Angelo custode
L'angelo custode è un angelo che, secondo la tradizione cristiana, accompagna ogni persona nella vita, aiutandolo nelle difficoltà e guidandolo verso Dio. L'angelo è invocato con la tradizionale preghiera dell'Angelo di Dio.
SS. Angeli Custodi | |
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Ricorrenza | 2 ottobre |
Patrono di | Fondachelli Fantina (ME) |
L'angelo custode è una figura ricorrente nella vita di molti Santi; in diversi Paesi vi è una forte e particolare devozione.

Storia del concetto di angelo custode
La Chiesa cristiana primitiva ereditò il concetto di "angelo" dal mondo ebraico, in cui l'esistenza di un anello intermedio fra Dio e l'uomo era garante della trascendenza divina e la presenza di una "corte" di angeli attorno a Dio era una necessaria conseguenza della sua maestà regale. Nello stesso ambiente precristiano era anche comune assegnare agli angeli il controllo dei fenomeni naturali (ad esempio nel Libro di Enoch il gelo, la neve e altri fenomeni) e in particolare identificare gli angeli con le stelle fisse e gli arcangeli con i sette astri mobili (cinque pianeti più il sole e la luna).
Il culto degli angeli aveva spesso eccessi, contro i quali la Chiesa lottò sin dall'inizio (cfr. San Paolo in Colossesi 2, 18 Colossesi 2, 18[1]). L'opera di riflessione dei Padri della Chiesa trovò un primo tentativo di sistematizzazione dell'angelologia nel De coelesti hierarchia dello Pseudo-Dionigi l'Areopagita.
Fra i compiti degli angeli ben documentati nell'Antico Testamento vi era quello di guidare e proteggere l'uomo (ad esempio nel Libro di Tobia). Altro ruolo degli angeli descritto dall'Antico Testamento è quello di essere messaggeri di Dio per l'uomo. L'idea di uno spirito inviato dalla divinità a sorvegliare gli esseri umani o a comunicare loro la volontà divina, era già presente anche nella filosofia greca antica e nello stesso Platone nel suo Fedone.
L'idea, però, che ogni singolo uomo fosse affidato a uno specifico angelo, benché esplicitamente accennata (ad esempio in Matteo 18, 10 Matteo 18, 10[2]), era molto meno diffusa. Essa si impose solo gradualmente nel Cristianesimo primitivo e una delle prime esplicite affermazioni è quella sostenuta da San Basilio Magno:
La dottrina cattolica e ortodossa
La credenza nell'affidamento di ogni uomo al suo angelo custode è in accordo con due principi generali:
- Dio ama ogni uomo in modo individualizzato, in quanto persona irripetibile e inconfondibile;
- La santità degli angeli e dei Santi comporta la loro partecipazione a questo amore divino. La santità è frontalmente opposta alla convinzione di Caino che un uomo non debba essere "il custode di suo fratello" (Genesi 4, 9 Genesi 4, 9[3]).
La convinzione dell'affidamento non esclusivo di ogni uomo a un angelo è in accordo con questi principi anche se non deriva strettamente da essi. I suoi fondamenti, infatti, sono nell'interpretazione di alcuni passi scritturali, fra cui Matteo 18, 1-5.10 Matteo 18, 1-5.10[4], Luca 16, 22 Luca 16, 22[5], Sal 34,8 Sal 34,8[6], Sal 91,10-13 Sal 91,10-13[7][8], Giobbe 33,23-24 Giobbe 33,23-24[9], Zc 1,12 Zc 1,12[10], Tb 12,12 Tb 12,12[11] e Esodo 23,20-23 Esodo 23,20-23[12]. La dottrina dell'Angelo Custode estende a ogni comunità e a ogni singola persona la promessa biblica: "io mando un angelo davanti a te per custodirti..." (Es 23,20), che si è realizzata per il popolo eletto.
La fede negli angeli custodi è ribadita nel Catechismo della Chiesa Cattolica all'art. 380.
Nel pensiero cattolico, quindi, ogni uomo è aiutato a vivere il pieno compimento del piano divino, nel proprio giusto cammino esistenziale, oltre che dalla grazia, dall'intelletto e dalla libera volontà nell'agire, anche dal proprio angelo custode. Rivolgersi con fiducia a questa presenza celeste comporta il riceverne consigli mediante intuizioni e ispirazioni per le nostre scelte di vita anche quotidiane.
Tra i Santi che hanno avuto una spiccata e notoria relazione con il proprio angelo custode ricordiamo san Pietro, san Tommaso d'Aquino, san Francesco di Sales, san Francesco d'Assisi, santa Gemma Galgani, santa Francesca Romana e san Pio da Pietrelcina.
Il Papa Pio XI confidò ad un gruppo di visitatori, nel settembre del 1934, che al principio e alla fine di ogni sua giornata invocava il suo angelo custode. Aggiunse che spesse volte ripeteva tale invocazione durante la giornata, specie quando le cose si complicavano. "Noi teniamo a dire, anche un debito di riconoscenza al nostro angelo custode – disse poi Pio XI – di esserci sentiti sempre da lui assistiti in modo mirabile. Soventissimo sentiamo che egli è qui, vicino a noi, pronto all’assistenza, all’aiuto".
Papa Pio XII indica la missione degli angeli nella vita degli uomini. "Ogni uomo, per quanto umile sia, è vegliato dai suoi angeli. Sono gloriosi, puri, splendidi, e vi sono stati dati per compagni di via: hanno l’incarico di vigilare con cura su di voi, affinché non vi scostiate dal Cristo, loro Signore. E non solo vogliono difendervi dai pericoli che vi attendono lungo il cammino, ma sono attivi accanto a voi e vi incoraggiano quando vi sforzate di salire sempre più in alto nell’unione con Dio attraverso Cristo". Poiché si è propensi talvolta a limitare la missione degli angeli custodi a un ufficio di difesa e di protezione, specialmente sul piano materiale, Pio XII con tutta la tradizione cristiana va oltre. "Il nostro angelo custode – dice il Papa – ha cura ancora della nostra santificazione. L’angelo custode fa di tutto per favorire la nostra ascesa spirituale e per sviluppare la nostra vita di intimità con Dio. L’angelo custode è un maestro di ascesi e di mistica, è una guida e un trascinatore verso le vette". Pio XII esorta i fedeli a mantenere fin da quaggiù relazioni di familiarità con i loro invisibili compagni di strada, chiamati a divenire un giorno i loro visibili compagni d’eternità.
La fede di Giovanni XXIII nella presenza affettuosa e fattiva del suo angelo custode era tale che, come per Pio XI, l’invisibile diveniva in certo modo visibile agli occhi della sua fede. Perciò il Papa parlò spesse volte degli angeli ai suoi visitatori, specialmente ai genitori perché inculchino ai figli la convinzione che non sono mai soli, giacché hanno un angelo vicino a loro e insegnino loro a conversare molto confidenzialmente con lui. "L’angelo custode è il buon consigliere, colui che sempre intercede a nostro favore, aiuta nelle necessità, libera da pericoli e da disgrazie. Pertanto l’augurio del Papa è che i fedeli sentano la grandezza di questa assistenza".
Per Paolo VI gli angeli e i beati sono preposti da Dio in diversi gradi al governo del mondo. Gli eletti intercedono per gli uomini, mentre gli angeli custodi non solo pregano per gli uomini, ma agiscono direttamente intorno a loro e su di loro.
Per Giovanni Paolo II "La Chiesa confessa la sua fede negli angeli custodi venerandoli nella liturgia con una festa apposita e raccomandando il ricorso alla loro protezione con una preghiera frequente come ‘l’Angelo di Dio’." In altra occasione ha detto: "Nostro desiderio è che si accresca la devozione agli angeli custodi
Per Papa Francesco “Nessuno cammina da solo e nessuno di noi può pensare che è solo” perché c’è sempre “questo compagno”. “Questa non è una dottrina sugli angeli un po’ fantasiosa: no, è realtà. Quello che Gesù, che Dio ha detto: ‘Io mando un angelo davanti a te per custodirti, per accompagnarti nel cammino, perché non sbagli’”.
Festa dei Santi Angeli Custodi
Fino al V secolo nessun giorno particolare era dedicato agli Angeli Custodi, il cui ufficio cadeva il 29 settembre, in concomitanza con la festa di San Michele arcangelo. L'uso di una festa particolare nacque a Valencia nel 1411, quando si istituì una festa per l'angelo protettore della città. Anche in Francia ci fu un'iniziativa analoga. Durante il secolo successivo l'idea si diffuse dalla Spagna nel Portogallo e poi in Austria e nelle regioni italiane più influenzate dagli Asburgo.
Già nel Cinquecento nacquero le prime Compagnie dell'Angelo Custode, che si diffusero ampiamente agli inizi del Seicento sotto l'influenza della pubblicazione di diversi trattati teologici (cfr. bibliografia sottostante) e l'impulso di diversi ordini religiosi fra cui, ad esempio, i Padri Somaschi. La spinta decisiva venne da papa Paolo V, che in una bolla del 1614 assegnò specifiche indulgenze ai membri delle compagnie dell'Angelo Custode aggregate all'Arciconfraternita di Roma e che compissero particolari atti meritori.
In parallelo alla diffusione della pietà popolare ebbe luogo il riconoscimento liturgico della festa. Nel "Messale romano" di papa Pio V (1570) furono indicate quattro feste consacrate espressamente agli angeli, quelle dedicate agli Angeli Custodi (il 2 ottobre), all'arcangelo Gabriele, all'arcangelo Michele e all'arcangelo Raffaele. Soppressa da Pio V, la festa in onore degli Angeli Custodi fu ristabilita nel 1608 da Paolo V ed estesa alla Chiesa universale. Nel 1670 Clemente X la rese obbligatoria per tutta la Chiesa latina, sempre alla data del 2 ottobre.
Gli angeli custodi nella kabbalah
La scuola di kabbalah di Girona elaborò dettagliate teorie sulle energie benefiche che gli angeli hanno la missione di trasmetterci. Secondo queste teorie vi sarebbero 72 angeli custodi i quali sovraintendono ognuno sia ad alcuni giorni nel corso dell'anno sia a 20 minuti nel corso del giorno (20 minuti x 72 =24 ore). Ogni uomo è affidato principalmente agli angeli che sopraintendevano al giorno e al minuto della sua nascita e le sue caratteristiche verrebbero influenzate da quelle dei suoi angeli (in modo analogo alla influenza degli astri alla nascita secondo l'astrologia).[13]
Note
- ^ Colossesi 2, 18, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Matteo 18, 10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Genesi 4, 9, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Matteo 18, 1-5.10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Luca 16, 22, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Sal 34,8, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Sal 91,10-13, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Per consentire l'accesso corretto al testo informatico i salmi sono numerati secondo la numerazione della Bibbia ebraica. Nella maggior parte delle bibbie cattoliche, tuttavia, questi salmi sono ancora numerati rispettivamente 33 e 90.
- ^ Giobbe 33,23-24, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Zc 1,12, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Tb 12,12, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Esodo 23,20-23, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Queste teorie hanno ottenuto notevole diffusione alla fine del XX secolo per la loro sistematizzazione e pubblicazione da parte di François Bernard Termés, uno studioso della cabala nativo di Girona, che si firma con il nome del cherubino Haziel Cfr.: Preghiere agli Angeli (1995), Il nostro Angelo Custode (1996), Angeli e Arcangeli (1998), I poteri dell'angelo custode (1999), tutti pubblicati da Mondadori.
Bibliografia
- Andrea Vittorelli, De angelorum custodia libri duo, patavii, ex officina Petri Pauli Tozzi, 1605
- Andrea Vittorelli, Dei ministerii e operazioni angeliche libri sei, Vicenza, Pietro Paolo Tozzi 1611
- Andrea Vittorelli, Trattato della custodia ch'hanno i Beati Angeli de gli uomini, Venezia, appresso Mattio Valentini, 1610
- Francesco Albertini da Catanzaro, Trattato dell'Angelo Custode, Roma, Bartolomeo Zannetti, 1612
- Giorgio Gozzelino, Angeli e demoni. L'invisibile creato e la vicenda umana, San Paolo, Milano 2000 (in particolare pp. 205-206)
Voci correlate
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