Eric Hobsbawm

storico e scrittore britannico
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Eric John Ernest Hobsbawm (Alessandria d'Egitto, 9 giugno 1917Londra, 1º ottobre 2012) è stato uno storico e scrittore britannico. Nato in una famiglia ebraica di origini austriache, studioso di formazione marxista, Hobsbawm ha dedicato molte delle proprie ricerche alla classe operaia inglese e al proletariato internazionale. Da sempre alieno a posizioni dogmatiche, è stato il creatore di alcune definizioni storiche diventate punto di riferimento per la storiografia, come Il Secolo breve e il Lungo XIX secolo, entrambi teorizzati in suoi scritti. Alla sua teorizzazione si deve anche l'enucleazione concettuale che ha dato origine a «uno dei più famosi e influenti archetipi storici, il bandito sociale»[1]. A un suo lavoro, in collaborazione con Terence Ranger, si deve la formulazione di un altro paradigma storico, l'invenzione della tradizione.

Eric John Ernest Hobsbawm

Biografia

Hobsbawm - per un errore dell'anagrafe il cognome fu alterato - è nato nel 1917 ad Alessandria d'Egitto da Leopold Percy Obstbaum e Nelly Grün, entrambi ebrei. Sebbene sia cresciuto a Vienna e Berlino, i genitori utilizzarono con lui e con la sorella Nancy sempre la lingua inglese. All'età di soli dodici anni rimase orfano del padre, scomparso nel 1929, e poi della madre, morta due anni più tardi. Nel 1933 lui, la sorella e i nuovi genitori adottivi, ovvero la zia materna Gretl e lo zio paterno Sidney, si trasferirono definitivamente a Londra. Hobsbawm proseguì i propri studi universitari presso il King's College di Cambridge, dove fu ammesso nell'esclusivo circolo intellettuale degli "Apostoli" e dove conseguì il dottorato discutendo una tesi sulla Fabian Society. Durante la seconda guerra mondiale, prestò servizio nel genio militare britannico e nei Corpi Reali di Educazione Militare. Nel 1947 ottenne l'incarico di svolgere una lecturship in storia presso il Birkbeck College di Londra.

Hobsbawm si sposò due volte: prima con Muriel Seaman fino al 1951, e poi con Marlene Schwarz, dalla quale ebbe i due figli Julia e Joshua. Ha insegnato dal 1959 al Birkbeck College dell'Università di Londra e negli anni sessanta fu professore con incarichi limitati a Stanford. Nel 1970 fu nominato professore ordinario; nel 1978 entrò a far parte della British Academy ed esercitò la sua professione fino al 1982, seppur con alcune nomine provvisorie, tra cui quella alla New School for Social Research (Nuova Scuola per la Ricerca Sociale) di Manhattan.

Nel 2003 gli è stato assegnato il Premio Balzan per la storia europea dal 1900, con la seguente motivazione: «Per la sua brillante analisi della dolorosa storia dell'Europa del ventesimo secolo e per la sua capacità di coniugare la profondità delle ricerche storiche con un grande talento letterario»[2].

È stato presidente del Birkbeck College dell'Università di Londra, nonché professore emerito in scienze politiche alla New School for Social Research di Manhattan.

Hobsbawm aveva dimestichezza con varie lingue: parlava correttamente l'inglese, il tedesco, lo spagnolo, l'italiano e il francese; riusciva a leggere l'olandese, il catalano e il portoghese.

È morto a Londra il 1º ottobre 2012, all'età di 95 anni.[3]

Opere

  Lo stesso argomento in dettaglio: Il Secolo breve e Lungo XIX secolo.

Nel 1994 Hobsbawm ha pubblicato quello che è da molti considerato il suo saggio storico più importante: Il Secolo breve. Altra opera molto importante è L'Età degli imperi. 1875-1914.
Ecco l'elenco delle edizioni italiane delle opere di Hobsbawm:

  • Le rivoluzioni borghesi. 1789-1848, Milano, Il Saggiatore, 1963.
  • I ribelli. Forme primitive di rivolta sociale, Torino, Einaudi, 1965.
  • I banditi. Il banditismo sociale nell'età moderna, Torino, Einaudi, 1969.
  • Critica dell'anarchismo, con altri, Milano, A. Mondadori, 1970.
  • Studi di storia del movimento operaio, Torino, Einaudi, 1971.
  • Storia economica dell'Inghilterra, III, La rivoluzione industriale e l'Impero. Dal 1750 ai giorni nostri, Torino, Einaudi, 1972.
  • Rivoluzione industriale e rivolta nelle campagne, Roma, Editori Riuniti, 1973.
  • I rivoluzionari, Torino, Einaudi, 1975.
  • Il trionfo della borghesia. 1848-1875, Roma-Bari, Laterza, 1976.
  • Intervista sul PCI, Roma-Bari, Laterza, 1976 (colloquio con Giorgio Napolitano)
  • Storia sociale del jazz, Roma, Editori Riuniti, 1982.
  • L'invenzione della tradizione, a cura di e con Terence Ranger, Torino, Einaudi, 1983.
  • Lavoro, cultura e mentalità nella società industriale, Roma-Bari, Laterza, 1986. ISBN 88-420-2677-8
  • L'Età degli imperi. 1875-1914, Roma-Bari, Laterza, 1987. ISBN 88-420-2948-3
  • Echi della Marsigliese. Due secoli giudicano la rivoluzione francese, Milano, Rizzoli, 1991. ISBN 88-17-84079-3
  • Nazioni e nazionalismo dal 1780. Programma, mito, realtà, Torino, Einaudi, 1991. ISBN 88-06-13198-2
  • Il secolo breve, Milano, Rizzoli, 1995. ISBN 88-17-33393-X
  • Storia d'Europa, V, L'età contemporanea. Secoli XIX-XX, a cura di e con Paul Bairoch, Torino, Einaudi, 1996. ISBN 88-06-13440-X
  • De historia, Milano, Rizzoli, 1997. ISBN 88-17-84529-9
  • L'età degli estremi. Discutendo con Hobsbawm del secolo breve, Roma, Carocci, 1998. ISBN 88-430-1195-2
  • Intervista sul nuovo secolo, Roma-Bari, Laterza, 1999. ISBN 88-420-5898-X
  • Gente non comune, Milano, Rizzoli, 2000. ISBN 88-17-86336-X
  • Gente che lavora, Milano, Rizzoli, 2001. ISBN 88-17-86891-4
  • Anni interessanti. Autobiografia di uno storico, Milano, Rizzoli, 2002. ISBN 88-17-87032-3
  • L'uguaglianza sconfitta. Scritti e interviste, Roma, Datanews, 2006. ISBN 88-7981-308-0
  • Imperialismi, Milano, Rizzoli, 2007. ISBN 9788817015998
  • La fine dello Stato, Milano, Rizzoli, 2007. ISBN 9788817019521
  • Come cambiare il mondo. Perché riscoprire l'eredità del marxismo., Milano, Rizzoli, 2011. ISBN 9788817049702
  • La fine della cultura. Saggio su un secolo in crisi d'identità, Milano, Rizzoli, 2013. ISBN 9788817065412

Onorificenze e riconoscimenti

Note

  1. ^ Voce «Banditry», in Peter Sterns (a cura di), Encyclopedia of Social History, New York, Garland, 1994, pp. 76-78.
  2. ^ a b Eric Hobsbawm, scheda premiato dal sito della Fondazione internazionale Premio Balzan
  3. ^ (EN) Esther Addley, Eric Hobsbawm dies, aged 95, su guardian.co.uk, 1º ottobre 2012. URL consultato il 1º ottobre 2012.

Altri progetti

Voci correlate

Collegamenti esterni

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