Flavio Busonera (Oristano, 28 luglio 1894Padova, 17 agosto 1944) è stato un antifascista italiano.

Biografia

Aderì sin dalla giovane età al socialismo per poi iscriversi, nel 1921, al Partito Comunista Italiano. Laureato in medicina all'università di Cagliari, fu medico condotto a Sarroch, tuttavia le persecuzioni fasciste lo costrinsero ad esercitare nei centri più marginali del continente: dapprima fu a Claut, nel Friuli, poi nelle frazioni San Pietro e Rottanova di Cavarzere. Qui non si distinse solo per le capacità professionali, ma anche per la sensibilità verso le dure condizioni dei braccianti agricoli, verso i quali dimostrò una grande umanità.

Con l'arresto di Mussolini e l'armistizio di Cassibile, riprese con forza le attività antifasciste: dopo aver fondato la sezione cavarzerana del PCI, aderì alla Resistenza e organizzò il recupero degli armamenti abbandonati dai militari sbandati. Protesse, inoltre, i soldati alleati ricercati dai nazifascisti e mise in piedi dei gruppi di partigiani, che assisteva nelle cure mediche.

Cadde prigioniero alla fine del giugno 1944, dopo aver curato due membri delle Brigate Nere che si spacciavano per partigiani, e venne rinchiuso nel carcere dei Paolotti a Padova.

Fu impiccato con altri due prigionieri (altri sette, nel frattempo, venivano fucilati a Chiesanuova) in via Santa Lucia, sul luogo dove era stato ucciso il colonnello fascista Bartolomeo Fronteddu.

A Busonera è stato intitolato un ospedale di Padova, sede dell'Istituto Oncologico Veneto.

Bibliografia