Discussione:Storia dell'Islam/temp
Vorrei segnalare questa frase che, per la sua parzialità, se non disonestà intellettuale, viola ogni criterio di neutralità:
«L'Islam non è peraltro una religione nel senso classico del termine. Non è costituito cioè da un puro e semplice insieme di regole devozionali liturgicamente organizzate. Indica invece essenzialmente quale debba essere il modo di agire, di operare, di ragionare. È, insomma, regola di vita.»
L'autore dovrebbe intanto spiegare "il senso classico del termine" a cui si riferisce, che, evidentemente, non è poi così classico, ma così inteso solo dall'autore. L'Islam è a tutti gli effetti una religione e, da orientalista specializzata in Islamistica, è la prima volta che mi capita di leggere una affermazione del genere, diffamatoria nei confronti degli appartenenti a questa religione (se non è una religione nel senso classico del termine che cos'è? Religione e "regola di vita" hanno significati totalmente diversi che l'autore farebbe bene ad approfondire, completamente errata da tutti i punti di vista, essendo l'Islam annoverata da sempre tra le grandi religioni monoteistiche, scorretta anche nei confronti delle altre religioni, poichè, secondo questo assunto, anche il Cristianesimo non dovrebbe essere considerata una religione, in quanto il Cristianesimo "Non è costituito (cioè) da un puro e semplice insieme di regole devozionali liturgicamente organizzate. Indica invece essenzialmente quale debba essere il modo di agire, di operare, di ragionare": basti pensare alle proibizioni circa l'uso del preservativo. Parliamo poi dell'Ebraismo, che, tanto per fare un esempio soltanto, contiene rigidi dettami alimentari. Chi poi e dove ha mai sentito che una religione nel senso classico del termine è solo " un puro e semplice insieme di regole devozionali liturgicamente organizzate"?