Midichloria è un genere di microrganismi gram-negativi non sporigeni con forma bacillare; le loro dimensioni si aggirano intorno ai 0,45 µm di diametro e 1,2 µm di lunghezza. Questi batteri, descritti per la prima volta nel 2004[1] con il nome temporaneo di IricES1, sono simbionti della zecca dura Ixodes ricinus; nello specifico colonizzano le cellule dell'ovario delle femmine di questa specie. I meccanismi di interazione fra ospite e simbionte sono tuttora poco chiari, ma la presenza di Midichloria nella quasi totalità delle femmine della zecca ospite[2] sembra suggerire un'associazione di tipo mutualistico.

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Midichloria
Immagine di Midichloria mancante
Classificazione scientifica
DominioProkaryota
RegnoBacteria
PhylumProteobacteria
ClasseAlpha Proteobacteria
OrdineRickettsiales
GenereMidichloria

Specie

Ad oggi, solo una specie di Midichloria è stata descritta: Midichloria mitochondrii. Ulteriori studi sembrano però presupporre la presenza di altri batteri con caratteristiche simili[3] in altre specie di zecca ed altri artropodi ematofagi. Questi batteri colonizzano i mitocondri della zecca e vi proliferano in simbiosi.

Origine del nome

Il nome del genere Midichloria deriva dal nome di una forma di vita simbiontica microscopica presente nell'universo di Guerre Stellari, i midi-chlorian; questi microrganismi immaginari vivono all'interno delle cellule di ogni essere vivente, fungendo da canale di collegamento con la Forza.

Genoma

Il genoma di Midichloria mitochondrii, di circa 1,2 Mb di lunghezza, è stato sequenziato nel 2011 nell'ambito di un progetto di ricerca in collaborazione tra ricercatori dell'Università degli Studi di Milano (facoltà di Medicina Veterinaria, Scienze Agrarie e Alimentari e Scienze e Tecnologie), dell'Università di Sydney, dell'Università di Valencia, dell'Università di Pavia e dell'Università di Milano-Bicocca. Per molte caratteristiche, il genoma di Midichloria rassomiglia a genomi di altri batteri dell'ordine delle Rickettsiales, con sole due grandi eccezioni: la presenza di un set di geni per la sintesi del flagello e la presenza di una citocromo ossidasi.

"Antenati" dei mitocondri?

  Lo stesso argomento in dettaglio: Mitocondrio.

Riguardo alla questione dell'origine della cellula eucariotica, a lungo discussa e tuttora ancora non del tutto chiara, un piccolo passo avanti è stato compiuto nel 2011[4] con il completamento del sequenziamento del genoma di Midichloria mitochondrii: questo batterio sembra infatti essere un parente stretto dei mitocondri ma allo stesso tempo conserva caratteristiche ancestrali che possedevano presumibilmente i proto-mitocondri, gli antenati a "vita libera" dei mitocondri: un flagello che conferiva mobilità alla cellula e la capacità di sopravvivenza in condizioni di bassa concentrazione di ossigeno (microaerofilia). La simbiosi di milioni di anni avrebbe portato questi progenitori a perdere queste due caratteristiche, entrambe non strettamente necessarie alle nuove condizioni ambientali dovute alla vita all'interno di una cellula. Inoltre, prima si riteneva che i proto-mitocondri fossero batteri aerobi, il che generava il problema del loro possibile incontro con le cellule primordiali, strettamente anaerobie: la scoperta della capacità di questi batteri di poter sopravvivere anche in semi-assenza di ossigeno offre una soluzione a questo problema spinoso.

Note

Bibliografia

microbiologia