Peeter Cornet (Bruxelles, circa 1570-1580 – Bruxelles, 27 marzo 1633) è stato un compositore e organista fiammingo. Sebbene solo poche sue composizioni siano sopravvissute, è considerato uno dei migliori compositori per tastiera del primo XVII secolo.

Biografia

Molto poco si sa della vita di Cornet; la maggior parte delle informazioni proviene da una lettera della sua vedova[1]. Cornet nacque a Bruxelles, allora capitale dei Paesi Bassi meridionali, negli anni '70 del XVI secolo. Nella sua famiglia c'erano molti musicisti, fa cui violinisti, cantanti e organisti. Dal 1603 al 1606 Cornet lavorò come organista nella Chiesa di San Nicola a Bruxelles; intorno al 1606 divenne organista di corte di Alberto d'Austria e della moglie di questi Isabella Clara Eugenia d'Asburgo, sempre a Bruxelles. Per un mese, nel marzo 1611, fu ordinato canonico a Soignies, ma rinunciò ai voti per sposarsi.

Cornet è citato come organista di cappella nei registri di corte che ci sono giunti dal 1612 al 1618. Fra i suoi colleghi erano importanti compositori inglesi come Peter Philips (che fu padrino di uno dei figli di Cornet) e John Bull, ma anche compositori fiamminghi come Géry Ghersem e Matthijs Langhedul. Pare che Cornet fosse anche attivo come organaro e consulente organaro: nel 1615 giudicò l'organo della Cattedrale di San Rombaldo a Malines e nel 1624 firma un contratto per l'ingrandimento dello strumento.

Opere

Le uniche opere che ci sono giunte fanno parte della sua produzione per tastiera. Si tratta di una dozzina di pezzi: sette fantasie, due correnti variate, una toccata e due inni (Salve regina e Tantum ergo)[2].

Le fantasie, pezzi sviluppati dalla polifonia elaborata, si rifanno al ricercare italiano, con un tema presentato in una forma diversa per ogni sezione. Tuttavia, Cornet preferisce utilizzare più soggetti (fino a sei) o un soggetto "misto", che scinderà in due "sottosoggetti" indipendenti nel corso dello sviluppo del pezzo.

In Cornet troviamo l'influenza della musica virginalistica inglese, con le sue tirate rapide e improvvise, le sue figure caratteristiche (alcune fantasie presentano gli abbellimenti segnati con il simbolo inglese: due sbarrette oblique), i suoi salti arditi, le ottave spezzate tipiche di Bull e Farnaby.

Note

  1. ^ Willi Apel, The History of Keyboard Music to 1700, pag. 339. La notazione della musica polifonica dal X al XVII secolo, Sansoni.
  2. ^ A questi si aggiunge una fantasia incompleta, intitolata Fantasia del 5. tuono sopra ut re mi fa sol la.