Varia di Palmi
La Varia di Palmi è una festa popolare cattolica che si svolge a Palmi in onore di Maria Santissima della Sacra Lettera, patrona e protettrice della città[1], l'ultima domenica di agosto con cadenza pluriennale. L'evento è, probabilmente, la festa principale della Regione Calabria[2][3].
Festa di Maria Santissima della Lettera e della Varia di Palmi | |
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Tipo | religiosa |
Data | Ultima domenica di agosto |
Celebrata in | Palmi |
Religione | Cattolicesimo |
Oggetto della ricorrenza | Festa di Maria Santissima della Lettera Varia di Palmi |
Tradizioni | Processione del Sacro Capello e della Madonna della Lettera, trasporto della Varia |
Tradizioni profane | Sfilata dei Giganti, luminarie, fuochi d'artificio, feste delle corporazioni |
Data d'istituzione | 1582 |
Altri nomi | Festa della Varia |
La Varia è un enorme carro sacro che rappresenta l'universo e l'assunzione in cielo della Vergine Maria[4]. Sopra il carro, di altezza pari a 16 metri[5] e trasportato a spalla da 200 Mbuttaturi (portatori), trovano posto figuranti umani che rappresentano la Madonna, il Padreterno, gli Apostoli e gli angeli[5]. Un altro momento importante di fede è la processione, il giorno precedente il trasporto della Varia, del quadro di Maria Santissima della Lettera e del reliquiario del Sacro Capello.
La festa rientra nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane[6], candidata nel 2013 quale Patrimonio orale e immateriale dell'umanità UNESCO. Inoltre l'evento è catalogato quale "patrimonio immateriale" delle regioni d'Italia dall'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia[7] ed è organizzato dall'amministrazione comunale di Palmi, con il patrocinio della Provincia di Reggio Calabria, della Regione Calabria e delle istituzioni religiose.
Dal 1900 ad oggi la Varia ha avuto vari riconoscimenti, tra i quali la copertina di un numero de La Domenica del Corriere[8], l'emissione un francobollo prodotto dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato[9] e l'abbinato ad una lotteria nazionale[10].
Negli anni in cui non viene celebrato il trasporto della Varia, l'ultima domenica di agosto corrisponde alla sola festa religiosa di Maria Santissima della Sacra Lettera.
Storia della Varia
La nascita del culto a Palmi verso della Madonna della Lettera
Nel giugno del 1575 scoppiò a Messina una epidemia di peste che durò circa trent'anni anni procurando la morte di oltre 40.000 persone. Il morbo fu portato da Levante dopo la battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) ed in breve tempo si propagò anche a Reggio Calabria e nelle altre coste della Calabria[11], tra cui Palmi (anche se in modo minore). I cittadini di Palmi, accolsero quanti fuggirono dalla città peloritana ed inoltre, tramite i suoi marinai, mandarono aiuti tramite generi di vitto e olio[12].
Superata la calamità la città di Messina, con delibera del Senato cittadino, volle donare alle autorità ecclesiali di Palmi, in segno di ringraziamento per gli aiuti prestati, uno dei capelli della Madonna che furono portati nella città siciliana nel 42 d.C. unitamente ad una lettera di benedizione e di protezione da parte della madre di Cristo[13]. Nel 1582, accompagnato durante la traversata da una moltitudine di barche "vestite a festa", il vascello di Giuseppe Tigano portò da Messina alla Marina di Palmi un reliquiario contenente un Sacro Capello della Vergine[14].
Da quel momento, anche nel popolo palmese, cominciò la venerazione verso la Madonna appellata col titolo "della Sacra Lettera" e si adottò la sua effigie nera racchiusa in una manta d'argento a somiglianza di quella venerata nella città peloritana. In suo onore furono innalzate cappelle ed altari e, nella ricorrenza dell'assunzione, vennero tributate solenni processioni con grandi festeggiamenti, alla cui spesa concorreva tutto il popolo pagando un balzello imposto dal Comune sull'acquisto della carne. Inoltre, sul modello di Messina, si realizzò un enorme carro votivo rappresentante l'Assunzione di Maria. Tale carro fu introdotto da un certo "Mastro Jacopo"[15].
La Varia antica
La fonte storica più antica che cita il carro votivo, è fornita da Giovanni Fiore da Cropani che, nella sua opera denominata "Della Calabria illustrata"[17], così descriveva l'evento:
Un altro documento ufficiale, che narra della festività, fu redatto nel 1730[18] dal vescovo della diocesi di Oppido Mamertina mons. Giuseppe Maria Perrimezzi il quale riferisce:
La Sacra Congregazione dei Riti, con Decreto del 12 settembre 1733, elesse la Madonna della Lettera quale patrona principale della città, fissandone l'Ufficio Divino e la Santa messa nell'ultima domenica di agosto[19]. Ercole Michele Ajerbi d'Aragona, vescovo della Diocesi di Mileto, il 22 marzo 1734 concedeva 40 giorni d'indulgenza a tutti i sacerdoti di Palmi che, dopo le recita dell'Ufficio Divino, avessero letto devotamente la Lettera di Maria al popolo. Anche Papa Pio VI, in data 26 gennaio 1776, dette l'indulgenza plenaria[20][21].
Nell'anno 1747, secondo i dati del catasto onciario cittadino, l'Universitas di Palmi previde nel proprio bilancio la spesa di 100 ducati per «la festa della Sagra Lettera e Protettrice per tre volte l'anno, cioè ai 3 di giugno, 11 gennaro ed ultima domenica di agosto»[22]. Nel 1775 avvennero alcuni incidenti che, per fortuna, non ebbero conseguenze tragiche[23].
Nel 1858 lo storico palmese Domenico Guardata così descrisse la festa[24]:
Nel XIX secolo il comitato festeggiamenti della Sacra Lettera veniva nominato, dalla giunta comunale, immediatamente dopo l'ultima celebrazione. Il comitato era composto da due procuratori, uno per le festa della Sacra Lettera ed uno per quella dell'Assunta. La Varia antica veniva trasportata sulle spalle degli "mbuttaturi" che percorrevano il corso principale, in terra battuta, al suono di una caratteristica marcetta composta dal maestro Rosario Jonata. Giunto il carro al centro della piazza San Ferdinando, esso veniva fatto girare per tre volte intorno alla Fontana della Palma per poi concludere il tragitto davanti alla chiesa madre in piazza Maria Cristina.
Nel 1872 il trasporto della Varia fu abolito con un decreto che definiva la manifestazione «barbara ed incivile». Il decreto ebbe seguito al fatto che, nelle ultime edizioni, erano avvenuti alcuni incidenti abbastanza seri. La giunta municipale, con verbale n. 2 del 3 luglio 1871, soppresse il trasporto e confermò la scelta con l'atto n. 24 del 3 febbraio 1872, con il quale fu decisa la vendita del ferro e degli altri materiali componenti la Varia[25]. Anche dopo l'abolizione del trasporto della Varia, venne comunque festeggiata annualmente la Madonna della Sacra Lettera con luminarie, fuochi d'artificio e con la processione del Sacro Capello.
La Varia meccanica
Nel 1900, dopo quasi 30 anni dalla soppressione, Palmi riprese la tradizionale manifestazione della Varia, grazie a Giuseppe Militano che ideò una "Varia Meccanica", simile a quella antica, che riusciva però a camminare senza le ruote poiché non veniva più trasportata sulle spalle dei portatori, ma scivolata a spinta sulle lastre di granito del corso Giuseppe Garibaldi, mediante quattro pattini di ferro fissati sotto la base della struttura. Il percorso del trasporto cambiò, data la demolizione della Fontana della Palma posta al centro della piazza Vittorio Emanuele e lo spostamento della chiesa Madre. Pertanto il trasporto avvenne solamente lungo il tracciato del corso Giuseppe Garibaldi.
La festa della "nuova" Varia di Palmi venne quindi celebrata in tutti gli anni compresi tra il 1900 e l'agosto del 1908, subendo un interruzione di sei anni dovuta al violento terremoto del 28 dicembre 1908 che distrusse la città[26]. Alla ripresa della festa, avvenuta nel 1914 in piena ricostruzione cittadina, fece seguito un altra interruzione di cinque anni dovuta alla Prima Guerra Mondiale. Nel primo dopoguerra la festa venne quindi celebrata per tre anni consecutivi (1919, 1920, 1921), per essere poi svolta per tre edizioni durante il periodo fascista (1925, 1938, 1939). Un ulteriore interruzione di nove anni avvenne a causa della Seconda Guerra Mondiale. Nel secondo dopoguerra la festa della Varia venne celebrata comunque senza una cadenza fissa ne frequente (1948, 1957, 1965, 1967) subendo anche un interruzione di venti anni, nel periodo che va dall'edizione del 1967 a quella del 1987. Sul finire del XX secolo, e agli inizi del XXI secolo, la Varia venne celebrata lo stesso senza una cadenza fissa stabilita, ma comunque con interruzioni temporali di minore durata (1987, 1990, 1996, 2000, 2005).
Il 30 giugno 2006, il comune di Palmi firmò, con i comuni di Sassari, Nola, Gubbio e Viterbo un protocollo d'intesa per un progetto d'interscambio culturale denominato "Le Macchine a Spalla Italiane". Il progetto riguardava le principali festività dei vari comuni che sono appunto la Varia di Palmi, i Faradda di li Candareri, la Festa dei Gigli, la Festa dei ceri e la Macchina di Santa Rosa[27].
Dopo la festa del 2008, nel 2011 venne avanzata la proposta, con presentazione di un dossier al Segretario generale dell'UNESCO di Parigi, della candidatura della Varia di Palmi, con la festa dei Gigli di Nola, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo ed i Faradda di li Candareri di Sassari, a «patrimonio dell'umanità»[28]. La candidatura delle quattro feste divenne ufficiale nel 2013, come "Rete delle grandi macchine a spalla italiane". La designazione, unica prevista per l'Italia nell'anno in questione, venne presentata al Salone Internazionale del Libro di Torino[29].
L'edizione della festa del 2013, avvenuta alla presenza del delegato UNESCO Francisco Morales, ha visto la partecipazione di circa 180.000 spettatori[30].
Le date della festa
Dal 1900, data di ideazione della nuova Varia meccanica, ad oggi, la festa è stata celebrata nei seguenti anni:
Edizione | Edizione | Edizione |
---|---|---|
1900 | 1914 | 1965 |
1901 | 1919 | 1967 |
1902 | 1920 | 1987 |
1903 | 1921 | 1990 |
1904 | 1925 | 1996 |
1905 | 1938 | 2000 |
1906 | 1939 | 2005 |
1907 | 1948 | 2008 |
1908 | 1957 | 2013 |
La Madonna della Sacra Lettera
Il quadro
Il quadro di Maria Santissima della Sacra Lettera è opera di autore sconosciuto. Il volto della Vergine e di Gesù bambino, dipinti su legno, sono bizantineggianti mentre tutto il resto è coperto da una manta argentata datata 1774. Tutta l'icona è simile a quella venerata a Messina[31]. Nello specifico, viene rappresentato il mezzo busto di Maria che indica e regge un Gesù bambino. Quest'ultimo, benedicente, a sua volta tiene nella mano sinistra un globo terracqueo, sormontato da una croce, simbolo di regalità. Entrambi risultano incoronati ed inoltre la Vergine ha raffigurata, alle sue spalle, un'aureola adornata di stelle. Il quadro, durante l'anno, è collocato nella nicchia dell'altare maggiore (realizzato in marmo dal maestro Alfarone) della concattedrale di San Nicola.
Nella cappella laterale della chiesa, consacrata al Sacro Capello, è conservato un altro quadro dedicato a Maria Santissima della Sacra Lettera. Il dipinto, del XIX secolo, è di autore ignoto[32]. La tela ritrae anch'essa Maria a mezzo busto con lo sguardo rivolto in direzione dell'osservatore ed il capo, lievemente inclinato verso il Bambino, contornato da un'aureola su fondo dorato segnata dalla dicitura: Regina Coeli Laetare Alleluya[32]. Infine sulla tela, in basso, vi è l'iscrizione «Beama Virgo Ma de Sacra Litera precipua patrona Civitatis Palmarum 1863»[32] mentre in alto vi sono le lettere Ω (MP) Ω (ΘΥ) quale abbreviazione di "Madre di Dio", e la scritta "HΓOPΓO EΠHKOOΣ" (veloce ascoltatrice) che compongono il classico modello dell'iconografia mariana d'ispirazione bizantina[32].
Per effettuare la processione il giorno antecedente il trasporto della Varia, il settecentesco quadro argenteo di Maria Santissima della Sacra Lettera viene collocato su una apposita vara, in legno ed argento, realizzata nel 2000[33]. La parte lignea della vara fu realizzata dall'artigiano ebanista Giuseppe Arcuri (con pigmentazione cromatica ad opera di Rosaria Raco) mentre i bassorilievi argentei vennero realizzati dai fratelli Vincenzo e Giuseppe Simonetta[33]. I bassorilievi rappresentano la storia della Sacra Lettera, i simboli della Varia e di Palmi e gli emblemi delle cinque corporazioni cittadine[33]. La realizzazione della vara venne decisa dal Comitato Varia del 1987[33]. Durante l'anno, l'opera è collocata anch'essa all'interno della concattedrale di San Nicola, nella navata destra vicino all'ingresso della chiesa[33].
Il Sacro Capello
Il carro votivo della Varia
Come detto, la Varia è un enorme carro votivo, che trae le sue origini sul finire del XVI secolo quando, in pieno medioevo, nell'area geografica dell'Europa centrale, nacquero feste religiose nelle quali il popolo intendeva avvicinarsi sempre più a Dio e, in questo senso, si costruivano macchine trasportate a spalla, alla cui sommità venivano poste icone, immagini o statue della Vergine Maria o dei santi Apostoli. Perciò le costruzioni delle macchine processionali a spalla assumevano una forma irregolarmente conica, con un particolare impegno dedicato al migliore allestimento in termini di altezza, quasi per dire che, più in alto si andava e più si era vicini a Dio[34].
La struttura
La struttura è composta da una base in legno di quercia, chiamata "Cippu". Il termine "cippu" deriva dal nome con cui veniva chiamata la base circolare di granito con la quale si macinavano le olive[35]. Sopra "u Cippu" viene costruita una struttura in acciaio[5], simile ad un cono con il vertice verso l'alto, sulla cui cima è collocato un meccanismo sferico a simboleggiare il globo terrestre[5]. Sopra questo globo vi è una piattaforma dove si posiziona il Padreterno[5] e, più in alto, un'asta di acciaio con il seggiolino su cui si siederà l'Animella[5].
Questa struttura in acciaio viene rivestita da una carta particolare, spolverata di mica per farle assumere l'aspetto di una nuvola[5]. Internamente la struttura d'acciaio è dotata di un meccanismo che consente, a due operatori, di far muovere il sole e la luna[5], che sono collocati al centro della piramide, uno nella "faccia" frontale e l'altra nella "faccia" tergale della struttura. Un altro ingranaggio interno, cioè una ruota persiana, viene azionato da altri quattro operatori e permette ad un carosello di angioletti di girare attorno alla Varia in movimento[5]. Alcuni angioletti umani sono collocati fra le pieghe della grande nuvola, insieme a dei cherubini formati da bambole[5] comprate ad inizio del XX secolo a Norimberga.
Alla base del carro vengono inserite e fissate cinque travi di legno, che servono per il trasporto della Varia da parte di duecento portatori[5]. Ognuna della cinque travi rappresenta una delle cinque antiche corporazioni cittadine che avevano l'onere ed il privilegio del trasporto. Nell'ordine le corporazioni sono[5]: Artigiani, Bovari, Carrettieri, Contadini e Marinai.
I figuranti
Come detto sopra il carro votivo trovano posto, durante il trasporto, alcuni figuranti umani che rendono, pertanto, la macchina a spalla della Varia come unica nel suo genere in Italia[36]. I figuranti rappresentano la Madonna (chiamata Animella), il Padreterno, gli angeli e i dodici apostoli e sono accompagnati nel trasporto dalle autorità religiose cittadine.
L'Animella
Sulla sommità della Varia prende posto una bambina che simboleggia la Madonna Assunta in cielo. Viene chiamata "Animella" (in dialetto palmese "animeddhra") come rappresentazione dell'anima della Madonna che, abbandonate le sue spoglie, sale al cielo[37].
Le bambine candidate al ruolo di Animella sono numerose, per cui i componenti del Comitato Varia, i consiglieri comunali e le principali personalità cittadine effettuano una prima selezione, presso Palazzo San Nicola[37], scegliendone tre. La decisione finale della bambina che impersonerà il ruolo dell'Animella viene effettuata invece tramite una votazione popolare che si svolge nella Villa comunale "Giuseppe Mazzini", la domenica precedente il trasporto della Varia[37]. Una volta eletta, l'Animella indossa una fascia azzurra a tracolla sopra una veste bianca, e tale vestiario verrà utilizzato per tutte le cerimonie[37]. Il giorno del trasporto della Varia, per antico privilegio, l'Animella è ospitata e vestita dalla famiglia Tigano, alla quale apparteneva Giuseppe Tigano che trasportò la reliquia del Sacro Capello a Palmi nel XVI secolo[37].
I requisti necessari, per poter svolgere il ruolo dell'Animella, sono i seguenti: avere genitori o tutori di religione cattolica; essere battezzata ed essere di religione cattolica; avere un'età compresa tra i 10 e gli 11 anni; avere l'altezza di massimo 150 cm ed il peso di massimo 35 Kg; avere capelli lunghi naturali (possibilmente castani); essere nata e/o essere residente a Palmi dalla nascita; essere figlia di un genitore nato e/o residente a Palmi da 5 anni; in alternativa essere figlia di un genitore che, pur non essendo nato a Palmi, vi sia residente da almeno 10 anni.
Il Padreterno
La figura del Padreterno prende posto anch'essa sulla cima della Varia, immediatamente sotto l'Animella[38]. Il suo ruolo, durante il trasporto, è quello di incoraggiare e sostenere la bambina nonché di superare con prontezza di riflessi eventuali problemi[38]. Dato il ruolo delicato ed impegnativo, la scelta del Padreterno veniva operata in passato dal Comitato Varia, con votazione a scrutinio segreto, tra i candidati che per professione, età e prestanza fisica potessero assolvere nel migliore dei modi il compito[38]. Dall'edizione del 2008 la scelta del "Padreterno" avviene, come per l'Animella, tramite votazione popolare a scrutinio segreto da parte della cittadinanza. Le votazioni, sui tre candidati scelti dal comitato, avvengono nella Villa comunale Giuseppe Mazzini. Alla proclamazione dei risultati al vincitore viene consegnata una fascia gialla da parte del presidente del comitato[38].
I requisiti necessari per poter svolgere il ruolo di Padreterno sono i seguenti: essere di religione cattolica ed aver ricevuto i sacramenti; avere un'età compresa tra i 30 ed i 45 anni; essere in perfette condizioni fisiche e psichiche; essere abituato allo sforzo fisico e dichiarare di essere capace di agire in posizione di equilibrio all’altezza di 16 metri; avere un peso massimo di 80 chilogrammi; essere nato e/o essere residente a Palmi dalla nascita oppure essere sposato con una cittadina palmese ed essere residente a Palmi dalla data del matrimonio.
Altri figuranti
Gli altri figuranti sono, come detto, gli angeli e gli apostoli. Questi ultimi sono dodici giovani di sesso maschile che interpretano il ruolo dei dodici apostoli e vengono vestiti con costumi dell'epoca. La scelta dei dodici giovani viene fatta dal Comitato Varia e la loro collocazione sul carro votivo è sopra "u' Cippu".
Infine sui lati della nuvola, a varie altezze, troviamo gli angioletti che sono trenta bambine di età compresa tra i sette e gli undici anni. Dodici di esse sono sistemate sul limite d'"u Cippu" e girano sulla ruota persiana, mentre le altre sono distribuite in modo sparso sulla nuvola. Durante il tragitto gli angeli si cimentano in uno sventolio di bandierine. Ai raggi del sole, della luna e intorno al globo vengono fissate invece delle bambole, alcune col viso di ceramica, acquistate a Norimberga da Giuseppe Militano, prima della seconda guerra mondiale. Le bambole avevano sostituito delle bambine dopo alcuni incidenti avvenuti nelle precedenti edizioni della Varia.
Gli 'mbuttaturi
Sono chiamati ''mbuttaturi i portatori a spalla della Varia di Palmi[36], nonché di tutte le altre manifestazioni religiose svolte a Palmi, che prevedono l'uscita in processione di statue di santi e/o di Madonne. Tale terminologia è comunque usata anche nei comuni vicini, per le stesse festività locali. Il termine deriverebbe probabilmente dal verbo "'mbuttare"[39] che, nel dialetto calabrese, corrisponde al verbo italiano "spingere".
Gli 'mbuttaturi della Varia sono 200[36] giovani disposti sotto le cinque stanghe ancorate alla base della stessa, ed appartengono alle cinque antiche corporazioni cittadine. La scelta dei giovani che debbono trasportare il carro, avviene tra gli iscritti all'"Associazione 'mbuttaturi"[40] che riunisce le cinque corporazioni.
Corporazione | Colori | Divisa |
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Artigiani | Amaranto | pantaloni bianchi, camicia bianca, fazzoletto al collo amaranto |
Bovari | Arancione | pantaloni bianchi, camicia bianca, fazzoletto al collo arancione |
Carrettieri | Giallo | pantaloni bianchi, camicia bianca, fazzoletto al collo giallo |
Contadini | Verde | pantaloni bianchi, camicia bianca, fazzoletto al collo verde |
Marinai | Blu | pantaloni bianchi, camicia bianca, fazzoletto al collo blu |
L'Associazione 'mbuttaturi, nata dopo l'edizione della Varia del 2005, è guidata da un direttivo composto da un presidente (eletto annualmente a turno da un membro delle cinque corporazioni), un vicepresidente, un segretario, un tesoriere, un collegio dei probiviri, un collegio dei revisori dei conti e due rappresentanti di ognuna delle cinque corporazioni. Oltre alle attività legate alla festa della Varia, l'associazione compie durante l'anno opere di volontariato, ed ha partecipato alla sottoscrizione della candidatura Unesco[41].
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Divisa 'mbuttaturi della Corporazione degli Artigiani
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Divisa 'mbuttaturi della Corporazione dei Bovari
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Divisa 'mbuttaturi della Corporazione dei Carrettieri
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Divisa 'mbuttaturi della Corporazione dei Contadini
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Divisa 'mbuttaturi della Corporazione dei Marinai
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Divisa 'mbuttaturi del Quadro della Madonna della Lettera
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Divisa 'mbuttaturi del trionfino del Sacro Capello
Il programma della Festa della Varia
"Calata du Cippu"
Il programma della festa della Varia inizia la mattina del 16 agosto, giorno in cui viene celebrato l'altro principale evento cittadino che è la festa di San Rocco. Alle ore 10.00 avviene la "Calata du Cippu"[42], e cioè il trasporto della base in legno della Varia, dal luogo dove è custodito durante l'anno, fino all'Arangiara, punto in cui verrà costruito il carro. La suddetta base in legno viene trainata dalla popolazione, che tira il manufatto tramite due lunghe corde fissate ai piedi dello stesso.
Arrivato a destinazione, "u Cippu" viene collocato sotto l'impalcatura che servirà, nei giorni seguenti, alle maestranze locali per costruire il carro votivo della Varia.
L'elezione dell'Animella
Il giorno antecedente la penultima domenica di agosto viene effettuata una prima selezione di tre bambine tra tutte le candidate al ruolo di Animella. La scelta viene fatta, con votazione segreta, da parte del Consiglio Comunale, del Comitato Varia e delle principali autorità civili e religiose della città. La preselezione avviene a Palazzo San Nicola e, una volta scrutinate le schede, il sindaco annuncia alla città, dal balcone del municipio, i nomi delle prime tre classificate[42]. La scelta definitiva della fanciulla che interpreterà la Madonna sopra il carro della Varia, avviene invece tramite elezione diretta e popolare da parte della cittadinanza[43].
L'elezione popolare avviene pertanto la penultima domenica di agosto[37], con votazione a scrutinio segreto effettuata in dei seggi appositi collocati all'interno della Villa comunale Giuseppe Mazzini[37]. Sono elettori tutti i residenti del comune di Palmi e chiunque risulti nato a Palmi. Al termine dello spoglio, in tarda serata, il presidente del Comitato Varia comunica i risultati[37]. Subito dopo la bambina vincitrice viene posta su di una portantina e trasportata a spalla dalla Villa comunale fino alla piazza I maggio[42], dove verrà ufficializzata, dal sindaco, la sua elezione[37]. Per tradizione, dopo l'ufficializzazione della nuova Animella, viene effettuato uno spettacolo pirotecnico dalla via del Tracciolino, sentiero posto alle pendici del Monte Sant'Elia.
La portantina sulla quale viene trasportata l'Animella, durante tutti gli eventi della festa, è composta da una poltrona rossa adornata da foglie di palma disposte in modo semicircolare.
L'elezione del Padreterno
Il lunedì successivo la penultima domenica di agosto viene effettuata invece una prima selezione di tre uomini che possono aspirare al ruolo di Padreterno. Come per l'Animella, la preselezione viene fatta, con votazione segreta, da parte del Consiglio Comunale, del Comitato Varia e delle principali autorità civili e religiose della città. La preselezione avviene anch'essa a Palazzo San Nicola e, una volta scrutinate le schede, il sindaco annuncia alla città, dal balcone del municipio, i nomi dei primi tre classificati. La scelta definitiva della persona che interpreterà il Padreterno sopra il carro della Varia, avviene come per l'Animella tramite elezione diretta e popolare da parte della cittadinanza.
L'elezione popolare avviene il giorno seguente, martedì, con votazione a scrutinio segreto, negli stessi seggi collocati all'interno della Villa comunale Giuseppe Mazzini[37]. Sono elettori tutti i residenti del comune di Palmi e chiunque risulti nato a Palmi. Al termine dello spoglio il presidente del Comitato Varia comunica i risultati e proclama eletto il vincitore.
La prova di coraggio
La "prova di coraggio" avviene il giovedì antecedente il trasporto della Varia[42]. L'Animella viene fatta salire sul carro della Varia, ancora da ultimare, ed assicurata sul seggiolino di ferro collocato sulla cima della "piramide", nel quale siederà durante il trasporto del carro[37]. L'eventuale esito positivo della prova fa seguito ed alcune oscillazioni, che vengono date al seggiolino ed all'asta in ferro sopra la quale è collocato lo stesso, a simulazione delle oscillazioni che avverranno durante il trasporto[37]. La prova di coraggio è anticipata dalla "consegna delle travi", cioè da un corteo composto dagli 'mbuttaturi delle cinque corporazioni con lo scopo di consegnare alle maestranze che costruiscono la Varia le cinque stanghe di legno con le quali i portatori tireranno il carro.
La rievocazione storica dell'arrivo del Sacro Capello
La rievocazione storica dell'arrivo del Sacro Capello è una manifestazione che viene svolta, il venerdì che precede la Varia, dall'edizione del 2008. L'evento consiste nel rievocare l'arrivo della reliquia a Palmi nel 1582. Mentre nel XVI secolo la reliquia arrivò alla Marina di Palmi in barca da Messina, nella rievocazione storica il Sacro Capello arriva via mare alla Marina partendo dal Porto di Palmi per ragioni logistiche. Lo sbarco viene fatto da un discendente della famiglia Tigano[44]. Dopo lo sbarco, la reliquia viene portata a piedi, dai pescatori della Marina di Palmi, fino alla località Motta[44]. Una volta arrivato il corteo alla località Motta, la reliquia viene collocata all'interno di un caratteristico "trionfino" che, a sua volta, è posizionato in una riproduzione in scala di un vascello in legno. Questa particolare varetta del Sacro Capello è, per antico privilegio, portata a spalla dagli mbuttaturi appartenenti alla Congrega di Maria Santissima del Soccorso[45].
Dalla località Motta inizia quindi una processione che rievoca l'arrivo in città nel 1582, dalla Marina, della reliquia. Il corteo percorre le strade che si ipotizza vennero percorse da quel corteo circa quattro secoli fa, ed anche le soste della processione corrispondono a dei luoghi che si presuppone abbiano rappresentato dei simboli per la Palmi del XVI secolo. Difatti la varetta del Sacro Capello viene fermata dinnanzi alla "croce dei morti", al rione Palmara[46], all'ingresso della Cittadella[47], davanti la chiesa del Crocifisso[48], davanti la chiesa del Soccorso[49], in piazza Amendola[50] fino ad arrivare davanti il sagrato della concattedrale dove il discendente dei Tigano affida la sacra reliquia al sindaco che, a sua volta, la consegna all'arcidiacono, proprio come si suppone possa essere accaduto nel 1582[44].
La festa di Maria Santissima della Sacra Lettera
Il giorno precedente il trasporto del carro della Varia è invece dedicato alla celebrazione della festa di Maria Santissima della Sacra Lettera e del Sacro Capello[42].
Nella mattinata, per le strade, avviene la caratteristica "sfilata dei Giganti" mentre nel tardo pomeriggio viene svolta la processione del reliquiario del Sacro Capello e del quadro di Maria Santissima della Sacra Lettera per le vie del centro cittadino.
Per la processione, il quadro della Madonna della Lettera viene collocato sulla vara in legno, alla quale vengono fissate alla base quattro stanghe di legno, in modo da per poter essere trasportata a spalla dagli 'mbuttaturi appartenenti al Sodalizio della Madonna della Sacra Lettera.
Il reliquario del Sacro Capello invece, per la processione, viene ricollocato all'interno del vascello in legno. Gli mbuttaturi della Congrega di Maria Santissima del Soccorso, per tradizione, portano a spalla in processione la reliquia ondeggiando a passo di danza[51], per simboleggiare l'arrivo via mare del Sacro Capello a Palmi nel 1582.
Alle ore 17.30, dalla chiesa del Soccorso, inizia il trasporto processionale a spalla, verso la concattedrale, della caratteristica varetta del Sacro Capello[42]. Una volta arrivato il corteo in piazza Duomo, lo stesso si ferma in attesa dell'uscita dalla concattedrale della vara di Maria Santissima della Sacra Lettera, per portate successivamente le due sacre effigi in processione per le vie del centro storico[42].
La processione delle due effigi, che inizia alle ore 18.00, procede con il seguente ordine di partecipazione stabilito: autorità civili, militari e religiose cittadine; Comitato Varia; Animella, Padreterno, gli altri figuranti che prendono posto nel carro votivo; gli mbuttaturi della Varia; la varetta del Sacro Capello; la vara della Maria Santissima della Sacra Lettera; banda misucale; fedeli.
Al rientro nella concattedrale della vara di Maria Santissima della Sacra Lettera, la varetta del Sacro Capello viene riportata in processione fino alla chiesa del Soccorso, al cui interno verrà collocata.
Solitamente concludono la serata uno spettacolo musicale, in piazza I maggio, ed uno spettacolo pirotecnico effettuato dalle pendici del Monte Sant'Elia[42].
Negli anni in cui non viene celebrato il trasporto della Varia comunque viene svolta la festa religiosa di Maria Santissima della Sacra Lettera. L'evento, spostato direttamente all'ultima domenica di agosto[52] viene celebrato con la processione della sola vara di Maria Santissima della Sacra Lettera, senza quindi la varetta del Sacro Capello, per le vie cittadine. La sola festa religiosa di Maria Santissima della Sacra Lettera viene celebrata annualmente dal 1988, per volere del parroco don Silvio Mesiti[53], in modo da poter onorare ogni anno la protettrice della città indipendentemente dallo svolgimento o meno della Varia.
Il giorno del trasporto
La mattina
La mattina dell'ultima domenica di agosto, giorno dedicato al trasporto della Varia, le funzioni iniziano alle ore 10.00 con una solenne celebrazione eucaristica, nella concattedrale, alla quale partecipano le massime autorità civili, religiose e militari della città. Durante la santa Messa il sindaco, per tradizione secolare, fa dono alla Vergine, da parte della città, di un cero votivo[42].
Sempre in mattinata le vie cittadine vengono percorse da bande musicali e dalla "sfilata dei Giganti".
Il corteo storico
Gli eventi del pomeriggio iniziano con il corteo storico. Il corteo storico, che ha inizio alle ore 17.00[42], ha lo scopo di condurre l'Animella, con tutti gli altri figuranti che prendono posto sulla Varia e che la trasportano, dalla casa nella quale dimora la bambina il giorno della festa, fino allo stesso carro votivo.
Il corteo inizia dalla piazza I maggio, punto di ritrovo delle autorità civili, militari, religiose e di tutti i figuranti della Varia[42]. Le varie componenti del corteo storico si radunano, in precedenza, ognuna in un determinato luogo della città. Nel dettaglio i luoghi di raduno, alla volta della piazza, sono i seguenti:
- Le autorità da Palazzo San Nicola[42], sede comunale;
- La corporazione degli Artigiani dalla sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso;
- La corporazione dei Bovari dalla chiesa del Santissimo Crocifisso;
- La corporazione dei Carrettieri dalla chiesa dell'Immacolata e San Rocco;
- La corporazione dei Contadini dalla chiesa del Rosario
- La corporazione dei Marinai dalla chiesa del Soccorso.
Una volta partito, il corteo storico procede verso la casa dei Tigano[42] per accogliere l'Animella sulla portantina. Da qui il corteo storico prosegue per le principali vie del centro cittadino fino a raggiungere il carro della Varia. Qui la fanciulla viene fatta salire sulla cima e viene assicurata bene alla sua sediolina. Salgono poi sul carro tutti gli altri figuranti umani.
Il trasporto della Varia
«Senza danno,
Maria della Lettera!»
Il trasporto della Varia inizia alle ore 19.00 in punto[42] quando viene data la "scasata", ovvero il segnale di partenza, con un tradizionale colpo di cannone[54]. A sollevare e spingere il carro sacro lungo il selciato di granito del corso Giuseppe Garibaldi[54], sono come detto i duecento 'mbuttaturi che spingono sotto le cinque travi di legno. Nello sforzo vengono aiutati dalla popolazione, che tira anch'essa tramite due lunghe corde protese davanti alla Varia[54]. Durante tutto il trasporto del carro, l'Animella compie il gesto di impartire la benedizione "in nome della Madonna della Sacra Lettera" mentre, per tradizione, il popolo recita la frase «senza sconzu Maria di la Littara!» (senza danno, Maria della Lettera!) come preghiera alla Madonna perché eviti qualche incidente di percorso.
Il tragitto del carro sacro consiste nel percorrere tutto il corso Giuseppe Garibaldi, fermare lo stesso alla fine della strada e ripartire, in direzione opposta, percorrendo nuovamente il corso Garibaldi fino alla piazza I maggio, dove lo stesso verrà fermato definitamente. Durante la sosta alla fine del corso, il Padreterno ha il compito di girare il bullone che ferma il seggiolino, per farlo ruotare in modo che l'Animella torni nuovamente con lo sguardo alla folla. La tradizione vuole che la Varia non si debba mai fermare per un ulteriore sosta imprevista, in quanto la cosa sarebbe da interpretare come un segno che prevede conseguenze spiacevoli.
A conclusione del trasporto, l'Animella viene fatta scendere dal carro e fatta salire sulla portantina per farle fare un giro trionfale della piazza tra la popolazione[42].
La conclusione della festa
La festa viene conclusa solitamente con un concerto musicale gratuito in piazza I maggio e, al termine, con uno spettacolo pirotecnico effettuato dalle pendici del Monte Sant'Elia[42].
Nelle ultime edizioni della festa si sono esibiti i seguenti artisti:
- 1996: Gli Stadio;
- 2000: Matia Bazar;
- 2005: Edoardo Bennato (al cui concerto parteciparono circa 40.000 persone[55]);
- 2008: Tiromancino[56];
- 2013: Nek[57].
Inoltre, nell'edizione del 2013, in serata venne svolta in piazza Giovanni Amendola la sagra dello Stocco.
Riconoscimenti
- L'edizione della Varia del 1938 ebbe la copertina di un numero de La Domenica del Corriere[8], con dipinto di Achille Beltrame.
- L'Istituto Luce realizzò due documentari sull'evento. Il primo, dal titolo "La festa della Madonna a Palmi con la tradizionale processione detta della Varia", riguarda la festa del 1938[58] mentre il secondo, dal titolo "Palmi: la processione della Varia", riprese la festa del 1948[59];
- Il 2 agosto 1997 l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha emesso un francobollo celebrativo della festa[9] del valore di 0,60 €;
- Nel 2000 il Ministero delle Finanze, con D.M. del 7 luglio 2000 decretò una lotteria nazionale del Gran Premio di Merano, della Regata Storica di Venezia, della Varia di Palmi, del Festival Jazz di Roccella Jonica e del Campionato europeo di trotto di Cesena[60];
- Il 10 agosto 2005 le Poste Italiane hanno realizzato un annullo filatelico celebrativo dell'evento[61];
- Dall'8 luglio 2008 nel "Salone d'onore" del Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma è presente un modello in scala della Varia di Palmi[62]. Donato dall'amministrazione comunale del tempo, l'opera venne realizzata dagli artisti locali Antonino Famà e Salvatore De Francia;
- La festa della Varia di Palmi rientra nell'elenco del "patrimonio immateriale" dell'Istituto centrale per la demoetnoantropologia di Roma[63];
- Il 25 luglio 2013 le Poste Italiane hanno realizzato tre annulli filatelici celebrativi dell'evento; il primo dedicato all'"Elezione dell'Animella" (18 agosto), il secondo all'"Elezione del Padreterno" (20 agosto) ed il terzo alla "scasata" (25 agosto)[64].
Curiosità
- Un modello in scala della Varia di Palmi è stato donato, ed è esposto, al Museo nazionale delle Arti e Tradizioni popolari di Roma;
- Un antico detto popolare della Calabria meridionale recita: «Li bellizzi su a lu Scigghju, janchi e russi a la Bagnara, li forzuti sunnu a Parmi chi si 'mbuttanu la Vara»[2] («Le bellezze sono a Scilla, bianchi e rossi a Bagnara Calabra, i forzuti sono a Palmi che trasportano la Varia»);
- Per l'edizione della festa del 2005, un gruppo musicale locale chiamato "i Bunarma" ha composto una canzone sulla Varia denominata "Voliri Volari"[65], prendendo spunto da un antico detto popolare[66] che recita «Voliri, volari, 'a Varia av'è scasari!» («Volere o volare, la Varia deve partire»);
- In un articolo di Gian Antonio Stella, pubblicato sul Corriere della Sera il 24 dicembre 2008, l'autore cita «il Sacro Capello della Vergine Maria di Palmi» come esempio di sacralità[67];
Note
- ^ Lovecchio, pag. 34
- ^ a b Eccellenze Calabresi - La Rete del "Made in Calabria", su eccellenzecalabresi.it. URL consultato il 13 aprile 2013.
- ^ Unione Pro Loco d'Italia e Varia di Palmi alla BIT, su unioneproloco.it. URL consultato il 13 aprile 2013.
- ^ Guida Touring 2003, pag. 154
- ^ a b c d e f g h i j k l "Meraviglia Italiana" - La Varia di Palmi, su meravigliaitaliana.it. URL consultato il 12 aprile 2013.
- ^ RICONOSCIMENTO UNESCO: UN PO' DI INFORMAZIONI SULLA RETE ITALIANA DELLE GRANDI MACCHINE A SPALLA
- ^ Festa della Madonna della Lettera, su popolari.arti.beniculturali.it. URL consultato il 25 febbraio 2013.
- ^ a b N. 38 - Anno 40 del 18 settembre 1938 - XVI
- ^ a b Dettagli sul francobollo celebrativo della Varia di Palmi del 2 agosto 1997, su ibolli.it. URL consultato il 25 febbraio 2013.
- ^ Decreto del Ministero delle Finanze del 30 dicembre 1999, su 62.152.114.134. URL consultato il 25 febbraio 2013.
- ^ L.A. Muratori, "Annali d'Italia" 1570-1571
- ^ Lovecchio, pag. 27
- ^ Lovecchio, pag. 28
- ^ Lovecchio, pag. 28
- ^ Lovecchio, pag. 28
- ^ De Salvo, p. 172
- ^ Storia della varia di Palmi, su web.tiscali.it. URL consultato il 25 febbraio 2013.
- ^ Lovecchio, pag. 46
- ^ Il testo del decreto è il seguente: Electa nuper ad universo Clero et Populo Palmarum Civitatis nuncupat., Dioecesis Mileten, B. M. V. sub titulo della Lettera in Patronam Principalem dictae Civit., et modo pro illius confirmatione Sec. Rit. Congr. humillime supplicantibus, Sac. cadem Rituum Congr., attento quod huiusmodi electio scr. scr., et ad formam Decreti Sa.me. Urbani Papae VIII. die 23 martii 1630 editi legitime facta fuerit, camdemque approbavit et confirmavit, ipsique B. M. V. sic in Patronam Principalem electae praerogativas omnes Protectoribus Principalibus competentes, servatis tamen rubricis, attribuit atque concessit die 12 septembris 1733 - card. Zondadari P. Praef.
- ^ Lovecchio, pag. 31
- ^ Papa Pio VI concesse per 8 giorni continui di ogni anno, da determinarsi con il proprio vescovo, l'indulgenza plenaria a tutti i fedeli che, confessati e comunicati, avessero visitato la chiesa Madre di Palmi. Il decreto del papa così recitava: Ad perpetuam rei memoriam, ad augendam fidelium religionem et animarum salutem coelestibus Ecclesiae thesauris pia charitate intente omnibus et singulis utriusque sexus Christi fidelibus vere poenitentibus et confitentibus ac sacra com.ne refectis, qui Ecclesiam Matricem nunc oppidi civitatis nunc di Palme, Mileten dioecesis, in octo diebus continuis per Ordinarium designandis singulis annis devote visitaverint, et ibi pro christianorum principium concordia, hoeresum extirpatione ac S. Matris Ecclesiae exaltatione pias ad Deum preces effuderint, Plenarium spatio proedicti octidui per unumquemq. Christi fidelem semel tantum quolibet anno lucrifaciendum omnium peccatorum suorum Indulgentiam et remissionem misericorditer in Domino concedimus, in contrarium facientibus non obstantibus quibuscumq. p.ntibus perpetuis futuris temporibus valituris. Datum Romae apud S. Petrum sub anulo piscatoris die XXVI Januarii MDCCLXXVI. Pa.tus N.ri An.o Primo.
- ^ Lovecchio, pag. 34
- ^ Antonino Basile così descrisse gli avvenimenti: «datosi il segnale della partenza della Bara, al ritorno ch’essa fece, i forzati, per cattiva direzione, incominciarono a girarla appresso il palazzo ducale lungo il quale eran disposte tutte le baracche dei venditori di mercerie ed altri articoli. La gente in essa raccolta, per salvarsi non seppe far di meglio che gittarsi nel fossato, che, fatto per la difesa della residenza del duca, la cingeva tutta attorno».
- ^ Guardata, pag. 36
- ^ Lovecchio, pagg. 54-55
- ^ Racconto del terremoto del 1908, su arteculturafotoin.it. URL consultato il 30 aprile 2013.
- ^ Protocollo d'intesa comuni di Palmi, Viterbo, Nola, Gubbio e Sassari (PDF), su conteanolana.it. URL consultato il 23 marzo 2013.
- ^ I firmatari della candidatura della Varia di Palmi a Patrimonio dell'Umanità., su archiviodistatoreggiocalabria.beniculturali.it. URL consultato il 1º ottobre 2013.
- ^ Palmi, avviata candidatura Varia a patrimonio mondiale Unesco, su rivistasitiunesco.it. URL consultato il 1º ottobre 2013.
- ^ Varia 2013, evento a Palmi: 180.000 gli spettatori, su calabria.weboggi.it. URL consultato il 1º ottobre 2013.
- ^ Lovecchio, pag. 33
- ^ a b c d Giuseppe Cricrì, pag. 34-35
- ^ a b c d e AA.VV., pag. 63-65
- ^ "Conoscere la Varia"
- ^ Lovecchio, pag. 36
- ^ a b c Descrizione della Varia di Palmi, su comune.palmi.rc.it. URL consultato il 7 marzo 2013.
- ^ a b c d e f g h i j k l Lovecchio, pagg. 38-39
- ^ a b c d Lovecchio, pagg. 39-40
- ^ Vocabolario di Dialetto Platanese, su ddp.prolocoplatania.it. URL consultato il 7 marzo 2013.
- ^ PALMI (Rc). L'associazione 'MBUTTATURI sulla Varia, su zoomsud.it. URL consultato il 7 marzo 2013.
- ^ GAZZETTA DEL SUD - ONLINE - Reggio C. - I "Carrettieri" prendono le redini della Varia, su gazzettadelsud.it. URL consultato il 7 marzo 2013.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Programma tradizionale della Varia, su web.tiscali.it. URL consultato il 12 aprile 2013.
- ^ "Maris" - Tradizioni della Calabria, su mariscalabria.it. URL consultato il 12 aprile 2013.
- ^ a b c La rievocazione storica dell'arrivo del Sacro Capello, su lavaria.it. URL consultato l'11 ottobre 2013.
- ^ Articolo sulla Varia di Palmi, edizione 2008, su arteculturafotoin.it. URL consultato il 10-03-2013.
- ^ dove si originò e prese il nome la Città di Palmi
- ^ dove esisteva una delle porte di accesso alla Cittadella fortificata, nel punto in cui quindi il Sacro Capello entrò dentro le mura cittadine
- ^ luogo di culto più antico della città
- ^ dove si ipotizza possa essere stata sostata la reliquia per omaggiare la Madonna protettrice della Confraternita, dei marinai, dei pescatori e della Cittadella
- ^ Dove fino al 1908 era collocata l'antica chiesa madre
- ^ Articolo sulla Varia di Palmi, su magnagreciapievemanuele.it. URL consultato il 10-03-2013.
- ^ A differenza appunto degli anni nei quali viene svolta la festa della Varia di Palmi che prevedono la processione del quadro il giorno precedente
- ^ Silvio Mesiti, pag. 26
- ^ a b c "La Piana, Palmi, La Varia", su arteculturafotoin.it. URL consultato il 13 aprile 2013.
- ^ MUSICA: IN 40 MILA A PALMI PER EDOARDO BENNATO, su adnkronos.com. URL consultato il 28-09-2013.
- ^ Scheda del concerto dei Tiromancino, su savethedate.it. URL consultato il 28-09-2013.
- ^ nek Tour 2013, su modenaonline.info. URL consultato il 28-09-2013.
- ^ Documentario dell'Istituto Luce sulla festa del 1938, su archivioluce.com. URL consultato il 25 settembre 2013.
- ^ Documentario dell'Istituto Luce sulla festa del 1948, su archivioluce.com. URL consultato il 25 settembre 2013.
- ^ Testo del D.M. 7 luglio 2000, su gazzette.comune.jesi.an.it. URL consultato il 25 settembre 2013.
- ^ Annulli filatelici del 10 agosto 2005, su fsfi.it. URL consultato il 25 febbraio 2013.
- ^ Modello della Varia di Palmi nel "Salone d'onore" del museo, su idea.mat.beniculturali.it. URL consultato il 25 settembre 2013.
- ^ IDEA - Madonna della Lettera a Palmi, su idea.mat.beniculturali.it. URL consultato il 25 settembre 2013.
- ^ Annulli filatelici del 25 luglio 2013, su fsfi.it. URL consultato il 25 settembre 2013.
- ^ Testo della canzone "Voliri Volari", sul sito dei Bunarma, su bunarma.it. URL consultato il 13 aprile 2013.
- ^ "26" - Centro d'Arte e Cultura, su arte26.it. URL consultato il 13 aprile 2013.
- ^ Articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 10-03-2013.
Bibliografia
- AA. VV., La pietà popolare in Italia, tomo I Calabria, Parigi, Letouzey & Ané, 1996, ISBN 889001380X.
- AA. VV., Guida d'Italia - Calabria: dal Pollino all'Aspromonte le spiagge dei due mari le città, i borghi arroccati, Milano, Touring Editore, 2003, ISBN 8836512569.
- Antonino Basile, Tuttitalia - Calabria, Firenze, Sedea Sansoni, 1963.
- Francesco Giuseppe Antonio Barone, La Vergine della Sacra Lettera, Napoli, Tipografia degli Artigianelli, 1896.
- Antonio De Salvo, Ricerche e studi storici intorno a Palmi, Seminara e Gioia Tauro, Napoli, Lopresti, 1889.
- Domenico Ferraro, La Varia di Palmi, Palmi, Metauro, 1987.
- Domenico Guardata, Memorie sulla Città e territorio di Palme 1850-1858, Palmi, 1858.
- Francesco Lovecchio, La Varia - Storia e tradizione, GolemSoftware, 2000, ISBN 8887455031.
- Francesco Lovecchio, Palmi, I Giganti e la festa di San Rocco, Reggio Calabria, Jason Editrice, 1991.
- Filippo Marino, Le Feste patronali palmesi e il culto della Sacra Lettera, Gioia Tauro, La Litografica, 1977.
- Silvio Mesiti, Il culto della Madonna della Lettera a Palmi, Reggio Calabria, Laruffa editore, 2013, ISBN 978-88-7221-665-1.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikisource contiene una canzone dedicata a Maria Santissima della Sacra Lettera e della Varia di Palmi
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