Corso Vittorio Emanuele II (Milano)

strada di Milano

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Corso Vittorio Emanuele
Vista del corso e, sullo sfondo, il duomo di Milano
Nomi precedentiCorsia dei Servi
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
CittàMilano
CircoscrizioneZona 1
QuartiereCentro storico
Informazioni generali
Tipozona pedonale
Lunghezza0.38 km
Intitolazionea Vittorio Emanuele II dopo l'unità d'Italia
Collegamenti
Iniziopiazza del Duomo
Finepiazza San Babila
Luoghi d'interesseCentro storico, Duomo di Milano, Galleria Vittorio Emanuele II
TrasportiDuomo, San Babila
Mappa
Mappa di localizzazione: Milano
Corso Vittorio Emanuele
Corso Vittorio Emanuele

Corso Vittorio Emanuele, precedentemente corsia dei Servi, è una delle strade più importanti del centro di Milano. Collega piazza del Duomo a piazza San Babila. È parte di un'ampia zona pedonale (che comprende anche piazza Mercanti e via Dante). Vi si aprono numerosi negozi (soprattutto di abbigliamento) che lo rendono uno dei centri degli acquisti cittadino.

Storia

La strada ha origine molto antica: nell'epoca romana era l'arteria che portava verso nord-est, successivamente prese il nome di corsia dei Servi (secoli XVII e XVIII) ed era il primo tratto della strada che a Milano congiungeva piazza Duomo alla Porta orientale. Prendeva il nome dal convento dei servi di Maria, che officiavano la chiesa di Santa Maria. Alessandro Manzoni, ne I promessi sposi, sulla base dei fatti storici a cui si è ispirato, pone in corsia dei Servi il "forno delle Grucce" assaltato dal popolo in rivolta.

L'antica corsia dei Servi fu regolarizzata ed ampliata negli anni venti e trenta del XIX secolo: le vecchie case di origine medievale[1] furono sostituite da palazzi di maggior prestigio in stile neoclassico. A metà del Corso sorse appunto, attorno al 1830, l'edificio più monumentale: la chiesa di San Carlo al Corso.

Dopo i lavori, la strada prese il nome di corso Francesco, in onore dell'imperatore e re Lombardo-Veneto e, con l'unità d'Italia, divenne corso Vittorio Emanuele, nome rimasto anche sotto la repubblica. Gli edifici, in gran parte bombardati, furono ricostruiti spesso integralmente modificati, ricavando una doppia fila di portici. Fu inoltre la prima strada di Milano ad essere pedonalizzata, a metà degli anni ottanta. In quegli stessi anni perse, però, una delle sue caratteristiche: quella della concentrazione dei cinematografi di prima visione. Molti di essi sono stati oggi rimpiazzati da grandi marchi della moda.

Alla metà circa del corso, sotto i portici del lato nord, si trova una scultura in marmo di epoca imperiale, detta Scior Carera, sulla quale nei secoli passati vi era l'usanza di affiggere satire e invettive nei confronti dei personaggi in vista, come accadeva per il più celebre Pasquino a Roma.

Presso la chiesa di San Carlo nacque l'attività del centro culturale "la Corsia dei Servi" intorno a figure dotate di un forte carisma come padre David Maria Turoldo e Camillo De Piaz, che erano stati il punto di riferimento per i cattolici che parteciparono alla Resistenza.[2]. Lo stesso impegno caratterizzò l'attività del dopoguerra, con l'appoggio alle iniziative di don Zeno Saltini, il fondatore di Nomadelfia, a cui parteciparono sette frati distaccati dal convento di San Carlo. La Chiesa tuttavia intervenne pesantemente, costringendo al rientro i frati. Sotto la guida di padre Camillo De Piaz si continuò brevemente l'attività, ma successivamente proseguì come semplice associazione privata trasferita di sede e con il nome di "Nuova Corsia dei Servi". Il vecchio nome è stato poi ripreso per indicare le attività culturali cattoliche svolte presso il convento dei Servi.[3]

Edifici notevoli

Sul lato sinistro:

Sul lato destro:

Largo Corsia dei Servi

 
Resti delle terme Erculee in largo Corsia dei Servi

Il nome di "corsia dei Servi" è stato ripreso da uno spiazzo pubblico di un edificio di fronte alla chiesa, di proprietà all'epoca dell'Unione Manifatture, realizzato con uno stile avveniristico.

Nel piazzale ci sono i resti delle terme Erculee, di epoca imperiale romana.

Trasporti

Note

  1. ^ Rete Museale
  2. ^ Daniela Saresella, David M. Turoldo, Camillo de Piaz e la Corsia dei Servi di Milano (1943-1963), Morcelliana Editore, Brescia, 2008.
  3. ^ San Carlo al Corso
  4. ^ Gramigna, Mazza, op. cit., p. 301
  5. ^ Grandi, Pracchi, op. cit., p. 226
  6. ^ Gramigna. Mazza, op. cit., p. 351
  7. ^ Grandi, Pracchi, op. cit., p. 90
  8. ^ Gramigna, Mazza, op. cit., p. 116
  9. ^ Grandi, Pracchi, op. cit., p. 340

Bibliografia

  • Maurizio Grandi, Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Zanichelli, 1980. ISBN 8808052109.
  • Giuliana Gramigna, Sergio Mazza, Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Hoepli, Milano 2001. ISBN 88-203-2913-1.
  • Daniela Sarasella, David M. Turoldo, Camillo de Piaz e la Corsia dei Servi di Milano (1943-1963), Morcelliana Editore, Brescia, 2008. ISBN 978-88-372-2258-1.

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