Generazione Z

generazione nata tra il 1997 e il 2012
Versione del 29 mar 2016 alle 16:19 di MarziaRossi (discussione | contributi) (Creata dalla traduzione della pagina "Generation Z")

La Generazione Z (conosciuta anche come iGen, Post-Millennials, Centennials, o Plurals) identifica le persone nate dopo i Millennials. La generazione è generalmente circoscritta tra i nati dalla seconda metà degli anni novanta o fine anni novanta fino al 2010.

Un aspetto importante di questa generazione è il suo diffuso utilizzo di Internet sin dalla giovane età. I membri della Generazione Z sono considerati come avvezzi all'uso della tecnologia e i social media, che incidono per una parte significativa nel loro processo di socializzazione. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che crescere in un periodo di grave recessione dà a loro la sensazione di instabilità e insicurezza.

Terminologia

Gli autori William Strauss e Neil Howe hanno scritto alcuni saggi che hanno come oggetto di studio le generazioni e sono creditati per essere coloro che hanno coniato il termine Millennials.[1] Howe ha affermato "Nessuno sa come si chiamerà la generazione successiva ai Millennials".[1] Nel 2005, la loro azienda ha sponsorizzato un concorso online e i partecipanti hanno votato in maniera massiccia per Homeland Generation. Tutto ciò non fu molto dopo gliattentati dell'11 settembre 2001, e probabilmente una delle conseguenze degli attacchi fu che gli americani si sentivano più sicuri a casa propria.[2] Howe si autodefinì come "non totalmente convinto" del nome e disse che "i nomi speso sono inventati da persone che subiscono una forte pressione da parte della stampa. Tutti cercano un colpo di genio."[1] Howe definisce la Homeland Generation come le persone nate dal 2005 al 2025.[3][4]

iGeneration (o iGen) è un nome che reclamano diverse persone, anche se "suona come un adattatore usato per ricaricare il cellulare sull'autobus".[5] L'autrice e professoressa di psicologia Jean Twenge sostiene che il nome iGen "le è venuto in mente" mentre stava guidando per la Silicon Valley, e che intedeva usarlo per il suo libro del 2006 chiamato Generation Me ma che fu ignorato dal suo editore. Il demografo Cheryl Russell dichiara di essere stato il primo ad usare il termine nel 2009.[1]

Nel 2012, USA Today ha sponsorizzato un contest online per i lettori per scegliere il nome della generazione successiva ai Millennials. Vinse il nome Generazione Z, anche se il giornalista Bruce Horovitz trovava il nome "scoraggiante". Furono proposti altri nomi, tra cui: iGeneration, Gen Tech, Gen Wii, Net Gen, Digital Natives, and Plurals.[1][6] Secondo Horovitz, questa generazione parte dal 1995.[1].

La Kelley School of Business definisce la Generazione Z come quella che va dal 1995–2010.[7]

Nel 2013, il canale Nickelodeon usò il termine post-millennials per descrivere il pubblico dei "bambini nati dopo il 2005".[8]

Un'altra agenzia di comunicazione e marketing, Frank N. Magid Associates, ha denominato questo gruppo come "The Pluralist Generation" o 'Plurals'. I nati appartenenti a questa generazioni vanno dal 1997 fino ai giorni nostri.[9] Anche la società statunitense Turner Broadcasting System ha denominato la generazione successiva ai Millenials 'Plurals' al posto di Generazione Z.[10]

Matt Carmichael, dell'agenzia Ad Age, nel 2012 disse "pensiamo che iGen sia il nome che meglio definisca e che meglio aiuti a comprendere questa generazione".[1] Nel 2014, un tirocinante della NPR news notò come iGeneration "sembrava essere vincente" come nome per i post-Millennials.[11] È stato definito come "un occhiolino ai prodotti della Apple, l'iPod e iPhone",[1] mentre l'ex scrittore della Ad Age, Matt Carmichael nota come la "i" minuscola in iGeneration "lascia spazio all'interpretazione" e "potrebbe essere un numero qualsiasi di diverse cose: può stare per interattivo, per internazionale, per qualcosa che non abbiamo ancora scoperto." [11] In response to naming a generation after a branded product, Randy Apuzzo, tecnologo e CEO di Zesty.io, pubblicò un articolo titolato "Always Connected: Generation Z, the Digitarians",[12] nel quale chiamava la nuova generazione 'Digitarians[12]' perché sono la prima generazione "sempre connessa a internet" che è cresciuta con devices touch. Statistics Canada riporta come "la generazione Internet" sia la prima nata dopo l'invenzione della rete.[13]

Un report del 2005 pubblicato in Australia dal McCrindle Research Center riporta il 2001 come l'inizio di questa generazione.[14] Uno studio successivo del 2009 dà un range di anni, 1995–2009, a partire da un aumento registrato nel tasso di natalità e dando come definizione di arco generazionale circa 15 anni.[15] Sotto questa definizione McCrindle usa il tasso di natalità per determinare quando emerge una nuova generazione rispetto alle altre, aggiungendo a questa analisi cambiamenti a livello di macro trend e società. Secondo Statistics Canada questa generazione nasce nel1993.[16] Durante uno speech nel corso di un evento TEDx nel 2015, Mark McCrindle chiama coloro nati dal 2010 in poi "Generation Alpha".[17]

The Futures Company ha usato il termine "Centennials" per descrivere la generazione nata a partire dal 1997.[18][19]

Caratteristiche

Una ricerca del 2013 condotta da Ameritrade rileva che il 36% della Generazione Z negli Stati Uniti (considerando in questa sede coloro che hanno tra i 14 e i 23 anni) nutre preoccupazione sulla possibilità di potersi permettere un'educazione superiore.[20] Questa generazione si trova ad affrontare un crescente divario di reddito della classe media, che aumenta il livello di stress nella popolazione.[21]

Un documento redatto dalla Frank N. Magid Associates rileva che questo gruppo generazionale mostra sentimenti positivi nei riguardi della crescente diversità etnica degli Stati Uniti,[22] e che sono più disposti rispetto ai loro predecessori ad includere nelle proprie cerchie sociali persone di diversi gruppi etnici, religioni e razze.[23] Secondo Magid, la Generazione Z è "l'ultima a cui sia apparso verosimile che ci sia stato una cosa come il sogno americano" mentre i Baby Boomers e i loro figli, i Millennial "erano molto più propensi a credervi"[1][23][24]

La Generazione Z è in gran parte composta dai figli della Generazione X, e, come è accaduto per la Generazione X, questa offuscata da quella successiva, più numerosa .[25][26]

I membri più giovani della Generazione Z sono i primi ad vivere l'epoca dei matrimoni omosessuali legalizzati (2015) e ad approvare senza remore questa parità di diritti.[27]

La Generazione Z è generalmente meno propensa ad avere una condotta rischiosa, rispetto a certe attività, dei Millenials. Nel 2013, il 66% dei teenagers (i membri più anziani della Generazione Z) ha provato l'alcohol, l'82% in meno rispetto al 1991. Sempre nel 2013, 8% degli adolescenti della Generazione Z non ha mai o ha raramente indossato la cintura di sicurezza durante un viaggio in macchina con il conducente: nel 1991, la percentuale era del 26%.[28]

I giovani adulti della Generazione Z hanno meno fede nel sogno americano “dopo aver visto i loro genitori e fratelli lottare duramente per affermarsi nel mondo del lavoro.”[29] Essendo una generazione nata e cresciuta in un periodo di recessione economica, i membri di questo gruppo di persone hanno avuto esperienza in prima persona della paura e dello scoraggiamento che implica l'assenza di un impiego; come conseguenza, i membri della Generazione Z ricercano la soddisfazione personale in un impiego legato alle loro passioni più che a un salario alto. Come scrive Jeffrey Arnett, gli adulti emergenti “si aspettano di trovare un'occupazione che rispecchi la propria identità”.[30] Sono disposti, più spesso che in passato, a provare una serie di lavori, stage e tirocini in qualcosa a cui tengono veramente, piuttosto che accettare un lavoro stabile ma insoddisfacente.Il magazine Business Insider sostiene che questa generazione sarà "più intraprendente e pragmatica riguardo all'aspetto monetario" rispetto alla precedente.[31]

Uno studio del 2014 chiamato Generation Z Goes to College rivela come gli studenti della Generazione Z si auto-identificano come leali, compassionevoli, riflessivi, di mentalià aperta, responsabili e determinati.[32] Il modo in cui però vedono i loro coetanei è differente da come affermano se stessi: essi li definiscono come competitivi, spontanei, avventurosi e curiosi, tutte caratteristiche raramente vedono in loro stessi.[32]

Tecnologia e social media

Questa generazione è stata la prima a poter usufruire di internet sin dalla prima infanzia.[33] Con la rivoluzione del web che ha caratterizzato gli anni novanta, la Generazione Z è stata esposta a una quantità di 'tecnologia' impensabile per i predecessori. Mentre gli strumenti tecnologici diventavano più compatti ed economici, la popolarità degli smartphone, negli Stati Uniti, cresceva a livello esponenziale. Nel 2015 il 77% dei ragazzi tra i 12 e i 17 possedeva un telefono cellulare:[34] non è difficile immaginare come questa tecnologia li influenzi in termini di studio e apprendimento. Secondo Forbes magazine quando questa generazione si affaccerà al mondo del lavoro, la tecnologia digitale sarà un aspetto preponderante in tutti i percorsi di carriera.[20] Secondo Anthony Turner questa generazione ha un ‘legame digitale con la rete’, e sostiene che questo rapporto possa aiutare a sfuggire le delusioni emozionali e mentali che incontreranno nella vita offline.[35] Secondo un'indagine della società di consulenza Sparks and Honey nel 2014, il 41% degli adolescenti spendeva più di tre ore al giorno al pc per scopi non inerenti all'educazione scolastica, rispetto al 22% nel 2004.[36]

Circa i tre quarti dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni usa il proprio cellulare ogni giorno, ed è una percentuale più alta di coloro che guardano la tv[37]

Si stima che di 150000 app, circa il 10%presenti nell'App Store (iOS), erano di tipo 'educational' volte a preparare i bambini per le scuole superiori.[38] Mentre ricercatori e genitori sono d'accordo nell'affermare che il cambiamento di paradigma educativo è significativo, i risultati del cambiamento stesso sono variabili. Da una parte, gli smartphone offrono opportunità di miglioramento nell'apprendimento[38] e un'istruzione più personalizzata sull'individuo, rendendo questa generazione la più istruita su più campi; dall'altra, ricercatori e genitori temono che l'uso smodato degli smartphone crei una sorta di dipendenza tecnologica[39] e una mancanza di auto-regolamentazione che ostacola lo sviluppo del bambino.[39]

References

  1. ^ a b c d e f g h i Bruce Horovitz, After Gen X, Millennials, what should next generation be?, May 4, 2012. URL consultato il November 24, 2012.
  2. ^ Millennials & K-12 Schools, LifeCourse Associates, 2008, pp. 109–111, ISBN 0971260656.
  3. ^ Introducing the Homeland Generation (Part 1 of 2), su forbes.com, Forbes, October 27, 2014. URL consultato il 12 March 2015.
  4. ^ The Next 20 Years: How Customer and Workforce Attitudes Will Evolve, Harvard University, July–August 2007. URL consultato il 10 December 2015.
  5. ^ The "Founder" Generation's Creation Myth, su newyorker.com, The New Yorker, December 9, 2015. URL consultato il 13 December 2015.
  6. ^ Connecting to the Net.Generation: What higher education professionals need to know about today’s students, NASPA, 2007, ISBN 9780931654480.
  7. ^ http://kelley.iu.edu/development/event_V.cfm?key=IN160303
  8. ^ Jeanine Poggi, Nickelodeon Targets 'Post-Millennials' in Upfront, su adage.com, Advertising Age, 26 February 2013. URL consultato il 21 April 2013.
  9. ^ The First Generation of the 21st Century: An Introduction to the Pluralist Generation (PDF), in Magid Generational Strategies, 2012.
  10. ^ Turner Says the Post-Millennial Generation Should Be Known as 'Plurals', su adweek.com.
  11. ^ a b Samantha Raphelson, From GIs To Gen Z (Or Is It iGen?): How Generations Get Nicknames, su npr.org, NPR, 6 October 2014. URL consultato il 7 October 2014.
  12. ^ a b Randy Apuzzo, Always Connected: Generation Z, the Digitarians, su randyapuzzo.com, Randy Apuzzo, 1º August 2015. URL consultato il 1º August 2015.
  13. ^ Generations in Canada, su www12.statcan.gc.ca.
  14. ^ Mark McCrindle, Superannuation and the Under 40s: Summary Report: Research Report on the Attitudes and Views of Generations X and Y on Superannuation (PDF), in McCrindle Research, 18 July 2005. URL consultato il 6 April 2014.
  15. ^ Generations Defined.
  16. ^ The Generation Z effect, in The Globe and Mail.
  17. ^ Sterbenz, Christina, Here's who comes after Generation Z – and they're going to change the world forever, in Business Insider, 6 December 2015. URL consultato il 10 December 2015.
  18. ^ Williams, Alex, How to Spot a Member of Generation Z, su nytimes.com, New York Times, 18 September 2015. URL consultato il 10 March 2016.
  19. ^ (EN) Centennial Infographic - The Futures Company, su thefuturescompany.com.
  20. ^ a b Henderson, J Maureen, Move Over, Millennials: Why 20-Somethings Should Fear Teens, su forbes.com, Forbes, 31 July 2013. URL consultato il 5 November 2015.
  21. ^ Anthony Turner, Generation Z: Technology and Social Interest, in Journal of Individual Psychology, June 1, 2015.
  22. ^ Frank N. Magid Associates.
  23. ^ a b Hais, Michael and Morley Winograd.
  24. ^ DeBord, Mathew.
  25. ^ 15 Aspects That Highlight How Generation Z Is Different From Millennials, Business2Community, 9 June 2015. URL consultato il 29 March 2016.
  26. ^ Move Over, Millennials, Here Comes Generation Z, The New York Times, 18 September 2015. URL consultato il 29 March 2016.
  27. ^ [1]
  28. ^ Alex Williams, Move Over, Millennials, Here Comes Generation Z, 18 September 2015. URL consultato il December 16, 2015.
  29. ^ Stephen Dupont, Move Over Millennials, Here Comes Generation Z: Understanding the 'New Realists' Who Are Building the Future, su prsa.org, Public Relations Society of America, December 10, 2015.
  30. ^ Jeffrey Jensen Arnett, Emerging Adulthood: The Winding Road From the Late Teens Through the Twenties, New York, OUP Premium, 2004, p. 143, ISBN 9780195173147.
  31. ^ Goldman Sachs chart of the generations, Business Insider.
  32. ^ a b Corey Seemiller, Generation Z Goes to College, Jossey-Bass, 2016, ISBN 978-1-119-14345-1.
  33. ^ Marc Prensky, Digital Natives, Digital Immigrants Part 1, in On the Horizon, 2001.
  34. ^ Lookout, su lookout.com. URL consultato il 1º dicembre 2015.
  35. ^ Turner, Anthony.
  36. ^ Meet Generation Z: Forget Everything You Learned About Millennials, su fr.slideshare.net, Sparks and Honey, 17 June 2014, 39. URL consultato il 16 December 2015.
  37. ^ Bookmarkable URL intermediate page, su eds.a.ebscohost.com. URL consultato il 10 dicembre 2015.
  38. ^ a b Should CellPhones Be Allowed in School?, su education.cu-portland.edu. URL consultato il 1º dicembre 2015.
  39. ^ a b Mobile and interactive media use by young children: The good, the bad and the unknown, su eurekalert.org. URL consultato il 1º dicembre 2015.