Gad Lerner
Gad Eitan Lerner (in ebraico גד איתן לרנר?; Beirut, 7 dicembre 1954) è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano.

Biografia
Gad Lerner è nato a Beirut, in Libano, il 7 dicembre 1954 da una famiglia ebraica di origini multietniche, stabilitasi in Palestina sin da prima della nascita di Israele (dove vivono tuttora molti suoi parenti). Il padre, Moshé Lerner, nacque in un kibbutz di Haifa da genitori ebrei galiziani nativi di Drohobyč, una cittadina all'epoca austro-ungarica, oggi Ucraina; la madre, Revital Taragan, nacque a Tel Aviv (ma si stabilì giovanissima in Libano) da Joseph Taragan, un ricco mercante ebreo turco, e da Zipora Taragan, colta figlia di intellettuali ebrei lituani aderenti al movimento politico di Hovevei Zion.[1]
Lerner vive a Milano dall'età di tre anni. Apolide, chiese e ottenne la cittadinanza italiana all'età di trent'anni[2]. È sposato con Umberta dalla quale ha avuto cinque figli[3]; è inoltre proprietario di una cascina dove coltiva uva da vino barbera e nebbiolo. È un acceso sostenitore dell'Inter, squadra che segue, per sua stessa ammissione, fin da bambino e per la quale sottoscrive regolarmente l'abbonamento allo stadio.[4] Lerner è stato spesso imitato dal comico Neri Marcorè, che era solito rappresentarlo come un presuntuoso snob perennemente affetto da tic nervosi, con una r moscia eccessivamente marcata.
Carriera giornalistica
Comincia l'attività giornalistica nel 1976 nel quotidiano Lotta Continua, organo dell'omonimo movimento politico di sinistra extraparlamentare, fino a diventarne vice-direttore. L'attività nel quotidiano durerà in tutto tre anni, terminando nel 1979[5]. Successivamente lavora al quotidiano Il Lavoro di Genova, a Radio Popolare, al quotidiano Il manifesto e al settimanale L'espresso.
Il salto di qualità e la fama arriva con la televisione, con una serie di programmi firmati e condotti in video per Rai 3, tra cui Profondo Nord, la cui scenografia era dominata da una cartina dell'Italia sottosopra, e Milano, Italia, preceduti da un programma di una sola puntata dal titolo Nella tana della Lega, nel quale per primo inizia ad interessarsi e a dare voce al fenomeno politico della Lega Nord, che in quegli anni stava ottenendo i primi successi elettorali in Lombardia ma contava ancora soltanto due parlamentari.
Erano gli anni di Tangentopoli, dell'ascesa della Lega Nord, dell'entrata in politica di Silvio Berlusconi, del governo dell'Ulivo, del Trattato di Maastricht e dell'integrazione europea, e Lerner condusse con una forte impronta personale programmi popolari che vertevano prevalentemente sui temi al centro del dibattito partitico ed economico-finanziario.
Tornato alla carta stampata dal 1993 al 1996 è vicedirettore de La Stampa, allora diretta da Ezio Mauro, prima di tornare nuovamente in Rai per condurre su Rai 1 e poi su Rai 2, Pinocchio (1997-1999).
La direzione del TG1
Nel luglio 2000 ottiene la direzione del TG1. Durante il suo breve mandato come direttore del TG1 Lerner compie una scelta editoriale molto discussa, decidendo di non mandare in onda l'ultima intervista rilasciata dal giudice Paolo Borsellino, ucciso in un attentato mafioso il 19 luglio 1992.
Sul suo blog personale, Lerner ha ricordato in questo modo quell'episodio:
Dopo soli tre mesi si dimette, il 1º ottobre, a seguito di polemiche scaturite da un servizio sulla pedofilia, contenente immagini pedopornografiche, mandato in onda nell'edizione di prima serata del giornale. Nel discorso che tiene in TV con cui rassegna le dimissioni il giornalista afferma di essere stato colpevolmente disattento e in chiusura riferisce di un episodio in cui il presidente della Commissione di Vigilanza RAI - Mario Landolfi di Alleanza Nazionale - nel corso di un pranzo gli avrebbe chiesto di "sistemare" una persona passandogli un biglietto[6]. Landolfi ammette di aver agito in modo "inopportuno"[7] e allo stesso tempo querela Gad Lerner per diffamazione. I giudici assolveranno Gad Lerner ritenendo che «la risposta critica e pubblica del dottor Lerner fosse forte ma legittima»[8].
L'approdo a La7: il Tg, Otto e mezzo, L'infedele e Zeta
Nel 2001 passa a Tele Monte Carlo, destinata a diventare da lì a poco LA7, dove, per un breve periodo, assume l'incarico di direttore dei notiziari. Fu l'ultimo direttore di TMC News e primo direttore del TG LA7. Per qualche anno scrive come editorialista sul Corriere della Sera. Per oltre dieci anni ha condotto su LA7 il programma di approfondimento L'infedele, è un ascoltato consulente sui temi della comunicazione per personalità politiche, collabora al quotidiano La Repubblica, ai settimanali Vanity Fair Italia e Nigrizia.
Nel luglio 2010 la portavoce del governo siriano ha negato a Gad Lerner la possibilità di ottenere un visto per visitare la Siria, nonostante la sua collega Alix Van Buren abbia cercato di metterlo in ottima luce: «Difende spesso le comunità musulmane in Italia e il loro diritto di avere le moschee [...] [è un] ebreo indipendente (cioè non appartiene a nessuna lobby) [...], uno dei firmatari dell’appello scritto da un gruppo di ebrei europei contrario alle politiche del governo israeliano presieduto da Benjamin Netanyahu»[9].
È autore di alcuni libri, tra cui Operai, del 1988, Il millennio dell'odio, del 2000 e Tu sei un bastardo, pamphlet sul meticciato sociale e culturale dell'epoca odierna. Nell'ultimo libro "Scintille" (2009), parla del suo ritorno ai luoghi di famiglia: l'Ucraina e il Libano. Con il libro ha ricevuto una candidatura al premio Alabarda d'oro 2010.
Dopo la chiusura de L'infedele nel dicembre 2012, Lerner passa a condurre il nuovo programma di LA7 Zeta a partire dal 25 gennaio 2013 nella seconda serata del venerdì[10].
L'addio a La7 dopo 12 anni
Il 9 luglio 2013 con un post apparso sul suo blog, il giornalista ha ufficializzato l'addio da La 7 dopo 12 anni.[11].
Attività politica
Oltre alla militanza in Lotta Continua, ha al suo attivo alcuni incarichi politici. Nelle elezioni politiche italiane 2006 ha dichiarato il suo voto alla Margherita[12].
È attivo nel Partito Democratico, essendone stato membro del Comitato promotore 14 ottobre e della Commissione per l'Etica dell'Assemblea Costituente Nazionale. È coordinatore del PD di Valcerrina (Monferrato casalese)
Nel marzo 2013, in seguito alle Elezioni politiche, insieme a molti altri suoi colleghi, aderisce al progetto "Riparte il futuro" firmando la petizione che ha lo scopo di revisionare la legge anti-corruzione modificando la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare.[13]
Opere
- Agenda rossa 1978. A dieci anni dalla rivolta degli studenti. In 365 voci: gli avvenimenti del '68, le sue premesse, le sue conseguenze; le vicende e le idee del movimento del '77, con Luigi Manconi e Marino Sinibaldi (a cura di), Roma, Savelli, 1977.
- Uno strano movimento di strani studenti. Composizione, politica e cultura dei non garantiti, con Luigi Manconi e Marino Sinibaldi, Milano, Feltrinelli, 1978.
- Operai. Viaggio all'interno della Fiat. La vita, le case, le fabbriche di una classe che non c'e più, Milano, Feltrinelli, 1988. ISBN 88-07-11018-0; 2010. ISBN 978-88-07-72213-4.
- Maledetti giornalisti, con Goffredo Fofi e Michele Serra, Roma, E/O, 1997. ISBN 88-7641-329-4.
- Crociate. Il millennio dell'odio, Milano, Rizzoli, 2000. ISBN 88-17-86596-6.
- Martiri e assassini, con Franco Cardini, Milano, Rizzoli, 2001. ISBN 88-17-86986-4.
- Cammini di liberazione. Dalla colpa alla responsabilità, con Giancarlo Caselli, Massimo Bubola e Lella Costa, Milano, Paoline, 2001. ISBN 88-315-2154-3.
- Abramo e il naziskin, in Francesco Antonioli (a cura di), La Bibbia dei non credenti. Protagonisti della vita italiana sfidano il Libro dei libri, Casale Monferrato, Piemme, 2002. ISBN 88-384-6504-5.
- Tu sei un bastardo. Contro l'abuso delle identità, Milano, Feltrinelli, 2005. ISBN 88-07-84060-X.
- Il martirio, in Patrizia Pozzi (a cura di), Atti dei convegni: Il martirio nell'esperienza religiosa di ebrei, cristiani e musulmani, 13 novembre 2002; Le religioni nella costruzione dell'unità europea, 16 marzo 2004, Milano, Mimesis, 2005. ISBN 88-8483-116-4.
- Religioni e Costituzione europea, in Patrizia Pozzi (a cura di), Atti dei convegni: Il martirio nell'esperienza religiosa di ebrei, cristiani e musulmani, 13 novembre 2002; Le religioni nella costruzione dell'unità europea, 16 marzo 2004, Milano, Mimesis, 2005. ISBN 88-8483-116-4.
- Scintille. Una storia di anime vagabonde, Milano, Feltrinelli, 2009. ISBN 978-88-07-17178-9.
- Identità plurali, Roma, Aliberti, 2010. ISBN 978-88-7424-691-5.
Programmi Televisivi
- Profondo Nord, Rai 3, (1991-1992)
- Milano, Italia, Rai 3, (1992-1993)
- Pinocchio, Rai 1 (1997-1998), Rai 2 (1998-2000)
- TG1, Rai 1, (2000)
- TMC News, TMC, (2001)
- TG LA7, LA7, (2001)
- L'infedele, LA7, (2002-2012)
- La storia della scienza, Zeta, LA7, (2013-in corso)
Note
- ^ Gad Lerner, Scintille, Feltrinelli, 2009, ISBN 978-88-07-94158-0.
- ^ Come da sua dichiarazione avvenuta il 2 ottobre 2008 durante la trasmissione AnnoZero di Michele Santoro, nella quale era ospite.
- ^ Biografia sul sito ufficiale
- ^ W la società multietnica Internazionale F.C.
- ^ Note biografiche di Lerner sul sito www.nigrizia.it
- ^ Rai, Lerner si dimette e accusa
- ^ Gorodisky Daria, Landolfi sul caso Lerner «Segnalare quel nome fu un atto inopportuno», in Corriere della Sera, 5 ottobre 2000. URL consultato il 16 luglio 2013.
- ^ Cavalli Giovanna, Querela di Landolfi per il «foglietto» in tv, Lerner assolto, in Corriere della Sera, 10 febbraio 2006. URL consultato il 16 luglio 2013.
- ^ L’imbarazzante caso di Repubblica in Siria
- ^ Zanini Luca, Lerner, nuovo talk: «Meno chiacchiere e più informazione», in Corriere della Sera, 25 gennaio 2013. URL consultato il 16 luglio 2013.
- ^ Gad Lerner lascia La7 dopo 12 anni: "Non trovo saggio invecchiare in tv", in La Repubblica, 9 luglio 2013. URL consultato il 16 luglio 2013.
- ^ Margherita, senza riserve - Europa
- ^ parlamento italiano riparteilfuturo.it
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Gad Lerner
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gad Lerner
Collegamenti esterni
- Il blog del Bastardo, blog ufficiale di Gad Lerner
- Scheda di Gad Lerner sul sito di LA7
- Le puntate de L'Infedele sul sito di LA7
Controllo di autorità | VIAF (EN) 264266464 · ISNI (EN) 0000 0001 1037 1196 · SBN CFIV092155 · LCCN (EN) n78070561 · GND (DE) 140204709 · BNF (FR) cb13554947k (data) · J9U (EN, HE) 987007264573905171 |
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