Crustumerium

antica città del Lazio
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Crustumerio fu una città del Latium vetus, capitale del popolo dei Crustumini. Inclusa da Plinio il Vecchio nella sua lista di città scomparse[1].

Crustumerium
CiviltàLatina
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Provincia  Roma
Scavi
Data scoperta1970
Amministrazione
EnteSoprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
VisitabileSi
Sito webarcheoroma.beniculturali.it/siti_archeologici/suburbio/crustumerium
Mappa di localizzazione
Map
Il territorio della città di Crustumerium nel VI secolo a.C. (in marrone).

Storia

Nelle citazioni delle fonti antiche il nome presenta diverse varianti: Tito Livio la nomina sia come Crustumeria[2], sia come Crustumerium[3], mentre sono forme poetiche dovute a ragioni metriche le varianti citate da Virgilio (Crustumeri[4]) e da Silio Italico (Crustumium[5]). La città dette inoltre il nome alla fertile campagna circostante, detta ager Crustuminus anche dopo la sua scomparsa.

 
Posizione di Crustumerium nel Latium vetus.

Secondo Dionigi di Alicarnasso fu fondata prima di Roma, dalla popolazione latina di Alba Longa[6], Virgilio la nomina nell’Eneide tra le cinque città impegnate nella fabbricazione delle armi che le popolazioni dell'Italia centrale dovevano usare per combattere Enea[7] e Tito Livio la menziona nell'episodio del Ratto delle Sabine[8], ma questo non implica che fosse una città sabina.

Sia Tito Livio[9] sia Dionigi di Alicarnasso[10] ne riportano la conquista a Romolo, e il successivo arrivo di coloni romani, in misura maggiore alle altre due città appena sconfitte (Antemnae e Caenina), per la maggiore fertilità dei campi[11].

Successivamente la città che si era rivoltata a Roma, fece parte della Lega Latina, nelle scontro contro Roma, durante il regno di Tarquinio Prisco. Crustumerium fu una delle molte città conquistate dal re[12].

Nel 499 a.C., consoli Gaio Veturio Gemino Cicurino e Tito Ebuzio Helva, fu conquista dai romani[13].

Nel 468 a.C. le campagne intorno a Crustumium furono gravemente saccheggiate dai Sabini che, con le loro razzie, arrivarono fin sotto Porta Collina, prima di essere respinti dai romani, guidati da Quinto Servilio Prisco[14].


Il centro decadde gradualmente e probabilmente non esisteva più già poco dopo la conquista romana di Veio, risalente ai primi anni del IV secolo a.C.[senza fonte].

Sito archeologico

L'abitato antico è stato individuato su basi archeologiche intorno al 1970[15], i primi saggi furono effettuati dalla Sopraintendenza di Roma nel 1982[16], mentre la necropoli è stata esplorata a partire dal 1987, in località Marcigliana, a nord di Roma, nei pressi di Settebagni.

Gli scavi condotti nell'area hanno portato alla luce un monumentale tracciato viario che attraversava la città, resti di fortificazioni e, intorno all'insediamento, numerose tombe di grande interesse, con corredi risalenti fino alla prima età del ferro e comprendenti ceramiche di impasto, tra cui una produzione con raffigurazioni dipinte in bianco di notevole qualità[17].

Gli studi, inoltre, hanno permesso di appurare che la città occupava, sia pure non densamente, un'area di non meno di 60 ettari[18].

Note

  1. ^ Plinio il Vecchio, Naturalis historia, III, 68
  2. ^ Livi., II,19
  3. ^ Liv., I,38
  4. ^ Verg., Aen. VII, 631
  5. ^ Sil. VIII,367
  6. ^ Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, II, 36
  7. ^ Verg., Aen. VII, 629-631
  8. ^ Liv., I,9 e 11
  9. ^ Tito Livio, I, 11
  10. ^ Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, II, 36
  11. ^ Tito Livio, I, 11
  12. ^ Tito Livio, I, 38
  13. ^ Tito Livio, II, 19
  14. ^ Tito Livio, II, 64
  15. ^ Quilici, Gigli Quilici
  16. ^ F. di Gennaro, 'Crustumerium - Ricerche del 1982
  17. ^ di Gennaro
  18. ^ di Gennaro; Amoroso

Bibliografia

  • Francesco di Gennaro, Primi risultati degli scavi nella necropoli di Crustumerium. Tre complessi funerari della fase IVa,, Roma, Archeologia Laziale IX (QuadAEI, 16), 1988.
  • Lorenzo Quilici e Stefania Gigli Quilici, Crustumerium, Roma, ISCIMA, 1980.
  • Angelo Amoroso, Nuovi dati per la conoscenza dell'antico centro di Crustumerium, Archeologia Classica, 2002 vol. 53, n.s. 3, pp. 286-329.
  • P.A.J. Attema, F. di Gennaro & E. Jarva (a cura di), Crustumerium. Ricerche internazionali in un centro latino. Archaeology and identity of a Latin settlement near Rome, Corollaria Crustumina 1, 2013, Barkhuis, ISBN 9789491431203
  • Paolo Togninelli (a cura di), Tra Eretum, Nomentum e Crustumerium: Antiche modalità insediative nel territorio di Monterotondo, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2013, ISBN 978-88-913-0473-5.
  • Tito Livio, Ab Urbe condita libri.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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