Calamònaci è un comune italiano di 1.363 abitanti[3] della provincia di Agrigento in Sicilia.

Calamonaci
comune
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunale Agrigento
Amministrazione
SindacoVincenzo Inga (lista civica Insieme per Cambiare - Inga Sindaco) dal 16/06/2008
Territorio
Coordinate37°31′34.14″N 13°17′21.66″E
Altitudine307 m s.l.m.
Superficie32,89 km²
Abitanti1 363[1] (01-01-2013)
Densità41,44 ab./km²
Comuni confinantiBivona, Caltabellotta, Lucca Sicula, Ribera, Villafranca Sicula
Altre informazioni
Cod. postale92010
Prefisso0925
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT084006
Cod. catastaleB377
TargaAG
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitanticalamonacesi
Patronosan Vincenzo Ferreri
Giorno festivo5 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Calamonaci
Calamonaci
Calamonaci – Mappa
Calamonaci – Mappa
Posizione del comune di Calamonaci nella provincia di Agrigento
Sito istituzionale

Geografia fisica

Territorio

Il centro più importante e vicino a Calamonaci è Ribera, che dista soli 3 km.

Clima

La costante di queste aree è il clima di tipo "Mediterraneo" con temperatura media di 26 - 28 °C in luglio ed agosto e con punte massime di 40° - 42 °C

Storia

Il nome della cittadina è di chiara origine araba, come tanti altri toponimi siciliani con la stessa radice lessicale (vedi Caltanissetta, Caltabellotta, Calascibetta, Calatabiano, Calatafimi, Caltavuturo, ecc.), tipico di luoghi posti su un'altura a guardare una vallata sottostante. L'attuale nucleo abitativo fu fondato il 6 febbraio 1574 nel territorio del feudo omonimo, situato nella campagna tra i fiumi Verdura e Magazzolo, nel corso di quel ritorno alla terra che caratterizza una parte considerevole della storia economica e sociale siciliana fino agli inizi del XVIII° secolo; storia legata alla necessità dei feudatari di tenere i propri feudi popolati da vassalli, che davano diritto d’accesso e di voto nel Parlamento siciliano. Perciò essi chiedevano alla Corona la “licentia populandi”, che conferiva la facoltà di accogliere nei feudi nuovi abitanti. La fondazione dell’attuale centro urbano risale al 6 febbraio 1574, quando il Presidente del Regno Don Carlo D’Aragona concesse appunto ad Antonino De Termini Ferreri, barone del feudo di Calamonaci, la “Licentia Populandi”, ovverosia la possibilità di costruire un centro di nuova edificazione dentro il feudo; sul territorio del quale, sicuramente, nei secoli passati erano sorti piccoli nuclei abitativi, come dimostrano vari ritrovamenti archeologici in siti diversi da quello attuale. Dieci anni più tardi, il 9 luglio 1584, viene fondata l’Arcipretura con l’erezione di una chiesa da dedicare a S. Vincenzo Ferreri, che divenne il Santo Patrono del luogo. La scelta del Santo Protettore fu dettata da presunti legami di famiglia che i feudatari fondatori del paese vantavano con il Santo domenicano; scelta che, per conferma, si ripeté nel nuovo centro di Casteltermini, fondato sempre dai Termini Ferreri nel 1629. Successivamente la baronia di Calamonaci passò alla famiglia De Spuches nel 1598 e ai Montaperto nel 1612, a cui rimase fino all’abolizione dei titoli feudali nel corso degli inizi del XIX° secolo. A detta di molti storici ed urbanisti, il disegno del nuovo centro urbano di Calamonaci è stato il primo esempio in Sicilia di sistemazione urbana a scacchiera, con gli assi principali (cardo e decumano) che al giorno d’oggi corrispondono al corso Garibaldi e via Crispi. Il tessuto urbano si è mantenuto pressoché intatto nel corso degli anni, mentre non si può dire altrettanto del patrimonio edilizio, con la totale perdita di tutto il preesistente patrimonio ecclesiastico e l’assenza di edilizia del tipo signorile. Le uniche vestigia del passato sono l’attuale Chiesa Madre, inaugurata nel 1819 sul luogo di un preesistente edificio di culto, e i bastioni a piano terra dell’antico palazzo baronale, in corrispondenza delle allora stalle e magazzini, adesso di proprietà privata. Tutto il resto è edilizia di trasformazione e di nuova costruzione, con gli edifici più antichi risalenti per la loro prima costruzione al tardo inizio del XIX° secolo.

Nei registri di Federico I è menzionato un casale con il nome di Calamonacum che si potrebbe riferire al primo nucleo abitativo della zona[6].

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere

Gli stranieri regolari al 31 dicembre 2009[8]. Le comunità presenti sono:

Tradizioni e folclore

Il momento più importante per tutti i Calamonacesi è senz'altro la festa di San Vincenzo Ferreri, che si svolge ogni anno nella seconda domenica di agosto. La cittadina è invasa da migliaia di visitatori e turisti che accorrono per ammirare le tradizionali rigattiati ed i fuochi d'artificio che si prolungano fino a tarda notte.

Persone legate a Calamonaci

Geografia antropica

Frazioni

Al 15º censimento generale della popolazione e delle abitazioni dell'ISTAT (2011), il territorio di Calamonaci risulta così suddiviso[9]:

Nome Tipologia Abitanti Altitudine Coordinate
Calamonaci centro abitato / capoluogo comunale 1 375 307 37°31′34.14″N 13°17′21.66″E
- Case sparse 0 - -
totale 1 centro abitato 1 375 78/615

Economia

Agricoltura

L'agricoltura è il settore principale dell'economia, si producono vino, olio di oliva, cereali, agrumi e mandorle. Il territorio calamonacese è compreso nella zona di produzione dell'Arancia di Ribera D.O.P..

  Lo stesso argomento in dettaglio: Arancia di Ribera.

Amministrazione

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 febbraio 1988 11 giugno 1990 Giuseppe Vinci Democrazia Cristiana Sindaco [10]
11 giugno 1990 9 dicembre 1992 Giuseppe Vinci Democrazia Cristiana Sindaco [10]
9 dicembre 1992 24 luglio 1993 Giuseppe Vinci Democrazia Cristiana Sindaco [10]
25 settembre 1993 3 dicembre 1993 Pietro Paolo Pellerito Comm. pref. [10]
29 giugno 1994 25 maggio 1998 Giuseppe Vinci - Sindaco [10]
25 maggio 1998 27 maggio 2003 Gioacchino Guddemi sinistra Sindaco [10]
27 maggio 2003 17 giugno 2008 Gioacchino Guddemi lista civica Sindaco [10]
1º luglio 2008 11 giugno 2013 Vincenzo Inga lista civica Sindaco [10]
11 giugno 2013 in carica Vincenzo Inga lista civica Sindaco [10]

Altre informazioni amministrative

Il comune di Calamonaci fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.2 (Colline del Carboj)[11][12][13], patto territoriale "Terre Sicane"[14][15] ed Unione dei Comuni Alto Verdura e Gebbia[16][17].

Sport

Calcio

Dopo diversi anni di assenza nella stagione 2009-2010 è stata ricostituita l'A.S.D. Calamonaci che disputa il Campionato di Terza Categoria.

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 1º gennaio 2013.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Dati Istat al 01 gennaio 2013, su demo.istat.it. URL consultato il 01-01-2013.
  4. ^ (PDF) Classificazione sismica dei comuni italiani (PDF), in Sito ufficiale Protezione civile. URL consultato il 16-11-2009.
  5. ^ Clima Sicilia, in Dati Confedilizia. URL consultato il 12-11-2009.
  6. ^ Calamonaci (AG), in Comuni italiani.it. URL consultato il 14-11-2009.
  7. ^ Dati tratti da:
  8. ^ Cittadini Stranieri. Bilancio demografico anno 2009 e popolazione residente al 31 dicembre - Tutti i paesi di cittadinanza Comune: Calamonaci, in Dati Istat. URL consultato il 12-10-2010.
  9. ^ Calamonaci - linkedopendata, su datiopen.istat.it. URL consultato il 3 gennaio 2016.
  10. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
  11. ^ Assieme ai comuni di Burgio, Caltabellotta, Lucca Sicula, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice e Villafranca Sicula.
  12. ^ (PDF) Regione Agraria 2 (PDF), su agenziaterritorio.it. URL consultato il 14-11-2009.
  13. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 24-07-2011.
  14. ^ Assieme ai comuni di Sciacca, Ribera, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita di Belice.
  15. ^ Piano Strategico Terre Sicane, su pianostrategicoterresicane.it. URL consultato il 14-11-2009.
  16. ^ Assieme ai comuni di Burgio, Lucca Sicula e Villafranca Sicula.
  17. ^ Sito ufficiale dell'Unione dei Comuni Alto Verdura e Gebbia, su unionecomunialtoverduragebbia.it. URL consultato il 26-11-2009.

Voci correlate

Altri progetti

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