Quinto Petilio Ceriale
Quinto Petilio Cereale Caesio Rufo (latino: Quintus Petilius Cerealis o Cerialis; fl. 61-83) fu un generale romano, parente dell'imperatore Tito Flavio Vespasiano.

Dal suo nome si può dedurre che sarebbe stato adottato. Suo fratello più anziano potrebbe essere stato Cesio Nasica, che tra il 52 e il 57, al tempo del governatorato in Britannia di Aulo Didio Gallo, sconfisse Venuzio della tribù dei Briganti. Ceriale sposò Flavia, la sorella più anziana di Vespasiano.
Il suo primo incarico importante fu quello di legato della Legio VIIII Hispana in Britannia, durante il governo di Gaio Svetonio Paolino. Partecipò alla repressione della rivolta guidata dalla regina icena Boudica (60/61), sebbene avesse in precedenza subito una sconfitta, mentre tentava di portare aiuto alla città di Camulodunum (oggi Colchester), che fu poi distrutta dai ribelli.[1]
In quanto parente di Vespasiano, Vitellio lo prese come ostaggio nel 69, durante la guerra civile seguita alla morte di Nerone, conosciuta come "Anno dei quattro imperatori". Cereale fuggì da Roma per raggiungere le legioni favorevoli al suo parente che erano giunte in Italia sotto Marco Antonio Primo. Comandante dell'avanguardia di cavalleria, è ritenuto responsabile della lentezza con cui questa si mosse verso la capitale. Subì anche una sconfitta sotto le mura di Roma.
Ebbe poi il comando della XIIII Gemina e stazionò nella difficile provincia della Germania Inferior. Ceriale si trovò a fronteggiare la rivolta batava, guidata dal principe romanizzato Gaio Giulio Civile. Questa rivolta, che era scoppiata quando Vespasiano non aveva ancora preso saldamente il potere, aveva visto quattro legioni romane arrendersi al nemico. Cereale, a capo di un forte contingente, riuscì a sconfiggere Civile e a debellarne la minaccia.
Viene riportato dalle fonti che Domiziano, il figlio di Vespasiano, chiese a Cereale di consegnargli il comando delle legioni che stavano sconfiggendo Civile. Lo scopo di Domiziano era quello di acquisire prestigio con una vittoria in realtà già ottenuta da Cereale, ma anche quello di prendere il potere. Cereale rifiutò, scartando questa ipotesi come fantasia di un ragazzo.[2]
Nel 71 Ceriale divenne governatore della Britannia, portando con lui nell'isola la II Adiutrix. Fu aiutato da Gneo Giulio Agricola, comandante della XX Valeria Vicrix. In qualità di governatore, Ceriale condusse una campagna militare contro i Briganti in Inghilterra settentrionale.
Nel 74 Ceriale lasciò l'isola e tornò a Roma, dove rivestì la carica di console suffetto. Nell'83 divenne console per la seconda volta, come collega di rango inferiore dell'imperatore Domiziano.
Note
Bibliografia
Fonti primarie
- Publio Cornelio Tacito, Annales 14.32;
- Tacito, Historiae 3.59, 3.78-79, 4.71-79, 4.86;
- Tacito, De vita et moribus Iulii Agricolae 8, 17
Fonti secondarie
- Smith, William, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. 1, p. 673
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