Permindex

holding commerciale
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La Permindex, sigla che abbrevia la denominazione sociale estesa di Permanent Industrial Exhibition, era una organizzazione commerciale fondata in Canada e con sede anche in Svizzera, a Basilea, infine stabilitasi in Italia, a Roma, [1] dove acquista il nome di Centro Mondiale Commerciale.

Nel 1967, l’inchiesta curata dal Procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison scopre collegamenti tra Permindex-Centro Mondiale Commerciale e l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy. I dettagli di questi collegamenti scoperti verranno trasfusi nel libro dello stesso Jim Garrison, JFK. Sulle tracce degli assassini, Sperling & Kupfer. Tale libro è alla base del film JFK - Un caso ancora aperto di Oliver Stone.

A partire dagli anni 2000, conferme a Garrison giungono attraverso il lavoro del ricercatore canadese Maurice Philipps, grazie all’accesso da lui ottenuto ai documenti privati consegnati come lascito testamentario da Louis Bloomfield, fondatore della Permindex, all’Archivio di Stato del Canada. [2] Nel 2014, il ricercatore italiano Michele Metta, trovati i documenti societari, li pubblica in un libro intitolato "CMC. Il lato italiano dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy”. Tale libro, che si avvale del sostegno fattivo del Presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della Strage di Bologna Paolo Bolognesi, scopre, così, che la Permindex-CMC era finanziata da due banche collegate dapprima al finanziamento di Adolf Hitler, e poi al capo della CIA Allen Dulles e a suo fratello Foster Dulles: si tratta della Seligman e della Schroder. La seconda banca, la Schroder, risulta essere stata dietro i colpi di Stato in Iran del 1953 ed in Guatemala del 1954. Il libro di Michele Metta rivela pure che soci della Permindex-CMC erano personaggi intimi di Licio Gelli e legati alla sua ascesa nella P2, quali Roberto Ascarelli e Virgilio Gaito, e che ugualmente soci erano nomi collegati ai Servizi segreti ed alla nascita e protezione di formazioni armate sovversive neofasciste, come è il caso di Giuseppe Pièche, ed alla Strategia della tensione in Italia.

Note