Template:Membro delle istituzioni italiane Pierpaolo Vargiu (Cagliari, 21 luglio 1957) è un politico italiano.

Già consigliere regionale in Sardegna dal 1999 al 2013 per i Riformatori Sardi, alle elezioni politiche del 2013 viene eletto deputato della XVII Legislatura nella lista di Scelta Civica con Monti per l'Italia e dal 7 maggio 2013 è il presidente della XII Commissione permanente (Affari sociali)[1].

Biografia

Nato a Cagliari, nel quartiere di Stampace, il 21 luglio 1957, ha studiato al liceo Siotto e si è laureato in Medicina nel 1983. Ha conseguito un Master EMMAS SDA Bocconi, la Specializzazione in medicina legale, la Specializzazione in odontostomatologia e Specializzazione in radiologia.

A 16 anni ha aderito al Partito Liberale Italiano, diventando dirigente nazionale dei giovani liberali e poi segretario provinciale e consigliere nazionale del PLI.

Dal 1998 al 2006 è stato Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri della Sardegna.

Attività politica in Sardegna

È stato Assessore Provinciale alla Pubblica Istruzione e alla Condizione Giovanile della Provincia di Cagliari.

Ha aderito al partito regionale sardo dei Riformatori Sardi - Liberaldemocratici, fin dalla sua nascita.

Alle elezioni regionali del 1999 è candidato nella lista Patto Segni-Riformatori Sardi a sostegno del candidato del centro-destra Mauro Pili e viene eletto consigliere regionale. Sarà confermato nel 2004 e nel 2009 sempre nelle fila dei Riformatori Sardi.

Nel 2012 è stato portavoce del comitato referendario "Sardegna si cambia!". La consultazione referendaria vedrà oltre 530.000 sardi chiedere a gran voce l'abolizione delle otto province e dei consigli di amministrazione degli enti e delle agenzie regionali. Il 28 giugno 2013 il Consiglio Regionale, con 38 voti a favore e 30 contrari, ha approvato il commissariamento delle quattro nuove province e della provincia di Cagliari.

Alla Camera

Alle elezioni politiche del 2013 è candidato nella lista Scelta Civica a sostegno di Mario Monti come capolista alla Camera nella circoscrizione Sardegna e viene eletto deputato della XVII Legislatura[2].

Presidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ha promosso iniziative legislative per abbattere i costi della medicina difensiva e riformare la responsabilità professionale medica, per il riconoscimento e la promozione della medicina di genere, per la prevenzione della fetopatia alcolica e per la prevenzione, la diagnosi precoce, l'assistenza e la cura delle malattie croniche dei minori in età scolare. In XII Commissione è relatore del disegno di legge in materia di responsabilità professionale del personale.

È stato relatore dei seguenti provvedimenti licenziati dall'Aula di Montecitorio:

  • Conversione in legge del decreto Balduzzi
  • Conversione in legge del decreto droghe e farmaci off label, insieme a Donatella Ferranti, presidente della Commissione Giustizia

Promotore in Sardegna dell'iniziativa No Porcellum, oltre a votare la mozione Giachetti, ha presentato proposte di legge per abrogare il Porcellum e rendere le primarie obbligatorie a tutti i livelli. In questo senso ha anche proposto una modifica dell'art. 49 della Costituzione per riconoscere le primarie.

Nel gennaio 2015, grazie a un suo emendamento al ddl Boschi, è stato introdotto il principio della trasparenza della Pubblica Amministrazione in Costituzione (art. 97). L'emendamento, presentato in qualità di componente dell'Intergruppo Parlamentare per l'Innovazione, è stato sottoscritto da diversi deputati di maggioranza e opposizione, tra cui Stefano Quintarelli, Anna Ascani, Antonio Palmieri, Andrea Mazziotti di Celso, Maria Chiara Carrozza, Adriana Galgano, Lorenza Bonaccorsi e Francesca Bonomo. [3]

Appoggiando la campagna #ParlamentoCasadivetro dell'associazione Openpolis, si è detto favorevole a una modifica del Regolamento della Camera per la pubblicazione dei voti e delle presenze in Commissione, oggi non rilevate.

Con Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze di Montecitorio, ha proposto l'abolizione dell'uso della carta nelle commissioni parlamentari, il cuore dell'attività legislativa. La proposta, presentata sempre in qualità di componente dell'Intergruppo Parlamentare per l'Innovazione, è stata accolta dalla presidente Laura Boldrini e ha dato l'input alla messa a punto di un progetto pilota che riguarderà le Commissioni Affari Sociali e Finanze.

Nel novembre 2014, il rapporto dell'associazione Openpolis lo colloca al nono posto per produttività tra i 630 deputati della Camera, primo tra gli eletti in Sardegna. [4]

Nell'agosto 2014 insieme ai deputati Causin, Stefano Dambruoso, Vitelli e Salvatore Matarrese e a centinaia di amministratori locali, ha dato vita all'associazione I Riformatori.

Nell'aprile 2015 promuove insieme alla senatrice Maria Spilabotte (Partito Democratico) un "manifesto" per regolamentare la prostituzione e superare la legge Merlin. [5]

Il manifesto, forte del sostegno di circa 100 parlamentari a iniziative legislative per la regolamentazione della prostituzione, prevede tra le priorità la lotta alla tratta e allo sfruttamento, il riconoscimento dell'attività di prostituzione a livello contributivo, fiscale e previdenziale, il divieto di prostituirsi in luogo pubblico se non in zone indicate dai comuni e la possibilità di "case aperte" autogestite da chi intende prostituirsi. Non contempla dunque la riapertura delle case chiuse e considera dannoso un eventuale referendum abrogativo.

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni