Automotrice FS ALn 776
Le automotrici ALn 776 erano rotabili automotori con motore diesel della SFEN, società esercente la ferrovia Biella-Novara, immatricolati come AUTO.2N.BC 76.01-07. Vennero incorporati nel parco rotabili della Ferrovie dello Stato Italiane alla scadenza della concessione.
FS ALn 776 | |
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Automotrice | |
Anni di costruzione | 1940 |
Quantità prodotta | 7 |
Costruttore | Fiat Ferroviaria |
Dimensioni | 23.100 x ? x 3.370 mm |
Capacità | 76 posti |
Interperno | 16.140 mm |
Passo dei carrelli | 2.950 mm |
Rodiggio | (1A)(A1) |
Diametro ruote motrici | 910 mm |
Potenza oraria | 155 kW per motore |
Velocità massima omologata | 90 km/h |
Alimentazione | gasolio |
Storia
La storia delle automotrici è piuttosto insolita: le 7 automotrici rappresentavano un'ordinazione alla Fiat da parte delle ferrovie egiziane; in seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale e l'entrata in guerra dell'Italia nel 1940 l'ordine non poté essere perfezionato e le automotrici vennero fornite alla SFEN, società esercente la ferrovia Biella-Novara. Ivi vennero immatricolate come AUTO.2N.BC 76 con numerazione progressiva da 01 a 07;la cassa ricevette una insolita colorazione in bianco e blu. Come da classificazione, l'automotrice era suddivisa in ambiente di seconda e di terza classe. La classificazione 776.1001-1007 è stata attribuita e utilizzata dalle FS per indicare i 7 rotabili acquisiti nel 1961 in seguito al rilevamento della ferrovia ( sulle quali nel frattempo venne applicata la livrea delle automotrici coeve FS, ovvero il castano) seguito alla decadenza della concessione della linea, fino al 1970 anno in cui vennero radiate e successivamente vendute per altro uso. Acquistate dalle Ferrovie del Gargano in numero di 6 allo scopo di demotorizzarle e usarle, trasformate, come rimorchi finirono i propri giorni in abbandono in seguito alla decadenza del progetto.[1] [2] L'esercizio di queste automotrici si svolse praticamente su tutte le due linee biellesi per Santhià e per Novara.Non mancò infatti, che alcune Automotrici SFEN vennero noleggiate durante la guerra 1940-45 dall'allora società che gestiva la ferrovia Biella-Santhià; sia durante la guerra che nel dopoguerra, le nostre automotrici svolgevano i servizi locali Biella-Novara e i servizi diretti fra queste prime due località e Milano. Le 776 serie 1000 come modello costruttivo si rifacevano alle ALn 556 costruite dalla Fiat e fornite alle Ferrovie dello Stato; ne differivano per la maggior lunghezza, oltre 4 m, per la disposizione interna con 20 posti a sedere in più e un comparto bagagliaio e per il tipo di motorizzazione più potente (Fiat tipo 356 a iniezione indiretta al posto dei 355c a iniezione diretta). Tutto ciò si traduceva in una massa complessiva maggiore di oltre 8 t. Avevano il freno continuo automatico Breda per automotrici e quello di stazionamento a mano.
Unico esemplare di Aln 776 sopravvissuto è la 1001 costruita nel 1940 per le ferrovie dell'Egitto e non consegnato per le mutate condizioni politiche, successivamente acquisito dalla Biella-Novara. Nel 1961 venne alienato e acquistato per uso ufficio da una segheria di Borgo San Dalmazzo. Acquistata e recuperata dai volontari del Museo ferroviario piemontese, è stata restaurata per treni storico-rievocativi grazie a un contributo della compagnia di SanPaolo, è in corso la reimmatricolazione, l'automotrice è ora esposta nella sede espositiva del museo a Savigliano[3].[4]
Note
- ^ Molino-Pautasso, Le automotrici della prima generazione, pp. 50,87
- ^ Pedrazzini, ALn 776: dal sole dell'Egitto alla neve delle Alpi Biellesi, p. 8
- ^ News: iTreni 266 del 2005 a pag. 8. Foto C.Dutto
- ^ Info al sito del museo ferr.piemontese
Bibliografia
- Nico Molino, 7 automotrici da Biella a Novara: storia del gruppo ALn 776, in I treni oggi, anno 6º, n. 48, marzo 1985, pp. 18-24, ISSN 0392-4602 .
- Nico Molino Sergio Pautasso, Le automotrici della prima generazione, Torino, edizioni Elledi, 1983, ISBN 88-7649-016-7.
- Claudio Pedrazzini, ALn 776: dal sole dell'Egitto alla neve delle Alpi Biellesi, in RF Rivista della Ferrovia, n. 8, ACME Edizioni.
Voci correlate
Altri progetti
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