascia l'incarico in favore di Giulietto Chiesa. Il 9 luglio la «separazione consensuale»: Di Pietro riprende in mano l'IdV, mentre Occhetto costituisce il 6 novembre l'associazione Il Cantiere per il bene comune, di cui lo stesso Chiesa fa parte, insieme a personaggi come Antonello Falomi, Diego Novelli, Paolo Sylos Labini ed Elio Veltri. Il suo dichiarato obiettivo è quello di condurre alla nascita di un nuovo soggetto politico di sinistra, europeo e socialista, alludendo anche ad una "Rifondazione della Sinistra" che comprenda gli attuali partiti che si riconoscono in quell'area, come i DS, i Verdi, lo SDI e Rifondazione.
A maggio del 2006, quando Di Pietro viene nominato ministro e abbandona l'incarico di europarlamentare; Occhetto gli subentra al Parlamento europeo, aderendo al gruppo del Partito del Socialismo Europeo (da indipendente) e venendo coinvolto nella Commissione giuridica e nella Commissione per gli affari esteri. Inizia una querelle con Beniamino Donnici, che afferma di essere lui il primo dei non eletti e rivendica il posto di europarlamentare, in quanto Occhetto vi avrebbe rinunciato (in favore di Chiesa) in maniera definitiva e per l'intera legislatura. Il 3 maggio la Commissione giuridica presieduta da Giuseppe Gargani ritiene che l'unico organo a stabilire la legittimità dei suoi membri sia lo stesso Parlamento europeo; così il 24 maggio viene posta ai voti la relazione Gargani che ritiene che il seggio vada assegnato ad Occhetto: essa ottiene 406 voti favorevoli e 125 contrari. Donnici deve, dunque, lasciare il seggio. Di Pietro interviene in difesa di Donnici, chiedendo al Consiglio dei ministri di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea, in quanto si tratterebbe di «un affare di Stato che rischia di calpestare le basi costituzionali della sovranità nazionale rispetto a quella europea». La vicenda si chiude definitivamente il 14 novembre 2007, quando il Tribunale di primo grado della Corte europea del Lussemburgo sospende l'esecuzione della precedente decisione del Parlamento europeo e accoglie il ricorso del subentrante. Occhetto, dunque, dopo 18 mesi, è costretto a lasciare il seggio di deputato europeo. A sua volta presenterà, poi, ricorso presso il Tribunale di ultima istanza della Corte di giustizia delle Comunità europee, che, il 13 gennaio 2009, ne respingerà l'impugnazione, confermando così la decisione di primo grado.
Il 14 dicembre 2007 ha aderito al movimento Sinistra Democratica di Fabio Mussi e a dicembre del 2009 al progetto costituente di Sinistra Ecologia Libertà.
Opere
- Scuola e democrazia di massa, con Gerardo Chiaromonte, Editori Riuniti, Roma 1977.
- Dialogo sul movimento. I comunisti e l'università dopo i fatti del marzo '77, con altri, De Donato, Bari 1978.
- A dieci anni dal '68, Editori Riuniti, Roma 1978.
- Scuola e insegnanti in Italia, con Marisa Rodano, Editori Riuniti, Roma 1979.
- Un indimenticabile '89, CDE, Milano 1990.
- Il sentimento e la ragione, Rizzoli, Milano 1994.
- Silenzio, parla Achille. Il meglio dell'Occhetto-pensiero, A. Mondadori, Milano 1994.
- Governare il mondo, Editori riuniti, Roma 1998.
- Secondo me, Piemme, Casale Monferrato 2000.
- Potere e antipotere, Fazi, Roma 2006.
Note
- ^ Notizia riportata da Pier Luigi Bersani in Sandro Magister, Da Giussani a Bersani, L'espresso n.33 del 18-25 agosto 2006.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Biografia ufficiale
- Sito ufficiale
- Scheda personale al Parlamento europeo
- Achille Occhetto, su Openpolis, Associazione Openpolis.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64052491 · ISNI (EN) 0000 0000 6156 7650 · SBN CFIV111037 · LCCN (EN) n78029588 · GND (DE) 118915517 · BNE (ES) XX1051207 (data) · BNF (FR) cb121947471 (data) · J9U (EN, HE) 987007429943805171 · NSK (HR) 000103518 · CONOR.SI (SL) 12172643 |
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