'Ndrangheta in Australia

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La presenza della 'ndrangheta in Australia risale agli inizi del novecento con le prime migrazioni di italiani. In loco venne chiamata: Honoured society (onorata società). È composta per lo più da 'ndrine originarie della Locride e aspromontane, in particolare Platì, con cui mantengono ancora oggi i contatti. La 'Ndrangheta, ad oggi, è presente in tutti gli stati australiani; i gruppi più attivi sono: i Papalia-Sergi-Barbaro, gli Alvaro e i Giorgi-Morabito-Barbaro.

'ndrangheta in Australia, In grigio scuro la presenza accertata di locali, in grigio chiaro la presenza di famiglie e di sovrastrutture
«Se non verrà repressa entro i prossimi 25 anni, questa organizzazione criminale sarà in grado di occuparsi di ogni aspetto del crimine organizzato e degli affari legittimi del paese»

Alcune 'ndrine australiane hanno fatto parte fino agli anni '90 del cosiddetto Siderno Group, una vasta rete criminale 'ndranghetista che trafficava in droga tra il Sud America, il Canada, l'Europa e l'Australia stessa.

Griffith, Nuovo Galles del Sud

Tra gli omicidi eccellenti si annoverano quello dell'attivista Donald Mackay il 15 luglio 1977 a Griffith e del vicecapo della polizia federale dell'Australia Meridionale Colin Winchester assassinato a Canberra il 10 gennaio 1989.

Ad oggi le forze dell'ordine australiane non ritengono vi siano organizzazioni criminali di stampo mafioso nel loro territorio, nonostante i numerosi processi e condanne definitive avvenute in passato[1].

Struttura

Con l'operazione Crimine del 2010 si è confermato che i locali presenti in Australia fanno riferimento a una camera di controllo detta Crimine, i cui componenti fanno capo al Crimine di Polsi e si riuniscono periodicamente con le cosche calabresi per assumere decisioni e coordinarsi fra di loro[2].

Negli anni ottanta i servizi informativi australiani scoprono della presenza di una struttura di coordinamento dell'organizzazione di cui fanno parte i principali capibastone e in particolare i 6 capi che controllano le sei macro-aree in cui è stata suddivisa l'Australia[3].

Nel 1981 erano: Giuseppe Carbone per l'Australia meridionale, Domenico Alvaro per il Nuovo Galles del Sud, Pasquale Alvaro per Canberra, Peter Callipari per Griffith (Nuovo Galles del Sud), Pasquale Barbaro per Melbourne e Giuseppe Alvaro per Adelaide[3].

Ad Adelaide le 'ndrine Sergi, Barbaro, Trimboli, Romeo, Nirta, Alvaro, e Perre vengono denominate le "sette cellule"[4][5]

Locali

Storia

Prima metà del '900

L'ingresso di elementi 'ndranghetistici in terra australia, secondo il rapporto dei servizi segreti australiani (ASIO) degli anni '60 del '900, ha luogo il 18 dicembre 1922, quando il piroscafo Re D'Italia approda al porto di Melbourne. Di questo storico avvenimento l'organizzazione criminale ha tramandato il racconto secondo cui furono 3 gli affiliati che per primi portarono e fondarono la società criminale in Australia: Antonio Barbaro, detto "the toad" nello stato di Victoria, Domenico Strano (? - 1965) nel Nuovo Galles del Sud e un terzo di cui non si conosce il nome a Perth in Australia Occidentale, in cui fondo un Locale[4][5]. Dall'inizio del '900 fino agli anni '50 si hanno notizie di 'ndrangheta sono nello stato di Victoria e del Queensland[9].

Grazie alle informazioni tratte dalle forze dell'ordine locali tra il 1928 e il 1940 si possono far risalire 30 attentati e 10 di omicidi riconducibili alla malavita calabrese ma che all'epoca vennero attribuita ad una generica "The black hand": La mano nera. Essa si dedicava al furto e all'estorsione, successivamente alla coltivazione della canapa. Negli anni venti Vincenzo D'Agostino fu il primo capobastone degno di nota, attivo ad Ayr, Ingham e Innisfal, nel Queensland settentrionale[10][9].

Nel 1930 la polizia scopre che un certo Antonio Brando era un capo-'ndrina di Melbourne. Da un rapporto degli anni '60 di John T. Cusack, elemento dell'FBI statunitense scopre che il 20 gennaio del 1932 fu ucciso Rocco Tremarchi, elemento di spicco della malavita calabrese di Melbourne[9].

Anni cinquanta e sessanta

«L'onorata società calabrese […] attualmente è coinvolta in reati di estorsione,

prostituzione, falsificazione, gioco d'azzardo, traffico di armi, traffico di stupefacenti e usura. Se non verrà repressa entro i prossimi venticinque anni, la società sarà in grado di occuparsi di ogni aspetto del crimine organizzato e degli affari legittimi del Paese. In Australia, così come in Italia, Stati Uniti e Canada, la società è diretta da un capo dei capi. Uno staff di capi collabora insieme a lui nella direzione completa dell'organizzazione che può essere a livello statale, nazionale e metropolitano. I membri sono divisi quindi in famiglie o gruppi, sotto la guida di un capo famiglia»

Nel 1965 l'ufficiale Colin Brown dell'Australian Security Intelligence Organization (Organizzazione dei servizi di Sicurezza australiani) conferma l'esistenza di una criminalità organizzata nella comunità calabrese. Questa conferma arrivò dopo che fu incaricato di aprire una commissione sulla criminalità organizzata sul suolo australiano che alla fine produrrà il documento:"The Italian Criminal Society in Australia" (La società criminale italiana in Australia). Secondo il magistrato statunitense Ihon Cusack operava già a Melbourne, nel Queensland, in Australia occidentale e nel Victoria dove contava già 300 membri[11][4][5].

In questo periodo viene anche stilato un rapporto dall'uomo della DEA John T. Cusack che per la prima volta afferma l'esistenza di 'ndrine anche nel Nuovo Galles del Sud, ed in particolare a Griffith, paese di Riverina, e nell'Australia Meridionale[9]. Nel rapporto furono elecante anche diverse famiglie: Sergi, Barbaro, Trimboli, Agresta, Zappia, Romeo, Musitano, Ielasi, Perre, Romeo e Violi[9].

Tra gli anni cinquanta e sessanta nello stato di Victoria vi fu il dominio di Domenico Italiano detto il Papa, morto il 13 dicembre 1962; egli aveva il controllo del Victoria Produce market, tre mesi dopo prese il suo posto Vincenzo Angilletta creando la cosiddetta 'ndrina La Bastarda[10] e venne ucciso nel marzo del 1963 davanti casa a Northcate in Sheppard Street.

Nel 1964 muore a Mildura (Victoria) Giuseppe Rullo, presunto capoclan rimpiazzato poi dai suoi figli.

Anni settanta

 
A Michelago (Nuovo Galles del Sud) Viene scoperta una coltivazione di Canapa

Negli anni settanta vengono ritenuti i responsabili della scomparsa del candidato al parlamento del Nuovo Galles del Sud Donald Mackay (Scomparso 15 luglio 1977), che aveva additato come responsabili del traffico di marijuana e eroina i capibastone Robert Trimboli, Anthony Sergi e Giuseppe Scarfò. Nel Queensland Bruno Romeo, detto The Fox, è uno dei boss più importanti dell'area[10]. Sempre in questo periodo alcune indagini scoprono coltivazioni di canapa, oltre che a Griffith a Yelardin (Queensland) e Michelago (Nuovo Galles del Sud) e altri paesi dell'Australia Meridionale[9].

Anni ottanta

 
Newton Adelaide, in Flotta Street viene rinvenuto un codice di 'ndrangheta

Negli anni ottanta i servizi informativi australiani scoprono la presenza di una struttura di coordinamento dell'organizzazione di cui fanno parte i principali capibastone e in particolare i 6 capi che controllano le sei macro-aree in cui è stata suddivisa l'Australia[3].

Nel 1981 erano: Giuseppe Carbone per l'Australia meridionale, Domenico Alvaro per il Nuovo Galles del Sud, Pasquale Alvaro per Canberra, Peter Callipari per Griffith, Pasquale Barbaro per Melbourne e Giuseppe Alvaro per Adelaide[3].

Furono fatte delle inchieste parlamentari e ancora nel 1989 si scoprì un traffico di denaro proveniente da Gioiosa Jonica verso il paese per la spedizione di cocaina in Calabria[10].

Nel 1988 il governo italiano decide di mandare Nicola Calipari a investigare sulla struttura organizzativa e traffici illeciti della 'Ndrangheta. Durante quel periodo vengono trovati anche codici, formule e riti scritti da membri dell'organizzazione[12].

Il 10 gennaio 1989 viene assassinato a Canberra Colin Winchester, vicecapo della polizia federale dell'Australia Meridionale che mise in risalto la presenza della malavita calabrese attraverso i media[13].

Nel settembre dello stesso anno si scoprì che alcuni ndranghetisti si riunivano in via Flotta a Newton e fu rinvenuto un codice dell'organizzazione. Le autorità australiane però mai individuarono la 'ndrangheta come associazione pericolosa in sé, si limitarono a perseguire i reati commessi dai singoli membri, come avviene fino ad oggi[14].

Anni novanta

Negli anni novanta le 'ndrine continuano l'attività di narcotrafficanti e solo in questo periodo l'autorità nazionale del crimine (National Crime Authority o NCA) si impegnò a comprendere meglio, e pianificare una strategia per combattere il crimine organizzato italiano. L'operazione che ne scaturì fu chiamata Cerberus[15].

Ad essa seguirono anche le operazioni Afghan, Beetle, Bradman, Chow, Dingo, Fallow, Husky, Regis, Jungla, Parabola, Pegaso, Pizza, Troodon, Spaniel, Sput, Strap 1, Strap 2, Vulpino e Zappa[16].

Nel 1993 vengono, difatti, arrestate 13 persone fra cui Francesco e Antonio Perre per aver coltivato cannabis nel Territorio del Nord. Ancora una volta, però, le numerose indagini non portano alla conclusione, o a una migliore conoscenza del crimine italo-australiano in Australia. Addirittura quando un informatore racconta di riunioni avvenute in Calabria, presso un luogo noto come la Madonna della montagna, si pensa faccia riferimento a dicerie calabresi e a un libro di Malafarina (La 'ndrangheta del 1986) dove si racconta di una riunione a Montalto Uffugo sventata dalla polizia[17].

Dalle indagini dell'operazione Siderno Group il 22 luglio 1990 si svolge una riunione ad Ardore Marina tra esponenti di livello internazionale della 'Ndrangheta, tra cui Domenico Sergi per l'Australia, Vincenzo Trento per il Canada, Eliseo Lazzarino per il Belgio e Anthony Cipriani di Terranova s. M. (arrestato una volta in Australia il 21 agosto del 1984) per trafficare in eroina. Quest'ultimo si muoveva tra Regno Unito, Svizzera e Paesi Bassi, probabilmente per fini di riciclaggio.

Per l'Australia era presente anche Giuseppe Macrì (nato a Siderno il 15 novembre 1938), arrestato nel novembre 1983 insieme a Giovanni Nirta, Paolo Alvaro e Antonio Franco per coltivazione di cannabis. Nel Siderno Group per l'Australia vi erano anche esponenti dei Musitano, dei Commisso, dei Papalia, dei Sergi e dei D'Agostino[18].

Nel 1993 viene gambizzato Rocco "Roy" Barbaro.

Il 2 marzo 1994 viene ucciso con un pacco-bomba il sergente dell'NCA (National Crime Authority) Geoffrey Bowen chiamato a testimoniare nel processo per traffico di droga in cui erano imputati proprio Francesco e Antonio Perre, fratello e nipote di colui che, pochi giorni dopo, fu arrestato e accusato dell'omicidio[13].

Dall'operazione Castanea e Monsoon si evincono possibili collegamenti tra i colombiani e gli italo-australiani per il traffico di droga internazionale, in cui era coinvolto un argentino il cui fratello fu arrestato in Argentina nel 1987 insieme a Paolo Sergi, Antonio Calabrò e Stefano Romeo per il possesso di 43 kg di eroina[19].

Tutte le operazioni si concludono nel 1995 con l'arresto di 271 persone, il sequestro di 37.000 piante e 10 tonnellate di canapa, 400 kg di anfetamine, 1.100.000 dollari australiani e beni immobili del valore di 6 milioni di dollari[20].

Anni Duemila

Nel 2002 viene ucciso in un frutteto a Griffith Antonio Romeo, sposato con la figlia di Giovanni Sergi. La polizia australiana pensa a due piste: Lo stesso Sergi mandò un sicario per motivi d'onore (poiché tradiva sua figlia) o per motivi economici, essendo un trafficante scomodo a Pasquale "Pat" Barbaro (figlio di Francesco Barbaro), dell'omonima famiglia[21].

Nel 2005 il ministro australiano Amanda Vanstone revoca l'ordine di deportazione al presunto ndranghetista originario di Oppido Mamertina Francesco Madafferi che risultava sul suolo australiano come clandestino. Francesco e il fratello Antonio, un titolare di stallo nel commercio all'ingrosso nel mercato di frutta e verdura di Melbourne furono accusati da un rapporto della Polizia dello stato di Victoria di appartenere ad una famiglia coinvolta in ricatti, estorsioni e omicidi. Il rapporto è stato pubblicato nel 2000 in un'udienza durante la battaglia di Francesco contro la deportazione, ma è stato successivamente respinto da un giudice dell'Administrative Appeals Tribunal come contenente le informazioni da informatori della polizia senza nome e forse inaffidabili. La ministra giustificò la sua decisione di garantire a Madaffari un visto a causa della sua insanità mentale. Sebbene sia accusato che i genitori e gli affiliati di Madafferi abbiano donato fino a 100.000 dollari australiani al Partito Liberale e quattro politici liberali abbiano discusso sul visto del calabrese[22].

Il 9 agosto 2008 a Melbourne, a conclusione di un'operazione cominciata nel 2007, viene sequestrato un carico di ecstasy dal valore di 264 milioni di euro. Nell'operazione sono state arrestate 21 persone di cui alcune anche in Europa: Belgio, Paesi Bassi, Germania e Italia. Il traffico era gestito in collaborazione con l'associazione criminale di motociclisti dei Black Uhlans. Tra gli arrestati Pasquale "Pat" Barbaro e Francesco Madafferi[23][24].

Oggi

 
A Stirling, (Perth) con l'operazione Crimine 2 viene scoperto un locale di 'ndrangheta

Con l'operazione Crimine del 2010 si è confermato che i locali presenti in Australia fanno riferimento a una camera di controllo detta Crimine, i cui componenti fanno capo al Crimine di Polsi e si riuniscono periodicamente con le cosche calabresi per assumere decisioni e coordinarsi fra di loro[25].

A conclusione dell'operazione Crimine 2 il 9 marzo 2011 si viene a conoscenza del Locale di Stirling, Perth, e di un presunto esponente, nonché ex sindaco della città, Tony Vallelonga.

La 'Ndrangheta è tuttora presente in tutti gli stati australiani eccetto i territori del nord e la Tasmania; i gruppi più attivi sono i Papalia-Sergi-Barbaro, gli Alvaro e i Giorgi-Morabito-Barbaro.

Ad oggi le forze dell'ordine australiane non ritengono vi siano organizzazioni criminali di stampo mafioso nel loro territorio, nonostante i numerosi processi e condanne definitive avvenute in passato[26].

Il 28 giugno 2015 va in onda sulla ABC australiana la puntata "The Mafia in Australia: Drugs, Murder and Politics" (La Mafia in Australia: Droghe, Omicidi e Politica) di Four Corners, una indagine giornalistica in collaborazione con il giornale Fairfax dove mostra il grado di penetrazione della mafia calabrese nel tessuto politico australiano a livello federale e statale (sia partiti conservatori che liberali) grazie alle falle presenti nel sistema di raccolta fondi dei partiti politici. Sarebbero riusciti ad entrare in contatto oltre che con diversi esponenti di spicco del partito liberale australiano anche con l'ex primo ministro (1996 - 2007) John Howard, ma non è stato dimostrato che lui né fosse a conoscenza di chi avesse incontrato. Nel documentario inchiesta viene anche raccontato del caso Amanda Vanstone e dell'origine della 'ndrangheta sul suolo australiano[27][28][29][30].

Cultura popolare

Note

  1. ^ Francesco Forgione, Mafia export, Milano, Baldini Castoldi Dalai Editore, p.224.
  2. ^ Relazione Crimine p.2072
  3. ^ a b c d Forgione 2009
  4. ^ a b c (IT) Anna Sergi, La ’ndrangheta migrante e il caso Australia, in Calabria migrante, Centro di ricerca sulle migrazioni, pp. 127-140, ISSN 2281-5821 (WC · ACNP). URL consultato il 17-02-2015.
  5. ^ a b c La ’ndrangheta migrante e il caso Australia di Anna Sergi, Calabria migrante (a cura di V. Cappelli, G. Masi, P. Sergi, Suppl. a Rivista Calabrese di Storia del ‘900, 1, 2013 - ISSN 2281-5821
  6. ^ 'ndrine nel mondo tra globalizzazione e tradizione, in stopndrangheta.it.
  7. ^ 'Ndrangheta, decine arresti tra la Calabria e la Lombardia, in Repubblica.it.
  8. ^ ‘Ndrangheta: clan guidati da “Corona”, al vertice un vecchio boss, in CN24.tv.
  9. ^ a b c d e f g (IT) Pierluigi Spagnolo, L'ascesa della 'ndrangheta in Australia, in Altre Italie, 2010.
  10. ^ a b c d Gratteri 2007
  11. ^ Ciconte 2009
  12. ^ Francesco Forgione, Mafia export, Milano, Baldini Castoldi Dalai Editore, p.213.
  13. ^ a b Forgione 2009
  14. ^ Ciconte 2009
  15. ^ Ciconte 2009
  16. ^ Ciconte 2009
  17. ^ Ciconte 2009
  18. ^ Ciconte 2009
  19. ^ Ciconte 2009
  20. ^ Ciconte 2009
  21. ^ Sex, drug link to Griffith 'mafia kill su The Australian, su theaustralian.com.au. URL consultato il 28 dicembre 2011.
  22. ^ Anti-Mafia police slam Vanstone, The Age, 28 September 2008.
  23. ^ Australia. Proveniva dall'Italia la più grande partita di ecstasy mai sequestrata su Fuoriluogo.it, su fuoriluogo.it. URL consultato il 18 marzo 2009.
  24. ^ Droga nei pomodori: maxi sequestro di ecstasy in Australia su CrimeBlog, su crimeblog.it. URL consultato il 18 marzo 2009.
  25. ^ Relazione Crimine p.2072
  26. ^ Francesco Forgione, Mafia export, Milano, Baldini Castoldi Dalai Editore, p.224.
  27. ^ ‘Ndrangheta in Australia, “Così le ‘ndrine hanno infiltrato la politica”, in ilfattoquotidiano, 29-06-2015. URL consultato il 29-06-2015.
  28. ^ 'Ndrangheta e politica, scandalo in Australia. Inchiesta scopre infiltrazioni nei partiti, in Repubblica.it, 29-06-2015. URL consultato il 29-06-2015.
  29. ^ (EN) Mafia in Australia: Major drug trafficking group linked to senior politicians, investigation reveals, in ABC, 29-06-2015. URL consultato il 29-06-2015.
  30. ^ (EN) Political donations wide open to Mafia corruption, in smh.com.au, 29-06-2015. URL consultato il 29-06-2015.
  31. ^ (EN) Watch a preview of Four Corners - The Mafia in Australia: Drugs, Murder and Politics, in ABC. URL consultato il 29-06-2015.

Voci correlate