Autoreverse
Autoreverse è un film del 2002, diretto da Cédric Klapisch.
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Paese di produzione | Francia |
Durata | 111 min |
Genere | drammatico |
Regia | Cédric Klapisch |
Sceneggiatura | Cédric Klapisch, Santiago Amigorena, Alexis Galmot |
Fotografia | Bruno Delbonnel |
Montaggio | Yannick Kergoat |
Musiche | Loïc Dury, Mathieu Dury, Sylvia Howard, Charlie O. |
Interpreti e personaggi | |
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Trama
La prima scene del film è la fine. Dopo torniamo all'inizio: Caty, una giovane cameraman, riceve una proposta molto singolare: riprendere con la telecamera lo svolgimento di una rapina, attuata dall'ambiguo Jean e la sua banda. Dapprima si rifiuta ma Jean, con l'astuzia e senza preavvisarla, la porta in una gioelleria del centro e sotto i suoi occhi compie con nonchalance una rapina per mostrarle che con il giusto sangue freddo e una tecnica impeccabile si può rapinare senza l'uso della violenza (basta solo puntare una pistola e dettare una serie di ordini al povero malcapitato). La ragazza impressionata dalla freddezza di Jean e a fronte della ricca retribuzione, accetta l'incarico; il colpo va in scena e tutto fila per il verso giusto. Il lavoro di Caty si rivela eccellente e la banda la convince ad unirsi a loro. Grazie ai proventi del bottino, tutti insieme si danno alla bella vita, tra hotel di lusso e svaghi costosi, ma Jean, il cervello e capo carismatico della banda, ha in mente il colpo della vita, difficile ma molto remunerativo e che sistemerebbe per sempre la loro situazione finanziaria. In un primo tempo due dei compagni di Jean e la ragazza si ritirano per l'eccessivo rischio dell'impresa e tornano alle loro vite: l'uno gestisce un misero ristorante ove vende kebab e fritti vari assieme alla moglie, l'altro dà lezioni di danza a delle spogliarelliste. Dopo alcune settimane, stanchi della mediocrità in cui si sentono costretti a vivere, loro malgrado, decidono di rischiare il tutto per tutto e di unirsi a Jean per compiere la rapina "del secolo" che darà una svolta definitiva alle loro vite. L'idea alla base della rapina è buona: la ragazza dovrà sostituire una prostituta che il direttore si porta tutti i mercoledì sera nel suo ufficio, la stanza dei bottoni da cui si posso disattivare tutti gli allarmi all'interno della zecca, una delle guardie è un vecchio amico di Jean che farà la sua parte dai monitor collegati alle telecamere di sicurezza, con la promessa di ricevere in cambio una parte del bottino; infine, alla guardia che dovrà aprire il cancello principale, viene tenuta in ostaggio in casa la moglie e il figlio da un loro complice esterno. Qualcosa però va storto: la ragazza, dopo aver disattivato gli allarmi, è costretta ad uccide il direttore, dopo aver fatto saltare la porta blindata che li separa dal caveau, entra in funzione un allarme forse imprevisto, attardano troppo nel riempire di mazzette i borsoni, perdono altro tempo quando Freddy libera la ragazza rimasta chiusa in un bugigattolo con le porte bloccate dopo che è scattato l'allarme "imprevisto"; riescono comunque a saltare sul furgone blindato con i sacchi stracolmi di banconote ma appena imboccata la strada sono sbarrati dalle auto della polizia appena sopraggiunta schierata con armi in pugno. I 5 fuggitivi aprono il fuoco dopo aver abbandonato il furgone, fuggendo con le borse dei soldi a tracollo: il ragazzo più giovane viene ferito a morte, Mouss è colpito allo stomaco e sarà abbandonato al pronto soccorso di un ospedale, Caty, Jean e Freddy riescono a fuggire e a rifugiarsi nel loro covo. Jean, si allontana per sbarazzarsi della guardia infiltrata che minacciava di spifferare tutto se non gli viene consegnata subito la sua parte. Caty, quasi dotata del sesto senso della sopravvivenza, elimina Freddy che non la vuole lasciare andare senza aver aspettato Jean e fugge con il bottino prima dell'arrivo della polizia. La scena iniziale del film si ripete nella sua giusta posizione: Jean torna al covo dove aveva lasciato Freddy e Caty, ma trova tutto è immerso nel buio e c'è la polizia ad aspettarlo: viene catturato, costretto a terra con una scarpa sulla testa scorge l'amico freddato da due colpi, riverso per terra nella cucina, capisce chi è stato. Caty, in fondo la più dura, la più tenace e dotata di sangue freddo dell'intero gruppo è l'unica destinata a sopravvivere e a godersi l'intero bottino nel paradiso di Miami.
Critica
- Verniciato con una mano di immoralismo, è il tentativo di fare un polar leggero e un po' cinico. Riuscito a metà. Meglio la prima parte. Commento del dizionario Morandini che assegna al film due stelle e mezzo su cinque di giudizio.[1]
- Un film che cambia passo più volte, che adotta ed abbandona soluzioni senza seguire un criterio. Commento del dizionario Farinotti che assegna al film due stelle su cinque di giudizio [2]
Note
- ^ Commento de Il Morandini su Mymovies.it
- ^ Pino Farinotti, Il Farinotti 2009, Newton Compton Editori 2008 - pag 198
Collegamenti esterni
- (EN) Autoreverse, su IMDb, IMDb.com.