Cenni vagamente biografici (in linea con l'anonimato tendenziale di Wikipedia)
Sono uno storico, coinvolto nello studio del mondo arabo-islamico.
Ho una discreta tonda età ma credo - e spero - che la mia anima sia rimasta giovane. Ho quindi una qualche esperienza, anche se questo mi ricorda tanto quanto diceva Oscar Wilde, secondo cui "esperienza è il nome che diamo ai nostri errori". E da questo punto di vista ho molta esperienza.
Tengo famiglia, come direbbe Totò: una moglie matematica, un figlio ingegnere opto-elettronico e, fortunatamente per me — che sono sempre stato un po' bestia con le scienze cosiddette esatte — una figlia che si è affacciata a Lettere, interessandosi di Letteratura, Musica e Spettacolo.
Ho molti hobbies. Mia moglie dice troppi. Da ultimo quello della rilegatoria. Così, almeno, non ingombro troppo la casa e, anzi, ne miglioro l'ordine. Con intuibile sollievo coniugale.
Con l'andar del tempo spero di arricchire questa mia presentazione ma per ora la mancanza di tempo mi obbliga a limitarmi.
Mi piacerebbe dialogare con chi ha i miei stessi interessi, ovviamente. E sono aperto a consigli e correzioni, nello spirito di Wikipedia.
Contributi
Una ventina di voci fatte (non le ho contate ma non sono molte di più, vista la recente scoperta di Wikipedia, cui prima ogni tanto approdavo da semplice lettore) ma moltissime programmate. Tutte o quasi attinenti alla cultura del mondo arabo-islamico classico. Non di quello persiano o turco, più che altro per difetto dei necessari strumenti linguistici che impediscono un approccio diretto e non metodologicamente mediato (1 anno solo di studio del farsi a fronte di - ahimè - vari decenni di studio dell'arabo...). Perché la storia classica arabo-islamica e non quella contemporanea? Mah! Forse per consolarmi di troppe nefandezze d'oggidì. Eccessivo moralismo?