Ellenotamo
Template:Avvisounicode Gli ellenotami (in lingua greca: Template:Polytonic) erano nell'antica Grecia i magistrati che amministravano il tesoro confederale della Lega delio-attica.
Storia
Gli ellenotami erano dieci magistrati (uno per ogni tribù) scelti forse per elezione dagli ateniesi con l'incarico di ricevere i contributi degli stati alleati; erano quindi i principali magistrati finanziari ateniesi della Lega delio-attica. Storicamente il primo cenno agli ellenotami risale all'anno 477 a.C., quando Atene, in conseguenza della condotta del generale spartano Pausania, aveva ottenuto il comando della Lega delio-attica. Il tributo pagato dai diversi stati, che era stato fissato in origine a 460 talenti[1], veniva inizialmente depositato a Delo, il luogo di incontro per le discussioni di tutti gli interessi comuni. Senza dubbio gli ellenotami questo danaro non sololo ricevevano, ma lo custodivano. La carica di ellenotamo era chiamata da Senofonte "Ellenomieia" (Template:Polytonic)[2],[3],[4],[5].
La magistratura venne mantenuta anche dopo che la tesoreria, su proposta dei Samii, fu trasferita da Delo ad Atene nel 454-453 a.C.[6],[7]. Dal 453 a.C. gli alleati della Lega delio-attica versarono le offerte votive alla tesoreria del tempio di Atena a Delo, e i contributi deliberati dall'assemblea della Lega, di solito per gli strateghi in guerra, ma per opere pubbliche, per es., per costruire gli edifici sull'Acropoli). Attorno al 411 a.C., a un collegio di venti Ellenotami fu dato autorità sulla tesoreria statale di Atene, così come su quella della lega delio-attica.
La magistratura degli ellenotami fu abolita dopo la conquista di Atene da parte dei Lacedemoni nel 404 a.C. L'ufficio degli ellenotami non fu ripristinato dopo la restaurazione della democrazia; per questo motivo gli antiche storici ci hanno dato solo scarse informazioni riguardo alle funzioni e ai compiti degli ellenotami. Lo studioso dell'antichità Philipp August Böckh, dall'esame delle epigrafi ha dedotto che gli ellenotami probabilmente erano dieci in numero, estratti a sorte fra i membri dalla classe dei Pentacosiomedimni, come i tamiai (i "tesorieri degli altri dei"); Böckh inoltre ha concluso che gli ellenotami prendevano possesso del loro ufficio nel mese di Ecatombeone, ossia all'inizio dell'anno attico, nella prima pritania dopo le Panatenee[8]. Riguardo ai loro compiti, Böckh suppone che gli ellenotami rimasero tesorieri dei tributi pagati dagli alleati, e che avessero anche facoltà di spesa su questi fondi. Nei primi tempi avrebbero utilizzato i fondi per pagare le spese di guerra della coalizione delio-attica, secondo lo scopo originario che aveva portato a istituire il fondo; ma poiché gli ateniesi, col tempo, cominciarono a considerare quei fondi di loro esclusiva proprietà, gli ellenotami dovettero secondare questa pretesa utilizzandoli per il Teorico e per sppese militari non pertinenti la coalizione, alimentando risentimenti nei loro confronti da parte degli alleati[9].
Note
- ^ Nel V secolo a.C. nell'antica Grecia il talento era la quantità di argento necessaria per pagare l'equipaggio di una trireme per un mese. Un talento attico corrispondeva a 26,2 kg di argento
- ^ Senofonte, De Vectig. V, 5 [1]
- ^ Tucidide, I.95
- ^ Plutarco, Vita di Aristide 24-25
- ^ Andocide, De Pace p. 107
- ^ Plutarco, Vita di Aristide 24-25
- ^ Diodoro Siculo, xii. 38
- ^ Philipp August Böckh, Die Staatshaushaltung der Athener (L'economia pubblica degli Ateniesi), Berlin, 1851, II ed., p. 176 (riproduzione fotostatica: Gottingen : Duehrkohp & Radicke, 2001 ISBN 978-3-89744-023-4)
- ^ Philipp August Böckh, Corpus Inscriptionum Graecarum. Berlin 1828–1877, N. 147.