Sese (architettura)
I sesi sono edifici funerari edificati nel II millennio a.C. sull'isola di Pantelleria a Mursia dalla civiltà Sesiota.

Storia
Tutti i sesi conosciuti sono stati edificati nelle contrade Cimillia e Mursia, intorno ad un vasto abitato fortificato, nella porzione nord-occidentale dell'isola di Pantelleria.
Dopo i primi studi di Guido Dalla Rosa (1870) e Francesco Saverio Cavallari (1874), fu l'archeologo Paolo Orsi con una spedizione tra il 1894 e l'anno successivo, a dimostrare che i sesi erano tombe, sebbene il suo censimento e gli scavi condotti su alcuni monumenti non consentirono di rinvenire alcuna sepoltura integra. In anni recenti (1997-2008) le ricerche di Fabrizio Nicoletti e Sebastiano Tusa hanno permesso di individuare nuovi Sesi, due dei quali hanno per la prima volta restituito deposizioni funerarie integre.
Sul suolo pantesco sono conosciuti circa cento sesi. Il maggiore è il cosiddetto Sese Grande o Sese del Re, alto 5.58 metri.
Struttura
I sesi sono costruzioni megalitiche, di pianta circolare o ellittica, con spiccato a gradoni terminanti con una superficie pianeggiante o a calotta. Intorno al perimetro si trovano degli ingressi (da due a undici), ciascuno dei quali, attraverso un corridoio dolmenico rettilineo, conduce ad una cella a pianta circolare con spiccato a cupola ogivale, sede delle sepolture. La tecnica costruttiva, che comprende un paramento in opera incerta racchiudente uno spesso nucleo di pietrame caotico, ricorda quella dei nuraghi della Sardegna.